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Ispettore Felicino: 5 storie di salute e sicurezza sul lavoro

Ispettore Felicino: 5 storie di salute e sicurezza sul lavoro
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio elettrico

17/02/2015

Il resoconto di un convegno relativo a esempi concreti di comunicazione efficace, quali strumenti per diminuire gli infortuni sul lavoro. Un estratto del libro “Ispettore Felicino – storie di salute e sicurezza sul lavoro”: il rischio elettrico.

Roma, 17 Feb – Riceviamo e volentieri pubblichiamo un resoconto del convegno che si è tenuto  il 13 gennaio a Roma su esempi concreti di “comunicazione efficace” per “abbattere gli infortuni sul lavoro”. In particolare il convegno si è soffermato sul personaggio “Ispettore Felicino”,  un progetto volto a divulgare la materia della Sicurezza e della Salute nei luoghi di lavoro in una forma facile e accessibile, con lo scopo di contribuire a prevenire gli infortuni sul lavoro. Un obiettivo perseguito attraverso diverse chiavi comunicative con l’idea che è la forma del messaggio, molte volte, a determinare se il suo contenuto sarà recepito o meno. A titolo esemplificativo pubblichiamo una storia, accompagnata dai fumetti, tratta dal libro Ispettore Felicino – storie di salute e sicurezza sul lavoro”.

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Si è svolto il 13 gennaio il Convegno nazionale, organizzato dalla Commissione di inchiesta infortuni sul lavoro del Senato, dal titolo: “ La comunicazione efficace quale strumento per abbattere gli infortuni sul lavoro: esempi concreti (Le indagini dell’ispettore Felicino)”.
 
Presenti le Senatrici Manuela Granaiola, Giuseppina Maturani e Camilla Fabbri, oltre al Presidente di INAIL Prof. Massimo De Felice, all’Ing. Ruggero Lensi di UNI e al Dr. Pasquale Sgrò, ideatore del personaggio “Ispettore Felicino”, portato quale esempio di comunicazione efficace: si tratta di un progetto che unisce brevi storie di cui è protagonista un ispettore del lavoro, accompagnate da fumetti che danno evidenza agli aspetti salienti della sicurezza.
 
Dopo i saluti iniziali, la Senatrice Maturani, membro della Commissione igiene e sanità, ha ricordato come l'Italia abbia una legislazione importante e puntuale in materia di sicurezza sul lavoro, la quale trova però il proprio momento critico in fase di attuazione. Attraverso la comunicazione efficace, secondo la Senatrice, “È possibile far penetrare nella coscienza collettiva la prevenzione”. “Il libro oggi presentato – ha continuato – risponde proprio a questa esigenza, attraverso un linguaggio semplice ed esempi concreti”.
 
La presidente della Commissione di inchiesta infortuni sul lavoro, Senatrice Camilla Fabbri, ha ricordato come il ruolo della Commissione debba essere duplice: se da un lato infatti affronta la tematica con il modus operandi dell’autorità giudiziaria, dall’altro può e deve incidere sulla promozione della cultura della sicurezza, come testimonia il Convegno stesso.
La Senatrice Manuela Granaiola, membro della Commissione igiene e sanità, ha invece ricordato come in Italia avvengano ogni anno oltre un milione di incidenti: “Questo è frutto di varie concause, fra le quali la scarsa informazione e la sottovalutazione culturale del problema”. Secondo la Senatrice, per cambiare questo quadro, è fondamentale una normativa chiara e ragionevole, seguita dai controlli che ne garantiscano l’attuazione e accompagnata da una reale cultura della sicurezza. “Il libro “Ispettore Felicino” è un piccolo grande esempio di come possa essere veicolata la materia della salute e della sicurezza sul lavoro in maniera semplice ed efficace – ha concluso la Senatrice – per impedire che succedano altri drammi come quello occorso a Matteo Valenti, morto a Viareggio a 23 anni per un incidente sul lavoro e a cui è dedicato il convegno di oggi”.
 
