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Il telelavoro e la pandemia: qual è l’impatto sui rischi psicosociali?

Il telelavoro e la pandemia: qual è l’impatto sui rischi psicosociali?
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio psicosociale e stress

19/01/2022

Un documento dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro si sofferma sul telelavoro e sui rischi per la salute nell’ambito della pandemia di COVID-19. Disturbi muscoloscheletrici, rischi psicosociali e carico di lavoro.

Bilbao, 19 Gen – La pandemia connessa alla diffusione del virus SARS-CoV-2 e delle sue varianti sta condizionando ancora il mondo del lavoro e la sua organizzazione. Milioni di lavoratori europei si trovano ancora a lavorare da casa per ridurre i rischi di contrarre il virus.

Ma questa nuova realtà lavorativa, come abbiamo visto con la presentazione delle “ Linee di indirizzo per la gestione dei rischi in modalità smart working”, prodotte dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri ( CNI), può creare problemi alla salute fisica e mentale dei telelavoratori.

 

Proprio a partire da questi rischi l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA), che su questo tema aveva pubblicato i risultati dell’indagine europea ESENER 3 (raccolti nell’articolo “ Caratteristiche e conseguenze dello sviluppo del telelavoro a domicilio”), ha pubblicato una nuova relazione dal titolo “Telework and health risks in the context of the COVID-19 pandemic: evidence from the field and policy implications” (Il telelavoro e i rischi per la salute nell’ambito della pandemia di COVID-19: le prove sul campo e le implicazioni politiche).

 

 

Il documento in lingua inglese - a cura di Maria Caprile, Juan Arasanz, Pablo Sanz in collaborazione con Feliciano Iudicone, Frédéric Turlan e Märt Masso - esamina non solo i problemi relativi alla sicurezza e alla salute sul lavoro, associati al telelavoro, ma anche le misure e le norme in vigore per la prevenzione e gestione dei rischi.

 

L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:


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Telelavoro, rischi psicosociali e disturbi muscoloscheletrici

Nella introduzione del report si indica che l'Agenzia europea EU-OSHA sta svolgendo una serie di ricerche incentrate sui disturbi muscoloscheletrici (DMS) legati al lavoro in relazione alla campagna europea “ Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!”. L’attività e la campagna adottano un approccio olistico alla gestione dei disturbi muscoloscheletrici sul luogo di lavoro, interessando non solo la prevenzione ma anche la riabilitazione e il ritorno al lavoro.

 

Si sottolinea poi che oggi il rapporto tra telelavoro e DMS è estremamente rilevante a causa della grande estensione di questa modalità lavorativa e delle prove sull'impatto del telelavoro sui disturbi muscoloscheletrici anche in relazione a fattori di rischio psicosociali. Per questo motivo, l'EU-OSHA ha avviato questo studio che si sofferma sul lavoro a distanza reso possibile dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) e sui legami tra fattori di rischio psicosociale e l'insorgenza di DMS.

 

Queste le tre principali domande affrontate dallo studio:

  • Qual è lo stato attuale delle conoscenze sull'impatto del telelavoro sull'incidenza dei rischi psicosociali e dei DMS? Quali sono i principali fattori che modulano questi impatti e come sono stati influenzati dalla pratica del telelavoro?
  • Come la pandemia ha cambiato i modelli di telelavoro? In che misura questi cambiamenti sono temporanei o permanenti? Quali sono le differenze nell'esperienza del lavoro a distanza tra i lavoratori?
  • Quali sono i nuovi sviluppi normativi e politici relativi alla pratica del telelavoro? Come influiscono sulle condizioni di lavoro e sulla salute e sicurezza?

 

Lo studio suggerisce che probabilmente il telelavoro diventerà sempre più significativo per le aziende e i dipendenti, raggiungendo nuovi gruppi di lavoratori che, prima dello scoppio della pandemia, avevano un'esperienza molto limitata di questa modalità di lavoro.

Lo studio mostra poi che se non sono molte le ricerche che si sono concentrate sui DMS e sulla loro interrelazione con i rischi psicosociali, è evidente che il telelavoro, reso obbligatorio durante la pandemia, può aver alimentato in questi mesi i rischi psicosociali ed ergonomici.

 

Telelavoro e rischi psicosociali: le principali aree di rischio

Alcune ricerche mostrano come i rischi psicosociali siano i rischi per la salute più prevalenti associati a questa modalità di lavoro (Charalompous et al., 2019; Oakman et al., 2020). E se ci sono anche indicazioni che supportano una relazione positiva tra il telelavoro e il benessere dei lavoratori, alcune ricerche empiriche parlano di un aumento dello stress e degli stati di esaurimento.

