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Rischio stress e violenze: le strategie di tutela nazionali ed europee

Rischio stress e violenze: le strategie di tutela nazionali ed europee
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio psicosociale e stress

06/03/2024

Un intervento si sofferma sulle strategie di tutela della salute e sicurezza con riferimento al rischio stress, ai rischi psicosociali e alle violenze e molestie. La normativa, gli interpelli, l’agenzia europea, il Piano nazionale e l’Osservatorio ONSEPS.

Milano, 6 Mar – In questi anni i fattori di rischio psicosociale nel mondo del lavoro – fattori connessi, ad esempio, all’impatto della pandemia, ai mutamenti organizzativi, alle crisi economiche e climatiche – sono indubbiamente aumentati. E per questo motivo è importante, anche per un giornale come il nostro, non solo far conoscere strumenti e strategie di prevenzione, ma anche aiutare gli operatori e le aziende a comprendere quali siano i “supporti” istituzionali e, almeno in relazione ai rischi psicosociali, le strategie nazionali di tutela della salute e sicurezza.

 

Per farlo possiamo fare riferimento ad un intervento che si è tenuto al convegno “Dallo stress lavoro correlato alla prevenzione dei rischi psicosociali” (Milano, 29 marzo 2023) che, organizzato dalla Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione ( CIIP), ha permesso di interrogarsi sul passaggio dalla prevenzione dello stress lavoro correlato ai rischi psicosociali attraverso lo scambio di esperienze e di presentare anche il documento CIIP “ Primo documento di consenso. Dallo stress lavoro correlato alla prevenzione dei rischi psicosociali”.

 

Nell’articolo di presentazione dell’intervento ci soffermiamo sui seguenti argomenti:


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Strategie di tutela: la normativa, gli interpelli e l’agenzia europea

L’intervento “Le strategie di tutela della salute e sicurezza: PNP 2020-2025 e ONSEPS”,  a cura di Maria Giuseppina Lecce (Ufficio 4 DGPREV - Ministero della Salute), ricorda innanzitutto la definizione di stress lavoro-correlatocondizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro” (Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004) e riporta alcune indicazioni normative relative al contenuto del D.lgs. 81/2008 (Art. 6 sulle funzioni della Commissione Consultiva e art. 28 sulla valutazione dei rischi) e della lettera circolare del 18 novembre 2010 (indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro correlato).

 

Si riportano poi anche le risposte ad alcuni interpelli connessi allo stress lavoro correlato:

  • Interpello n. 5/2012 del 15/11/2012 - Valutazione del rischio stress lavoro-correlato (CNOP) in relazione alla possibilità di utilizzare gli strumenti della “ valutazione approfondita” al fine di raccogliere informazioni sulla “percezione soggettiva” dei lavoratori.
  • Interpello n. 5/2013 del 02/05/2013 – Valutazione del rischio stress lavoro-correlato (Federazione Italiana Metalmeccanici): sul fatto che il datore di lavoro possa o non possa delegare la valutazione a terzi.

 

La relazione ricorda anche quanto indicato, in tema di stress e rischi psicosociali, dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA).

 

L’Agenzia ha ribadito che i rischi psicosociali “derivano da inadeguate modalità di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro e da un contesto lavorativo socialmente mediocre e possono avere conseguenze psicologiche, fisiche e sociali negative, come stress, esaurimento o depressione connessi al lavoro”.

E alcuni esempi di condizioni di lavoro che comportano rischi psicosociali sono:

  • “carichi di lavoro eccessivi;
  • richieste contrastanti e mancanza di chiarezza sui ruoli;
  • scarso coinvolgimento nei processi decisionali che riguardano i lavoratori e mancanza di influenza sul modo in cui il lavoro viene svolto;
  • gestione inadeguata dei cambiamenti organizzativi, precarietà del lavoro;
  • comunicazione inefficace, mancanza di sostegno da parte dei colleghi o dei superiori;
  • molestie psicologiche e sessuali, violenza da parte di terzi”.

Inoltre l’Agenzia europea ha più volte ricordato e ribadito che:

  • “un approccio preventivo, olistico e sistematico alla gestione dei rischi psicosociali è ritenuto essere il più efficace;
  • l’indagine ESENER rivela che i rischi psicosociali sono ritenuti più ostici e più difficili da gestire rispetto ai rischi ‘tradizionali’ della sicurezza e della salute sul lavoro;
  • c’è una necessità di sensibilizzazione e di reperire semplici strumenti pratici che agevolino il trattamento dello stress correlato al lavoro, la violenza e molestie”. 

 

Strategie di tutela: il piano nazionale di prevenzione, obiettivi e programmi

La relatrice parla poi del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 (PNP 2020-2025) che ha un “approccio preventivo, olistico e sistematico”, e dei macro obiettivi.