Il Prof. De Felice, Presidente di INAIL, ha ricordato come in tema di prevenzione l’ analisi delle cause dei fenomeni rappresenti un momento determinante e che per questo il lavoro svolto da INAIL con le proprie statistiche assume grande importanza. “Nel quadro della prevenzione – ha continuato De Felice – mancano purtroppo i ‘ quasi  incidenti’, che consentirebbero un’efficace prevenzione dei fattori che hanno rischiato di produrre l’incidente”.
 
Ruggero Lensi, Direttore delle relazioni esterne, sviluppo ed innovazione di UNI, ha invece sottolineato come il libro “Ispettore Felicino” citi anche le norme tecniche, in quanto rappresentano un patrimonio per lavorare in sicurezza e un concreto aiuto all’attuazione delle leggi, oltre ad un reale strumento di prevenzione.
 
Ha parlato poi Pasquale Sgrò, ideatore del personaggio che ha ispirato il libro “Ispettore Felicino – storie di salute e sicurezza sul lavoro”, il quale ha illustrato il progetto: “Felicino nasce dalla volontà di rendere semplice quello che spesso è visto come troppo complicato: la salute e la sicurezza sul lavoro, cioè una materia che coinvolge tutti. Per questo ho iniziato a scrivere storie brevi, esemplari ma vere, ispirate da sentenze di Cassazione e dalla mia attività di consulenza”.
 
Le storie sono accompagnate da illustrazioni a fumetti che ne sintetizzano i momenti salienti, con l’obbiettivo di raggiungere i soggetti ‘deboli’ della sicurezza, cioè le persone sfornite di conoscenze tecniche in materia, come i lavoratori e gli studenti.
 
Nel dibattito finale ha poi preso la parola l’Ing. Giancarlo Bianchi, presidente di CIIP – Consulta interassociativa italiana per la prevenzione - il quale ha ricordato come l’orientamento mondiale ponga la sicurezza sul lavoro e quella ambientale alla base dello sviluppo sostenibile. “L’ Expo di Milano è una grande occasione – ha concluso – affinché l'Italia diventi un punto di riferimento in Europa su queste tematiche”.
 
Giuseppe Piegari, presidente della Commissione per gli Interpelli, ha chiarito invece come l’organo da lui presieduto consenta un’applicazione uniforme e un’interpretazione univoca della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e come sia la diffusione della cultura della sicurezza “lo strumento che ci potrà consentirà di andare avanti sulla strada della prevenzione”.
 
Infine Grazia Verducci, responsabile dell’Ufficio di vigilanza assicurativa della Direzione centrale rischi di INAIL ha infine sollevato il problema delle competenze delle variegate figure ispettive in ambito lavoristico, e di come anche questo aspetto sia presente nel libro di Pasquale Sgrò.
 
 
I video del Convegno:
 
parte 1
 

 
parte 2
 

 
 
 
Pubblichiamo un estratto del libro “Ispettore Felicino – storie di salute e sicurezza sul lavoro”.
 