Sarebbe necessario un approccio multidimensionale per analizzare la relazione tra telelavoro e benessere sul lavoro, che comprenda diverse dimensioni (affettiva, cognitiva, sociale, professionale e psicosomatica).

 

I risultati delle ricerche indicano poi come l'effetto del telelavoro sul benessere e sulla salute varii notevolmente a seconda dei fattori individuali, sociali e organizzativi che moderano questa relazione. Le caratteristiche del lavoro, l’organizzazione e gestione del telelavoro sono aspetti centrali, ma anche i tratti di personalità, le preferenze individuali e la situazione familiare giocano un ruolo importante.

 

Il report identifica, in riferimento agli studi analizzati, le principali aree di rischio in cui il telelavoro ha impatti documentati e che sono rilevanti nel contesto della diffusione di un lavoro a distanza esteso e prolungato durante l’emergenza COVID-19:

  • il primo gruppo di fattori di rischio è associato all'intensificazione del lavoro, incluso il sovraccarico lavorativo, il lavoro orario irregolare, il sovraccarico di informazioni e la costante disponibilità;
  • il secondo gruppo di fattori di rischio si riferisce agli aspetti relazionali del telelavoro, includendo l'isolamento, le sfide del collaborare in team in modo virtuale e le difficoltà del management relative alla perdita di controllo.
  • il terzo gruppo di fattori riguarda l'aumento del rischio di conflitto lavoro-famiglia che deriva dalla confusione dei confini tra lavoro e vita privata”.

 

Lavoro a distanza, carichi lavorativi e disponibilità dell’operatore

La relazione termina con alcune raccomandazioni per adottare con esito positivo il lavoro da casa tutelando al contempo la salute e la sicurezza dei lavoratori.

 

Si segnala che la valutazione generalmente positiva dell'esperienza del telelavoro durante la pandemia COVID-19 non dovrebbe portare a trascurare l'incidenza dei rischi psicosociali.

 

Rimandando alla lettura integrale del documento ci soffermiamo su quanto indicato riguardo all’intensificazione, al carico di lavoro.

 

Il lavoro sul campo mostra che l'aumento del carico di lavoro e dell’irregolarità degli orari si sono concentrate soprattutto nelle fasi iniziali della pandemia, a causa della necessità di adattare l’organizzazione del lavoro al nuovo contesto. Il nuovo carico di lavoro è stato particolarmente acuto per i dipendenti con responsabilità manageriali nelle aziende gravemente colpite dalla crisi.

Inoltre il lavorare da casa ha comportato evidenti rischi di prolungamento dell'orario di lavoro e maggiori difficoltà a staccarsi dalle attività, spesso associate alla percezione di dover essere costantemente disponibili.

 

In particolare i problemi relativi alla disponibilità oltre l'orario regolare derivano da vari fattori:

  • forme dirette di controllo possono portare alla pressione correlata al dover essere costantemente disponibili, anche se queste forme di controllo sono state piuttosto eccezionali e limitate alle fasi iniziali della pandemia;
  • alcune pratiche di lavoro - come l'invio di e-mail al di fuori dell'orario - sono invece più usuali e possono portare ad aspettative implicite di disponibilità estesa;
  • i dipendenti possono sentirsi obbligati ad essere più visibili e sempre presenti quando lavorano isolati per mostrare la propria “reattività” al lavoro;
  • le aspettative di disponibilità estesa possono essere più diffuse tra i dipendenti che svolgono lavori che comportano alti livelli di interazione sociale e che hanno difficoltà a stabilire dei limiti con i clienti o gli utenti dei servizi.

 

Segnaliamo, in conclusione, che il report riporta anche approfondimenti sulle modifiche nei contenuti lavorativi, sull’isolamento dei lavoratori, sui conflitti tra lavoro e vita privata e sui disturbi muscoloscheletrici.

 

 

Il link al sito della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!”

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, “ Telework and health risks in the context of the COVID-19 pandemic: evidence from the field and policy implications”, relazione in lingua inglese a cura di Maria Caprile, Juan Arasanz, Pablo Sanz in collaborazione con Feliciano Iudicone, Frédéric Turlan e Märt Masso. Documento correlato alla campagna europea “Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!” (formato PDF, 1.58 MB).

 

 


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