 

In particolare si sofferma sul macro obiettivo “MO4 - Infortuni e incidenti sul lavoro, malattie professionali” dove, ad esempio, si indicano alcuni fattori di rischio trasversali e tra i rischi trasversali “particolare attenzione va posta al dato delle aggressioni e alle violenze sul luogo di lavoro, in particolare per alcune attività di front-office, quali sanità, istruzione, trasporti, servizi sociali, vigilanza e ispezione”.

Qui si ravvisa poi “la necessità di strutturare e consolidare il Piano nazionale stress lavoro correlato”. Infatti lo stress lavoro-correlato (SLC) “risulta al secondo posto in Europa tra i problemi di salute dovuti al lavoro, dopo i disturbi muscolo-scheletrici, con evidenti ripercussioni anche a livello di produttività delle aziende ed economico. Il Piano intende contribuire all’accrescimento e al miglioramento complessivo del sistema di gestione dei rischi psicosociali, attraverso un piano di monitoraggio sullo stato di attuazione delle indicazioni normative e tecniche, la definizione di standard per gli interventi formativi e la realizzazione di azioni mirate di prevenzione”. 

 

Si parla poi anche di un PP (Programma predefinito), individuato dal PNP: “PP8: Prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscoloscheletrico e del rischio stress correlato al lavoro”.

Si indica che lo stress lavoro-correlato (SLC) rappresenta “un problema di salute dovuto al lavoro che si è accentuato in questi anni per i notevoli cambiamenti dell’organizzazione del lavoro e dell’andamento del mercato del lavoro, con evidenti ripercussioni anche al livello di produttività delle aziende e al livello economico. Collegato a questo tema è sempre più necessario inquadrare nell’ambito delle attività di prevenzione dei rischi psicosociali le molestie, violenze, aggressioni nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento alla sanità”.

E il Programma “intende contribuire all’accrescimento ed al miglioramento complessivo del sistema di gestione dei cosiddetti rischi psicosociali, attraverso:

  • un piano di monitoraggio sullo stato di attuazione delle indicazioni normative e tecniche,
  • definizione di standard per gli interventi formativi e la realizzazione di azioni mirate di prevenzione”. 

 

L’intervento presenta poi altre indicazioni relative allo sviluppo del programma e riporta alcune estratti del PNP 2020-2025.

Ne riprendiamo uno relativo ad alcuni obiettivi specifici del programma:

 

 

Strategie di tutela: l’osservatorio per la sicurezza delle professioni sanitarie

Veniamo infine all’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie (ONSEPS) che ha “specifici compiti di monitoraggio, studio e promozione di iniziative volte a garantire la sicurezza dei professionisti”.

L’Osservatorio è stato istituito dalla legge 14 agosto 2020, n. 113 recante “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie nell'esercizio delle loro funzioni”.

 

Questi i compiti dell’ONSEPS:

  • “monitorare gli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni
  • monitorare gli eventi sentinella che possano dar luogo a fatti commessi con violenza o minaccia ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro
  • promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti
  • monitorare l'attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, anche l'utilizzo di strumenti di videosorveglianza
  • promuovere la diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, anche nella forma del lavoro in equipe
  • promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale medico e sanitario, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti”. 

 

L’Osservatorio, che è diviso in tre gruppi di lavoro e che entro il 31 marzo di ciascun anno deve trasmettere una relazione sull'attività svolta, “si è insediato l’11 marzo 2022, in occasione della prima “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari” e il 20 marzo 2023 “è stata pubblicata la prima relazione”.

 

Si ricordano, infine, anche alcune conclusioni dell’Osservatorio su cosa sia necessario per avere una conoscenza più esaustiva del fenomeno:

  • “condurre studi in aree clinico assistenziali differenti dall’emergenza e dalla psichiatria,
  • avviare indagini sistematiche sulle violenze nei luoghi di lavoro nei confronti degli operatori sanitari con l’utilizzo di disegni di studio simili in modo da poter confrontare i dati a livello globale.
  • condurre studi che misurino l’efficacia dell’applicazione di vari interventi per arginare il fenomeno tra cui: analisi e segnalazione degli eventi, percorsi specifici per la segnalazione, training sulla sicurezza per gli operatori sanitari, modifiche strutturali degli ambienti di lavoro”.

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale delle slide dell’intervento (o alla visualizzazione del video relativo) che si sofferma su ulteriori dettagli relativi alle strategie istituzionali di tutela della salute e sicurezza.

 

 

RTM

 

 

Scarica l’intervento da cui è tratto l'articolo:

“Le strategie di tutela della salute e sicurezza: PNP 2020-2025 e ONSEPS”, a cura di Maria Giuseppina Lecce (Ufficio 4 DGPREV - Ministero della Salute), intervento al convegno “Dallo stress lavoro correlato alla prevenzione dei rischi psicosociali”, video, marzo 2023.

 

Scarica i documenti e le normative citate nell'articolo:

Ministero della Salute – Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria- Piano Nazionale della Prevenzione 2020 – 2025.

 

LEGGE 14 agosto 2020, n. 113 - Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni.

 


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