 
Rischio  elettrico
 
Felicino arriva sul luogo dell’infortunio, trafelato e con il timore che qualcosa di grave sia successo.  Gli hanno comunicato che c’è stato un infortunio nella falegnameria industriale. Non gli hanno saputo spiegare né cosa sia effettivamente accaduto, né quali siano le condizioni dell’infortunato.  Gli hanno solo detto di recarsi a quell’indirizzo, perché un manutentore è rimasto folgorato.  Ha un diavolo per capello: la strage continua e la cosa buffa è che proprio in questi giorni, sui giornali e in televisione, vengono illustrate statistiche e grafici che evidenziano come i morti sul lavoro siano diminuiti. Per questo motivo bisognerebbe essere ottimisti per il futuro.  Felicino non riesce a essere per nulla ottimista, per almeno due motivi. Primo, la diminuzione degli infortuni è da imputare anche alla crisi in atto, che ha portato moltissime aziende a chiudere o, nelle migliori delle ipotesi, a ridimensionare il proprio organico, con licenziamenti e cassa integrazione.  Secondo, anche se ci fosse un solo morto, quello sarebbe sempre di troppo.
Per fortuna l’operaio non corre pericolo di vita. «Questa è una buona notizia – pensa l’ispettore – sicuramente la gestione medica aziendale ha funzionato fino all’arrivo del 118».  Il titolare, con aria soddisfatta, dice: «Ispettore, Luigi è un manutentore elettricista esperto.  Aveva chiuso l’interruttore generale della macchina che stava riparando, però qualcuno accidentalmente deve averlo azionato e causato la folgorazione. Per fortuna in azienda la sicurezza viene curata con attenzione e il nostro addetto al primo soccorso è intervenuto con bravura».  Felicino ha però notato che il quadro elettrico interessato presenta lo sportellino di protezione aperto e privo di chiave o blocco di chiusura. Quindi risponde: «Ci sono evidenti responsabilità per l’infortunio occorso, in quanto non sono state adottate le misure tecniche od organizzative necessarie per eliminare il rischio di folgorazione durante la riparazione della macchina».  Dopo una breve pausa, accompagnata da un movimento del capo che sembra la bacchetta del maestro quando vuole punire l’alunno, prosegue: «Per evitare l’infortunio sarebbe bastato chiudere lo sportellino a chiave o mettere una persona, per il tempo della riparazione, a presidio del quadro elettrico e per controllare che nessuno potesse azionare l’interruttore».  Il datore di lavoro guarda ammutolito l’ispettore, mentre questo scrive sul verbale la violazione dell’articolo 80, comma 3, del Decreto legislativo 81/08, che prevede la sanzione dell’arresto o dell’ammenda.
 
 
 
 
L'estratto del libro “ Ispettore Felicino – 5 storie di salute e sicurezza sul lavoro” (formato pdf, 4.75 MB).

Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 

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Pubblica un commento

Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
17/02/2015 (08:25:37)
...tutti questi illustri professori dovrebbero sporcarsi le scarpe in cantiere o in azienda per vedere la dura realtà, di un'italia morente, invece di parolare al caldo...
Rispondi Autore: Paolo Zafferani - likes: 0
17/02/2015 (11:16:28)
Concordo in pieno, è assolutamente inutile pontificare da una poltrona quando la realtà è distante anni luce da questi tecnocrati e politici. Nel mio piccolo ho provato a portare un politico del comune di Torino in un cantiere edile, risultato? Si è disciolto come la neve al sole, sparito. Sono rimasto molto deluso perchè detta persona si professa molto attenta e vicina alle problematiche dei lavoratori...... ma evidentemente come altri colleghi più illustri, predica bene ma razzola male.
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0
17/02/2015 (11:33:35)
Basta leggersi i resoconti delle sedute e delle missioni in giro per l'Italia, per rendersi conto del livello di conoscenza delle dinamiche della sicurezza sul lavoro da parte dei componenti della citata commissione.

C'est l'Italie!
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
17/02/2015 (12:07:30)
...e noi paghiamo questi illustri dotti i quali si inventano, a titolo di progetto retribuito, l'ispettore felicino. mandarli in cava col piccone e la mazza, invece...
Rispondi Autore: Simone - likes: 0
17/02/2015 (14:45:55)
Harleysta: il progetto Ispettore Felicino è un progetto nato e pagato da un privato.
Rispondi Autore: lino emilio ceruti - likes: 0
17/02/2015 (14:53:58)
Dobbiamo, però, riconoscere che si sono fatti passi molto importanti nella comunicazione.

Ricordo che i fumetti di Capitan Miki (con Doppio Rum e il Dottor Salasso), quelli di Blek Macigno (con Roddy e il Professor Occultis) che costavano 20 lire (quelli rettangolari formato "piastrella di grès") non venivano presentati in convegni... te li dovevi cercare nelle edicola di nascosto dai genitori.

