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La gestione delle emergenze nei cantieri di bonifica da amianto

La gestione delle emergenze nei cantieri di bonifica da amianto
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischi da amianto

05/09/2022

Un documento sulla sicurezza nelle bonifiche da amianto riporta utili indicazioni sulla gestione delle emergenze. I lavoratori, i servizi di emergenza, gli appalti, le esercitazioni, il coordinamento e le priorità.

 

 

Roma, 5 Set – Attraverso il contenuto del documento Inail “ Bonifica da amianto: iter procedurali e figure professionali coinvolte. Istruzioni operative Inail per la tutela dei lavoratori e degli ambienti di vita” - elaborato nel 2020 dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti prodotti e insediamenti antropici (DIT) – in questi mesi ci siamo più volte soffermati nei nostri articoli sul tema dei rischi nelle attività connesse ai siti contaminati da amianto e alle misure di prevenzione da adottare nel corso delle operazioni di bonifica.

 

Il documento fornisce indicazioni su diversi temi, dalle norme vigenti ai rischi, dalle figure coinvolte nella tutela della sicurezza ai dispositivi di protezione e alla formazione. E sottolinea come “una buona gestione delle attività deve sempre assicurare che esse si svolgano in maniera coordinata e programmata, nonché eseguite correttamente secondo quanto pianificato”. Risulta, inoltre, indispensabile, stabilire adeguate “modalità di gestione di un’eventuale emergenza in funzione del rischio presente, dell’accesso al cantiere (orizzontale o verticale, a livello del suolo o in quota), delle dimensioni e delle caratteristiche strutturali dell’ambiente in cui si opera, anche eventualmente in coordinamento con i sistemi emergenziali messi in atto dal Servizio Sanitario Nazionale e dai Vigili del Fuoco”.

 

Partendo da questi indicazioni e per fornire informazioni sulla gestione delle emergenze nei cantieri di bonifica amianto torniamo a sfogliare il documento Inail soffermandoci sui seguenti argomenti:


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La gestione delle emergenze: le cause, i lavoratori e i servizi di emergenza

Nell’ottavo capitolo dedicato alla gestione delle emergenze gli autori segnalano che le emergenze possono avere diverse cause.

Ad esempio possono dipendere “da errati comportamenti umani, da procedure non ‘adeguate’ o non ‘coordinate’, da avarie o guasti di macchine, apparecchiature od impianti, da eventi di natura tecnica (corto circuito, esplosione, etc.) oltre che da avvenimenti straordinari naturali quali terremoti, alluvioni, etc”.

 

In ogni caso una volta indentificate le potenziali situazioni di emergenza, “si dovrà pianificare tutta una serie di azioni/procedure finalizzate a contenere i danni alle persone e/o ai beni e/o all’ambiente”. Dunque l’ impresa esecutrice addetta agli interventi di ripristino delle aree dovrà “organizzare ogni fase lavorativa (mezzi, uomini, procedure, etc.) in modo da poter fare fronte, efficacemente e tempestivamente, alle situazioni critiche che, per diversi motivi, dovessero verificarsi nel corso dell’esecuzione dei lavori”.

Inoltre in presenza di “incidenti che non abbiano causato conseguenze infortunistiche o che non comportino rischio grave ed immediato, si dovranno applicare misure generali di prevenzione e protezione, da stabilirsi ante-operam, consentendo di intervenire efficacemente e subito per ridurre al minimo il perdurare della criticità ed evitare le conseguenze derivanti dal peggioramento delle condizioni”.

 

Al verificarsi di una situazione di emergenza è importante che i lavoratori avvisino immediatamente i propri responsabili, a partire dal Capo Squadra (Cs) e/o Preposto (Pr), e “dovrà attivarsi tutto il personale incaricato di affrontare le emergenze nel più breve tempo possibile”. A questo proposito si suggerisce di “affiggere nei principali punti utili di cantiere, la notifica preliminare ai sensi del d.lgs. 81/08, il nominativo dei referenti per la sicurezza, eventuali numeri utili, le principali misure di soccorso e di emergenza da adottare, nonché indicare in maniera estremamente visibile (anche in condizioni di criticità, es. fumo) le uscite di emergenza. Questo avviso dovrà essere tradotto in più lingue, tenendo conto delle nazionalità dei lavoratori presenti in cantiere”.

 

Inoltre i dipendenti “dovranno essere a conoscenza del piano dei soccorsi vigente in cantiere e del comportamento da tenere in caso di allarme o di incidente”.

Riguardo ai cantieri con più imprese che “insistono in aree ad elevata contaminazione da amianto e non solo, si consiglia che i servizi di emergenza siano organizzati in considerazione di:

  • tipologia del cantiere e il suo raggio di influenza;
  • rischi legati ai lavori da svolgere;
  • condizioni legate all’ambiente in cui viene realizzato;
  • condizioni legate a specifici vincoli;
  • condizioni create dallo stato avanzamento lavori;
  • eventuale avvicendamento delle imprese o di alcuni lavoratori;
  • orari durante i quali sono operativi i cantieri;
  • eventuali modifiche delle aree di cantiere determinatesi a causa di eventi naturali estremi (alluvioni, terremoti, etc.)”.

