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Grande distribuzione: valutazione del rischio e movimentazione manuale

Grande distribuzione: valutazione del rischio e movimentazione manuale
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio ergonomico

08/06/2015

Informazioni per la prevenzione dei rischi da sovraccarico biomeccanico nella grande distribuzione organizzata. Progettazione ergonomica, movimentazione delle angurie, valutazione del rischio e condizioni ideali per la movimentazione manuale.

Bologna, 8 Giu – Attraverso la presentazione delle “ Linee operative per la vigilanza sui rischi da sovraccarico biomeccanico nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) - Documento di omogeneità dei comportamenti in vigilanza dei SERVIZI PSAL”, un documento realizzato dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell’Emilia Romagna, abbiamo potuto approfondire in questi mesi i rischi correlati alla movimentazione manuale di carichi (MMC) ed ai movimenti ripetitivi degli arti superiori nelle strutture della  grande distribuzione organizzata.
Il documento, presentato al convegno “ Piano regionale della prevenzione - Grande distribuzione organizzata e prevenzione delle malattie muscoloscheletriche - Linee operative per la vigilanza” che si è tenuto a Bologna il 26 settembre 2013, raccoglie infatti molte informazioni sulla progettazione ergonomica e sulle misure di prevenzione tecniche, organizzative e procedurali applicabili allo specifico contesto lavorativo.
 
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Le linee operative si presentano inoltre con un ricco corredo di allegati, su cui ci soffermiamo brevemente oggi, che approfondiscono alcuni dei temi trattati o forniscono dettagli normativi ed esempi pratici.
 
L’Allegato 1 riporta alcune indicazioni di progettazione ergonomica dei posti di lavoro (pavimenti) in relazione alla norma DIN 51130 (“Prova per rivestimenti di pavimenti - Determinazione della resistenza allo scivolamento – Ambienti e zone di lavoro con rischio di scivolamento – Metodo di camminamento sul piano inclinato”) e tenendo conto delle norme di igiene di prodotto (HACCP).
Queste le indicazioni per la progettazione ergonomica:
- “privo di dislivelli per impedire la movimentazione del carico, manuale e/o su ruote, su livelli diversi (evitare rampe e gradini);
- buona percorribilità, cioè privo di inciampi (ad esempio: le griglie degli scarichi siano pari e mantenute in buono stato di manutenzione);
- buon coefficiente di attrito dinamico (μ)”. Si ricorda in particolare che “il coefficiente di attrito dinamico diminuisce notevolmente in presenza di acqua, grassi e/o sostanze organiche”;
- “caratteristiche di sicurezza sec. la norma DIN 51130: coefficiente di attrito dinamico R e spazio di raccolta/assorbenza V a seconda dei luoghi di lavoro. In generale i luoghi di lavoro ove non sono presenti sostanze scivolose devono avere R=9”.
 
L’Allegato 4 riporta invece delle proposte di miglioramento nella movimentazione manuale di angurie di grandi dimensioni nella GDO.
Le proposte sono il frutto di “un primo approccio congiunto e concertato tra SPSAL dell’AUSL e Coop Consumatori Nordest, Conad, RE AL-Sigma-Sidis e Despar di Reggio Emilia al fine di offrire alcuni spunti per l’adozione di misure di tutela in attesa di adottare eventuali misure più risolutive (es. apparecchio di sollevamento)”. In particolare si è riscontrato che le criticità più diffuse sono “la movimentazione manuale, per lo più da personale femminile, per:
- prelevare l’anguria dai grandi contenitori di plastica (bins) per la porzionatura;
- spostare le ultime rimaste sul fondo del bins in un nuovo bins”.
La procedura, riportata nell’allegato, per le gestione delle operazioni di movimentazione manuale delle angurie è da adattare alle varie esigenze di punto vendita e “migliora il sovraccarico in maniera accettabile solo con angurie del peso pari a ca. 10 kg, mentre per quelle da 15 kg il rischio rimane significativo per entrambi gli addetti”.
 
Dopo l’Allegato 5 che riporta i “riferimenti per l’applicazione dei principi dell’ergonomia per macchine, attrezzature e impianti”, presentiamo anche l’Allegato 6 che riporta alcuni stralci delle “ Linee guida regionali per la prevenzione delle patologie muscolo-scheletriche connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori”, approvate dalla Regione Lombardia nel 2009.
In particolare l’allegato si sofferma sui criteri per il reinserimento lavorativo di soggetti portatori di patologie muscolo-scheletriche degli arti superiori: “uno dei problemi operativi più rilevanti in quei contesti di lavoro in cui sono molteplici i compiti comportanti un potenziale sovraccarico biomeccanico degli arti superiori”.
 