Oggi, invece, i fumetti dell'Ispettore Felicino sono gratis !!!

Un'unica ingiustizia:
a me se mi vedevano con un giornalino erano botte da orbi da parte di mia madre... oggi se leggi il Felicino (probabilmente) ti danno come minimo delle pacche sulle spalle in segno di "attento osservatore delle problematiche lavorative".

E' proprio vero: il mondo gira e i fessi come me continuano (con pochi risultati) ad infangare le scarpe antinfortunistiche nei cantieri immaginandomi il Felicino "sganassare" alla mia facciaccia.
Rispondi Autore: Simone - likes: 0
17/02/2015 (15:17:17)
Harleysta: il progetto Ispettore Felicino è un progetto nato e pagato da un privato.
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
17/02/2015 (17:41:33)
...e quindi?
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0
17/02/2015 (18:23:50)
Penso che tutti quelli che si occupano di Comunicazione si stiano procurando una Katana e, inginocchiatisi davanti ai sacri testi della Comunicazione, stiano per fare harakiri o seppuku che dir si voglia.
Rispondi Autore: andrea - likes: 0
18/02/2015 (08:10:49)
il messaggio di sicurezza deve arrivare a tutti, e quindi è utile avere diversi tipi di strumenti da utilizzare/modi di comunicare a seconda del tipo di ricevente e del contesto. E se una cosa non piace..basta non utilizzarla! c'è altro a disposizione!
Non capisco proprio perchè criticare così duramente un'iniziativa del genere, dove qualcuno ha investito soldi ed energia per poi dare diffusione gratuita del risultato.
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
18/02/2015 (08:18:48)
...gentile andrea, nessuno fa nulla per la gloria; eppoi per esperienza, aggiungo che taluni lavoratori dell'est hanno la soglia del pericolo molto alta rispetto a noi; in fondo sono usciti da guerre e dittature e per loro arrampicarsi per lo scarico di una grondaia, fissato con tasselli da 10, è pressochè normale. gli illustri professori dovrebbero prima essere sul campo, prima di pontificare con felicino. straquoto il dott. catanoso...
Rispondi Autore: Laura Piano - likes: 0
18/02/2015 (14:53:48)
....al di là delle critiche lette, l'aspetto positivo che si può cogliere sul fumetto in questione, è quello di un buon strumento per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro.
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0
18/02/2015 (16:23:12)
Innanzi tutto chiariamo che quando parliamo di "cultura della sicurezza" non stiamo parlando della conoscenza di norme, regole, ecc..

Si può parlare di "cultura della sicurezza" quando la sicurezza e la tutela della salute sono integrate tra i valori ed i principi che regolano i rapporti tra gli individui e l'organizzazione in cui lavorano.

Le persone, qualunque sia il ruolo, cambiamo comportamenti se percepiscono che ci sono nuovi valori e principi di riferimento.

Fare un fumetto che si conclude sempre allo stesso modo e cioè con una sanzione è tutto meno che comunicazione efficace.

Se volessimo fare comunicazione efficace in materia di sicurezza sul lavoro dovremmo fare ben altro.
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
19/02/2015 (08:42:47)
...quoto il dott. Catanoso, mentre alla dott.ssa Piano posso solo dire per esperienza, che gli edili in particolare se stranieri, non leggono fumetti. sono persone che per mantenere la loro famiglia, lavorano in condizioni assurde, pericolose e mal retribuite, altro che, i fumetti siamo noi. ha visto in Francia che è successo per una vignetta...
Rispondi Autore: fosco curzi - likes: 0
19/02/2015 (09:48:47)
La sicurezza si fa sul posto-sui cantieri accompagnati dai Tutor e con anni di esperienza.E'una presa in giro,con i tempi che corrono, parlare di sicurezza soprattutto se fatta a tavolino, non c'è lavoro e quindi per ora la sicurezza può anche aspettare.Come si fa a lavorare sicuri a 10 €/ora quando la tariffa piena è di 36 €/h?-Affrontiamo altri argomenti per favore.Ciao a Tutti-Fosco
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
19/02/2015 (10:59:12)
...inevitabilmente quoto pure il dott. Curzi... - e quando l'ispettore felicino (asl o ispettorato? boh!) andrà in pensione, chi penserà alla sicurezza?
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0
19/02/2015 (11:54:13)
Che il problema sia "sistemico", lo si è detto N volte.
Purtroppo, i ns politici non lo vogliono capire.
Altra questione è l'accesso al mercato senza che ci sia una griglia seria per l'accesso e la permanenza sul mercato.
Da qui, ecco che si è arrivati, come dice Curzi, al mercato delle vacche....