 

La gestione delle emergenze: gli appalti, i tempi e le esercitazioni

Il documento riporta anche informazioni sulle situazioni che possono favorire incidenti ed emergenze nei lavori in appalto.

 Ad esempio in caso di appalti per l’esecuzione dei lavori “i lavoratori inviati ad eseguire interventi presso le società appaltanti si trovano spesso a dover cambiare attività lavorativa e ambiente di lavoro, e ciò ha come risultato un incremento del rischio di commettere errori che possano dar luogo ad incidenti. Inoltre, gli appalti multipli e i subappalti possono essere fattori aggravanti in termini di sicurezza e salute”.

 

Inoltre in alcune realtà, “i tempi per l’esecuzione dei lavori devono essere necessariamente ridotti, in particolare quando sono coinvolti rallentamenti o arresti della produzione o la fornitura di servizi essenziali (acqua, gas, elettricità, etc.): in casi simili, le riparazioni ed il ripristino della piena efficienza divengono prioritarie ed i lavoratori si trovano a dover operare sotto la pressione di tempi contingentati. Ciò contribuisce a generare errori o mancato rispetto delle procedure di sicurezza”.

 

È necessario considerare “con estrema attenzione situazioni di tal genere e richiedere la puntuale osservazione delle misure di prevenzione e protezione nonché l’esecuzione di verifiche ispettive”. E si sottolinea che è opportuno “organizzare delle esercitazioni periodiche in cantiere, per quanto riguarda le emergenze e l’antincendio, che rappresenteranno uno strumento fondamentale per il funzionamento della squadra di emergenza e di tutto il personale; esse dovranno essere mirate ad insegnare l’uso delle attrezzature e allo svolgimento del proprio ruolo in caso di emergenza”.

 

La gestione delle emergenze: il coordinamento, i compiti e le priorità

Il documento segnala che si deve provvedere ad un “coordinamento con gli Organi di vigilanza (Ov) competenti per territorio e con gli Enti di soccorso”.

E a questo proposito sono proposti, in conclusione, alcuni “punti di riferimento”, da “valutare per ogni caso specifico, ed eventualmente da adottare soprattutto nel caso di bonifiche complesse che comportano rischi elevati per i lavoratori e gli ambienti di vita circostanti”.

 

Ad esempio si indica che è a cura delle imprese:

  • “identificazione dei ruoli assegnati alle diverse imprese”;
  • “definizione degli incarichi e delle figure di riferimento;
  • definizione delle procedure di dettaglio: modalità di attivazione del soccorso, modalità di utilizzo delle attrezzature, gestione della viabilità;
  • definizione dell’eventuale sistema di comunicazione dedicato ai soccorritori;
  • individuazione di un punto di coordinamento dei soccorsi”;
  • trasmissione al Committente (Cm), al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (Cse), “del piano di emergenza, delle planimetrie di accesso, dei nominativi di riferimento, del calendario lavori, etc.;
  • definizione del piano di emergenza sia delle singole imprese che complessivo”.

 

Inoltre è “a cura delle imprese in coordinamento con gli Enti di controllo:

  • identificazione dei diversi Enti di controllo competenti per territorio e definizione dei relativi ruoli in riferimento alle attività di cantiere previste;
  • illustrazione agli Enti di controllo delle caratteristiche del cantiere, delle situazioni di emergenza ipotizzate e delle misure di prevenzione /protezione previste;
  • attivazione dei rapporti con le strutture di soccorso del territorio;
  • definizione e organizzazione di eventuali esercitazioni congiunte”.

 

Si conclude indicando che in qualsiasi caso “non si potrà prescindere dall’assunto che dovrà essere salvaguardata la salute e l’integrità di tutti i soggetti coinvolti, sistema pubblico di emergenza e soccorso compreso”. Ed è quindi prioritaria “l’impostazione secondo la quale il contrasto all’emergenza dovrà essere sempre destinato alla salvaguardia della persona prima che delle cose”.

 

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti ed insediamenti antropici, “ Bonifica da amianto: iter procedurali e figure professionali coinvolte. Istruzioni operative Inail per la tutela dei lavoratori e degli ambienti di vita”, a cura di Federica Paglietti, Sergio Malinconico, Beatrice Conestabile della Staffa, Sergio Bellagamba, Paolo De Simone (Dit, Inail) e con la collaborazione di Crescenzo Massaro, Daniele Taddei e Ivano Lonigro (Dicma, Dipartimento di Ingegneria Chimica Materiali Ambiente, Sapienza Università di Roma), collana Ricerche, edizione 2020 (formato PDF, 1.02 MB).

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Procedure e figure professionali nelle bonifiche da amianto”.

 

 

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