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Malattie professionali dovute all’esposizione ad agenti chimici

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio chimico

28/01/2003

Secondo l’Inail, l’applicazione dei recenti provvedimenti sugli agenti chimici consentirà l’individuazione di nuovi fattori di rischio.

Il periodico ‘’Dati Inail’’ ha recentemente pubblicato una breve riflessione che mette in luce le conseguenze positive derivanti dall’applicazione dei D.Lgs. 66/2000 e 25/2002, ai fini del riconoscimento dei casi di malattie professionali dovute all’esposizione ad agenti chimici.

Il D.P.R. 1124/65 (e successive integrazioni e modifiche) prevede la copertura assicurativa per le malattie professionali se contratte dall’assicurato nelle lavorazioni ed entro i periodi di tempo ivi specificati.

L’Inail rileva che ‘’per gli agenti chimici presenti sul luogo di lavoro, tale automatismo non sempre funziona efficacemente, dal momento che le lavorazioni, definite nel decreto in maniera generica, sono difficilmente riconducibili a quelle effettivamente svolte dagli assicurati.
Negli anni passati, inoltre, in assenza di precise disposizioni legislative, i datori di lavoro generalmente non effettuavano valutazioni sulla presenza e sulla quantificazione degli agenti chimici pericolosi.’’

Una mancanza che nei casi di patologia di sospetta origine professionale rendeva difficoltosa una accurata valutazione del nesso eziologico; inoltre non consentiva sufficienti monitoraggi degli agenti chimici se successivi all’insorgenza della malattia, poiché non sempre rappresentativi dei fattori di rischio presenti nel passato.

Secondo l’Inail queste difficoltà dovrebbero essere ‘’superate con l’entrata in vigore dei D.Lgs. 66/2000 e 25/2002 i quali rendono obbligatoria, a cura del datore di lavoro, una puntuale valutazione del rischio dovuto ad agenti chimici pericolosi.
L’applicazione di tali disposizioni legislative potrà fornire, per gli anni a venire, elementi di assoluta rilevanza per una corretta attribuzione della natura professionale delle patologie contratte: questi elementi inoltre, se integrati con il costituendo “registro nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero ad esso correlate” (art. 10 D.Lgs. 38/2000), consentiranno una pronta individuazione dei nuovi fattori di rischio.’’

Con la speranza che i datori di lavoro realizzino una accurata valutazione dei rischi e che il sistema di monitoraggio funzioni…
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