Qualcuno sa che fine ha fatto il famoso "sistema di qualificazione delle imprese" previsto dall'art. 27 del D. Lgs. n° 81/2008?
Se lo sono dimenticato?

Rispondi Autore: andrea - likes: 0
19/02/2015 (12:31:54)
per favore..un po' di rispetto per il lavoro degli altri!
se l'Ispettore Felicino non le piace, lo ignori! perchè continua a prestare attenzione a questo articolo?
sta perdendo tempo...e tra un po' finirà per accusare l'ispettore Felicino di essere una perdita di tempo...
Rispondi Autore: andrea - likes: 0
19/02/2015 (12:32:48)
mi riferivo ad Harleysta
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
19/02/2015 (14:24:54)
...gentile dott. andrea, continuo a scrivere di felicino per dare il mio contributo al progredire della sicurezza e non per fare del mio lavoro un fumetto. il problema non è il fumetto ma la regia dei professori ingessati e imbullonati ai loro tavoli "di lavoro". casomai bisognerebbe prendere esempio da un professionista serio e competente quale il dott. Catanoso...
Rispondi Autore: Laura Piano - likes: 0
19/02/2015 (15:12:22)
Sono d'accordo che la cultura della sicurezza non è costituita da regole e norme, ma sono anche del parere che la stessa cultura debba passare attraverso normative, prescrizioni, disposizioni o quant'altro, prima che si possa parlare di una reale cultura sulla sicurezza all'interno di un paese.
Ritengo il fumetto dell'Ispettore Felicino uno strumento positivo, da usare in modo simpatico, per trattare argomenti in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
19/02/2015 (15:34:31)
...benissimo dott.ssa piano, ci risentiremo tra qualche tempo così da verificare i risultati. personalmente, osservando quotidianamente dal 1988 normative, prescrizioni, disposizioni o quant'altro, i risultati sono quelli che troviamo su quotidiani e telegiornali...
Rispondi Autore: Laura Piano - likes: 0
19/02/2015 (16:39:51)
Volentieri signor Harleysta..., ritengo il confronto una buona occasione per crescere.
Io, nel mio piccolo, mi impegno a sensibilizzare i lavoratori, in merito ai rischi presenti nel luogo di lavoro.
Non mi è chiaro, lei, con la sua critica, in che modo si pone nei confronti della sicurezza...
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
20/02/2015 (08:32:17)
...segua i miei commenti anche su altri argomenti e capirà come mi pongo per la sicurezza...
Rispondi Autore: Simone - likes: 0
20/02/2015 (11:08:09)
Harleysta, mi riferivo a questa sua frase "e noi paghiamo questi illustri dotti i quali si inventano, a titolo di progetto retribuito, l'ispettore felicino".
Se il progetto è creato da un privato, e pagato da un privato, mi pare che la sua considerazione non abbia molta attinenza.
Rispondi Autore: Davide Guidi - likes: 0
20/02/2015 (11:14:19)
Complimenti per l'idea e per il risultato. La qualità del prodotto pare molto alta.
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
20/02/2015 (13:13:10)
...ma voi di cosa vi occupate nello specifico e da quanto?
Rispondi Autore: Simone - likes: 0
20/02/2015 (17:13:25)
Non so se si riferisce a me, Harleysta, ma credo che per avanzare l'ipotesi di una debolezza nel suo ragionamento, non ci sia bisogno di una particolare anzianità di servizio in una materia specifica, se non nella logica.
Saluti.
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0
20/02/2015 (19:09:35)
Penso che la critica di Harleysta sia riferita ai politici e non a chi ci ha lavorato sopra mettendoci anche soldi di tasca propria.

