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Incidenti da gas: le principali cause

Il Comitato Italiano Gas (CIG), Ente federato all'UNI , dal 1987 stila ogni anno il rapporto sulla “Statistica incidenti da gas combustibile”, che supporta lo studio dei problemi scientifici e tecnici attinenti la sicurezza nell'utilizzazione per usi civili e similari dei gas combustibili. (Si veda PuntoSicuro n.795).

Nel corso del 2002 la raccolta dei dati statistici è stata più precisa, in conseguenza dell'entrata in vigore di due provvediemnti.
L’art. 26 della deliberazione 236/00 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha disposto che dal 1/1/2002 i distributori di gas con un numero di clienti finali superiore a 5.000 informino il CIG su eventuali incidenti riferibili al gas da essi distribuito o di altri di cui vengano a conoscenza; mentre il Ministero dell’Interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, ha firmato un accordo per il riscontro, attraverso un osservatorio comune, dei dati dei Vigili del Fuoco sugli incidenti da gas combustibile.

“Queste due importanti iniziative - afferma il CIG - hanno avuto l’effetto di produrre un ulteriore miglioramento dei già capillari sistemi d’indagine, permettendo nel contempo un maggior affinamento dei dettagli degli accadimenti, elemento, questo, molto spesso determinante nella corretta identificazione delle cause d’incidente.”

Per quanto riguarda le rilevazioni del 2002, si conferma il “trend” in discesa degli incidenti da gas combustibile.
Nella distribuzione del gas canalizzato per usi civili, sono stati rilevati 137 incidenti, dei quali 17 mortali hanno causato 21 decessi.
Pur se non totalmente confrontabili, proprio per le variazioni introdotte nel metodo d’indagine, i dati dell’anno precedente (2001) avevano fatto registrare 132 incidenti, dei quali 27 mortali con 43 deceduti.

Per la prima volta, nel 2002, è stato possibile definire separatamente gli atti volontari (utilizzo del gas a fini dannosi) distinguendoli in atti dolosi e in suicidi/tentati suicidi.
La prima forma di accadimento ha dato origine a 4 incidenti di cui 1 mortale con 1 vittima e la seconda a 22 incidenti, di cui 7 mortali con 7 deceduti.

La principale causa accertata di incidente, è stato l'insufficiente ricambio d'aria nel locale in cui erano installati apparecchi a gas; da intendersi sia come mancato o non idoneo afflusso d’aria esterna necessaria per la combustione, sia come mancata o non idonea evacuazione dei prodotti della combustione.
Agli effetti statistici tale causa è all'origine del 37,2 % degli incidenti e del 57,1% dei decessi.

L’utilizzo improprio degli apparecchi a gas da parte dell'utente (disattenzione, uso irregolare, errata manovra) ha causato il 16,1% degli incidenti e nessun decesso.

L’utilizzo di apparecchi e materiali difettosi é stato causa del 7,3% degli incidenti, senza alcun decesso.

L’installazione non conforme degli apparecchi è la causa dell’11,7% degli incidenti e del 9,5% dei decessi, mentre la carenza di manutenzione ha causato l’8% degli incidenti e il 4,8% dei decessi.
Non è stato possibile accertare una causa specifica per il 16,8 % degli incidenti e il 28,6% dei decessi.

Nella ripartizione geografica degli accadimenti, l'Italia Settentrionale ha fatto registrare il 78,1% degli incidenti e l’81%% dei decessi; l'Italia Centrale il 16,1 % degli incidenti e il 19% dei decessi; l'Italia Meridionale il 5,8% degli incidenti e nessun decesso.

Il Gruppo di Lavoro del CIG nelle considerazioni conclusive ha posto l’accento sugli aspetti legati alla corretta manutenzione degli apparecchi utilizzatori, dei loro accessori e dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione.

Il CIG ha sottolineato inoltre la necessità di svecchiare il parco apparecchi, a favore di quelli tecnologicamente più avanzati, ad esempio viene suggerito l’utilizzo di apparecchi con il circuito di combustione stagno rispetto all’ambiente ove le condizioni lo suggeriscano e di piani di cottura dotati di dispositivi per la rilevazione dell’assenza di fiamma (termocoppie).
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