L’Allegato 7 riporta le diverse modalità di valutazione del rischio residuo di sovraccarico biomeccanico:
- valutazione diretta: “si effettua la valutazione analizzando il rischio residuo di tutti i compiti effettuati nel punto vendita”. Nel documento una tabella indica i metodi da preferire rispetto alle diverse tipologie di MMC;
- valutazione in 2 fasi (anche sec. ISO 11228-1): “dato l’elevato numero di operazioni e di compiti presenti nei punto vendita della GDO è possibile che la valutazione del rischio di sovraccarico biomeccanico venga effettuata con un approccio che preveda una prima fase di ‘sgrossatura’ preliminare e un successivo ‘approfondimento’ delle sole situazioni non ‘scartate’ in prima battuta”. Nell’allegato vengono presentate nel dettaglio entrambe le fasi;
- sollevamento/abbassamento - scelta del peso limite raccomandato: “per entrambi i metodi Lifting Index e Composite Lifting Index - Variable Lifting Index, i pesi limite raccomandati (PLR o RWL) suggeriti sono pari a 25 kg per uomini adulti idonei e pari a 20 kg per donne adulte idonee. Nel caso di soggetti di età inferiore a 18 anni o superiore ai 45 essi vanno ridotti rispettivamente a 20 kg e 15 kg. Per i soggetti con fattori individuali di rischio (di cui all’Allegato XXXIII D.Lgs 81/08), salvo diverse indicazioni da parte del MC, l’indice di rischio della postazione può essere ricalcolato utilizzando 15 kg come costante di peso per maschi con patologie di media entità o 10 kg per femmine con patologie medio-gravi e maschi con patologie gravi”. Si indica inoltre che “la scelta di un PLR-RWL pari a 23 kg valido per maschi e femmine, idonei/e e non, (come da versione originale del metodo NIOSH) non rispetta la differenziazione di genere e di età prevista dall’art 28, comma 1 D.Lgs 81/08, soprattutto in ragione della significativa presenza di donne nella GDO”.
 
Concludiamo presentando brevemente il contenuto dell’Allegato 8 che riporta le condizioni “ideali” nella movimentazione manuale dei carichi:
a) secondo norma UNI ISO 11228-1:2009 di cui all’allegato XXXIII D.Lgs 81/08: “postura ideale per la movimentazione manuale: postura eretta e simmetrica, mantenendo una distanza orizzontale tra il baricentro dell’oggetto movimentato e il baricentro dell’operatore a meno di 0,25 m, nonché l’altezza della presa a meno di 0,25 m sopra l’altezza delle nocche” (p 3.5). Condizioni ideali per la movimentazione di carichi: “condizioni che includono la postura ideale per la movimentazione manuale, una presa ferma sull’oggetto in postura neutra del polso nonché condizioni ambientale favorevoli (p. 3.7). E per le condizioni ideali di movimentazione manuale di materiali, sono raccomandati, ad esempio, i criteri seguenti:
- “postura eretta e movimenti non limitati;
- spostamento verticale del carico è minore o uguale a 0,25 m e non si verifica sotto le nocche o sopra la spalla;
- il tronco è eretto e non ruotato;
- il carico è tenuto vicino al corpo”.
b) secondo le Linee guida OSHA 3192-05N 2004 - Linee guida per i negozi di alimentari al dettaglio - Zone di lavoro preferito e migliori soluzioni ergonomiche nei grandi magazzini: eseguire lavori all'interno delle zone di lavoro ‘migliore e preferita’ “facilita la produttività e comfort. Il lavoro è sicuro quando il sollevamento viene eseguito in queste zone. Lavorare fuori di queste zone di lavoro risulta in postura non neutrale che può aumentare il rischio di lesioni. È particolarmente importante eseguire attività di sollevamento di carichi pesanti all'interno della zona di lavoro migliore”.
 
Invitando ad una lettura integrale degli allegati, ricordiamo per finire il contenuto degli allegati non citati:
- Allegato 2: approfondimento relativo ad alcuni esempi riportati nei capitoli 6.2 e 7 delle Linee operative;
- Allegato 3: diagramma di flusso per la valutazione dei rischi secondo la ISO 11228-1;
- Allegato 9: estratto del Decreto di Giunta della Regione Emilia Romagna n. 207 del 17 novembre 2011;
- Allegato 10: elenco non esaustivo di norme tecniche di ergonomia;
- Allegato 12: immagini a cui fanno riferimento le Linee operative.
 
 
 
Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) Emilia Romagna, “ Linee operative per la vigilanza sui rischi da sovraccarico biomeccanico nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) - Documento di omogeneità dei comportamenti in vigilanza dei SERVIZI PSAL”, revis. luglio 2013 (formato PDF, 264 kB).
 
Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) Emilia Romagna, “ Allegati da 1 a 10 delle Linee operative per la vigilanza sui rischi da sovraccarico biomeccanico nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO)” (formato PDF, 314 kB).
 
Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) Emilia Romagna, “ Allegato 12 -
 
 
 
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