Personalmente, la mia critica riguarda, invece, il ritenere efficace una "comunicazione" di questo tipo.

Ora, visto che la comunicazione si può definire come l'insieme dei processi attraverso cui condividiamo e trasferiamo informazioni, per parlare di comunicazione efficace chi avvia la comunicazione deve sempre tenere ben a mente una serie di elementi per poter trasferire realmente il messaggio.

Più di 60 anni fa, uno dei "padri" della comunicazione, di nome Scott Cutlip professore alla Wisconsin University di Madison (USA), identificò le caratteristiche che una comunicazione deve avere per essere efficace:
- completezza,
- concisione,
- considerazione,
- concretezza,
- contestualizzazione,
- credibilità,
- chiarezza,
- coerenza
- correttezza.

Poi, va detto, che il fatto che una comunicazione sia efficace, non vuole assolutamente dire che si possa automaticamente produrre un cambiamento dei valori e dei principi di un soggetto al fine di modificare gli atteggiamenti e orientare i comportamenti.
Quindi, se si pensasse di ottenere quanto appena detto con una comunicazione efficace, allora non abbiamo capito nulla.

Nel caso su cui stiamo discutendo, siamo ancora ben lontani da una comunicazione efficace ...... figuriamoci se volessimo, con queste storie, cambiare i comportamenti del datore di lavoro che non ha adottato la banale procedura, per dirla all'inglese, di lock-out/tag-out.

Quindi, di cosa stiamo parlando?
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
23/02/2015 (08:28:48)
...ma come gentile simone, allora praticantato e tirocinio sono superflui, comunque io mi occupo di sicurezza dal 1988 e lei? io non sono molto accademico ma il competente dott. Catanoso, con poche e sentite parole, ha centrato il problema...
Rispondi Autore: Simone - likes: 0
23/02/2015 (10:58:08)
Vede Harleysta, Lei ha detto una cosa di versa dal dott. Catanoso, a cui è toccato rispondere per Lei, che invece svicola.
Ma se non rimaniamo sull'argomento, rischiamo di finire a parlare di qualunque cosa.
Spostare l'attenzione su aspetti marginali rispetto al tema iniziale, di solito è una tecnica per non rispondere.
E' come se io ora Le dicessi che per parlare, dovrebbe essere in possesso realmente di una moto harley, altrimenti no.
Il punto che volevo evidenziare era solo uno (e pensavo la facessimo più breve): la sua frase è errata, perchè i "dotti" non si sono inventati il personaggio, ma è stato un privato, che ha pagato con i soldi suoi.
Quindi, se le critiche hanno sempre una legittimità, le illazioni no.
Saluti.
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
23/02/2015 (12:30:42)
...mi fa piacere notare che il signor simone ha molto tempo da dedicarmi, tuttavia non ho ben capito cosa c'entra la mia motocicletta. purtroppo penso ci sia molta confusione in materia, ad esempio non ho ben capito se "organo di vigilanza 231" sono privati oppure è un Ente Pubblico. forse sono un nostalgico ma continuo a preferire i quaderni ENPI degli anni '70 e '80, al buon felicino (ma perchè non Salvatore, più adatto ad un ispettore). saluti...
Rispondi Autore: danilo cazzaro - likes: 0
24/02/2015 (11:40:45)
è una semplice operazione di marketing.. una qualche novità da portare in un convegno di un sitema che sulle questioni importanti è ingessato (la qualificaziuone delle aziende, la formazione obbligatoria dei lavoratori nello specifico nelle scuole edili, la formazione sulla sicurezza nelle scuole superiori, la formazione dei lavoratori immigrati ecc..) il risultato di questa inerzia è un fumetto autoreferenziale... sarà anche carino ma preferisco tex willer..
Rispondi Autore: Luca C. - likes: 0
26/02/2015 (00:40:09)
Simone lascia perdere: contro Harleysta non puoi competere. Lui commenta tutti gli articoli di Punto Sicuro sempre col solito tono costruttivo e con conclamata competenza. È un personaggio oramai. Non perderci tempo
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
26/02/2015 (09:40:31)
...sembra di essere all'asilo mariuccia. purtroppo quando si calpestano gli orti seminati, qualcuno si innervosisce (e intanto i lavoratori si infortunano)...
Rispondi Autore: Simone - likes: 0
26/02/2015 (09:52:52)
Harleysta, riparto da capo.
"e noi paghiamo questi illustri dotti i quali si inventano, a titolo di progetto retribuito, l'ispettore felicino".
Mi dice per favore su quali basi scrive ciò?
Grazie.
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
26/02/2015 (13:38:12)
...mah, ho fatto una piccola riflessione; dal 1988 mi occupo di sicurezza sul lavoro ed ho avuto occasione di notare che con tutta l'attuale normativa ed i tanti consulenti presenti, gli infortuni ci sono ancora. inail afferma che gli stessi sono diminuiti ma aumentati quelli mortali, ergo se lei lo rapporta al numero delle aziende che hanno chiuso, a quali conclusioni giunge? non è polemica ma triste realtà; sul campo ci vado io e non i dirigenti o i professori... - forse ha ragione il dott. luca, sono solo un personaggio con cui è inutile perdere tempo.
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
26/02/2015 (13:41:45)
...eppoi se mi si permette, sul caschetto protettivo dell'ispettore felicino, mi sembra compaia la magica cifra 626, non era meglio scrivere 81?...
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0
26/02/2015 (14:04:12)
In effetti i dati che da alcuni anni sta pubblicando l'INAIL riguardo l'andamento infortuni farebbero venire il mal di pancia a qualunque statistico anche di primo pelo.

Pubblicare dati in valore assoluto non ha alcun senso.

per avere una reale idea dell'andamento, si dovrebbero pubblicare i dati relativi a:

- Indice di frequenza: n° infortuni/ore lavorate, oppure

- Indice di Incidenza e cioè n° infortuni/n° esposti al rischio.

Attenzione, però, anche alle ore lavorate perchè l'INAIL considera le "ore retribuite" che, come noto, contengono anche le ferie, i permessi e la cassa integrazione.

A 'sto punto devo fare una confessione: l'ispettore Felicino, per chi non lo sapesse, è mio compaesano in senso stretto (stesso paese calabro d'origine).
Rispondi Autore: Luca C. - likes: 0
26/02/2015 (20:38:49)
Ho trovato da un mio cliente stamani il libro del presente articolo.
Sfogliato veloce ma devo dire che è proprio al top.
Bravi
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0
26/02/2015 (21:11:48)
Mi permetto di consigliare anch'io un libro dopo aver letto questo dell'ispettore Felicino:

S. Knight, PNL al lavoro, Roberti Editore.
Rispondi Autore: Luca C. - likes: 0
27/02/2015 (09:29:39)
Pnl al lavoro già letto, ottimo libro. Ma l'ispettore Felicino è un'altra cosa. Come si fanno a paragonare.
Col massimo rispetto, sig. Catamoso, ma tra le righe leggo una certa gelosia verso il suo compaesano.
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0
27/02/2015 (09:51:15)
Luca C.,
per prima cosa mi dica dove ho scritto di "paragonare" il libro "PNL al lavoro" al libro dell'ispettore Felicino?
Che siano argomenti con contenuti diversi, è palese.

La citazione al testo l'ho fatta per far vedere che esistono metodologie che possono aiutare a migliorare la comunicazione in materia di sicurezza sul lavoro.
Quando faccio corsi per i dirigenti (Accordo SR), l'argomento PNL viene ampiamente trattato facendo vedere le potenzialità che essa offre per creare un clima di fiducia, gestire i conflitti, negoziare, ecc., ecc.


Per seconda cosa, il vizio capitale che mi attribuisce, non mi appartiene anche perchè, in tema di pubblicazioni, ho già dato ampiamente negli ultimi 25 anni, in quanto:
- il mio primo libro come autore è del 1993 ed a seguire altri 13;
- il mio primo articolo è del 1991 ed a seguire oltre 150.

Quindi, lasciando stare le critiche alle persone e tornando sull'argomento, mi spieghi perchè ritiene che quel libro sia un esempio di comunicazione efficace e cosa intenda lei per "comunicazione efficace".
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
27/02/2015 (10:01:47)
...ho letto uno stralcio del fumetto, tuttavia sarebbe opportuno curare la grafica nei dettagli, dato che il disegno è comunque un messaggio. passi l'elmetto 626, dono del magistrato ma nello specifico: durante lo smontaggio ponteggi nel cantiere navale, gli addetti (anche se formalmente la ditta non può eseguire quel lavoro) non sono trattenuti da idonea imbragatura; durante il sopralluogo dell'ispettore dopo l'incendio, indossa una mascherina usa e getta, probabilmente p1 e inidonea alla protezione da fumi o elementi gassosi...
Rispondi Autore: Luca C. - likes: 0
27/02/2015 (11:25:21)
Pnl al lavoro già letto, ottimo libro. Ma l'ispettore Felicino è un'altra cosa. Come si fanno a paragonare.
Col massimo rispetto, sig. Catamoso, ma tra le righe leggo una certa gelosia verso il suo compaesano.
Rispondi Autore: Simone - likes: 0
27/02/2015 (12:19:49)
Harleysta, con quella frase specifica Lei non ha fatto un riflessione, ma un'illazione. Sono due cose diverse. Una è lecita, l'altra a seconda della gravità è punita dal codice penale.

Altro da dire non c'è. Tutte le altre riflessioni che poi ci ha sbrodolato sopra, le medaglie che ha bisogno di ostentare per rafforzare il diritto di parola Suo e degli altri (sappia che la Costituzione lo garantisce a tutti, anche agli ignoranti), i vari peripli intorno alle frasi per evitare di rispondere in modo chiaro, ecc. ecc. esulano dal punto del discorso.

Ora finisco di giocare con Lei e seguo il consiglio della gentile Laura C.
Buona lavoro a tutti e buona giornata.
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0
27/02/2015 (13:00:10)
Possiamo tornare sull'argomento?

Personalmente ho già detto e spiegato i motivi del perchè non ritengo un esempio di "comunicazione efficace" la citata pubblicazione.

Mi aspetto che chi la pensa diversamente dica perchè ritiene che quel libro sia un esempio di comunicazione efficace e cosa intenda per "comunicazione efficace".



Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
27/02/2015 (13:48:56)
...comunque, talune imprecisioni del fumetto mi pare ci siano. penso sia auspicabile riconoscere non la mia, ma l'esperienza del dott. ing. Catanoso il cui ampio curriculum dimostra molte cose. purtroppo nonostante tutto i dati inail fanno emergere (fermo restando le considerazioni del dell'ing. Catanoso) che gli infortuni ci sono sempre e non pochi. preciso inoltre, di non conoscere personalmente il dott. Catanoso ma che per me, sarebbe un grande onore...
Rispondi Autore: Graziano P. - likes: 0
02/03/2015 (10:32:48)
Ho ricevuto il libro completo e lo trovo intrigante e fatto bene. Alcuni passaggi delle storie sono un po' più lente di altri, ma il risultato globale 'umanizza' la sicurezza sul lavoro. Ad maiora.

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