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Prevenire il diffondersi del Coronavirus negli ambienti indoor

Prevenire il diffondersi del Coronavirus negli ambienti indoor
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischi da agenti biologici

09/04/2020

L’ultimo studio del Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Qualità dell’aria Indoor dal titolo “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”

La qualità dell’aria è importante non soltanto all’aperto ma anche nei luoghi chiusi. Abitazioni, supermercati, uffici, strutture sanitarie, farmacie, banche, poste, stazioni, aeroporti, mezzi pubblici sono alcuni dei luoghi su cui si è soffermato l’ultimo studio in materia del Gruppo di lavoro ISS (Istituto superiore di sanità) Ambiente e Qualità dell’aria Indoor dal titolo “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”. La ricerca prende in esame due tipologie di ambienti, domestici e lavorativi. Nei primi si fa riferimento agli accorgimenti da adottare, nelle abitazioni, dove, in questo periodo, adulti e ragazzi impegnati a lavorare e a studiare, attraverso le tecnologie digitali, trascorrono la maggior parte del tempo. Nei secondi si offrono indicazioni utili per i luoghi di lavoro in cui è frequente il contatto con il pubblico e l’utenza esterna. Spesso l’esposizione all’inquinamento indoor può essere dominante rispetto a quella outdoor.


Consigli per prevenire l’inquinamento dell’aria negli ambienti indoor

La qualità dell’aria negli ambienti chiusi, generalmente indicati con il termine inglese indoor air influisce sulla salute delle persone. Il rapporto ISS indica alcuni consigli idonei a prevenire o limitare l’inquinamento dell’aria indoor e a contrastare, per quanto è possibile, il diffondersi dell’epidemia. Dati recenti relativi al diffondersi del virus SARS CoV-2, responsabile della COVID 19, confermano che sulla plastica e l’acciaio inossidabile, in condizioni sperimentali, il virus ha analoghe capacità di permanere rispetto a quello della SARS CoV-1, mostrando comunque una perdita della carica virale nel tempo, la metà delle particelle non sarebbe più infettiva dopo poco più di un’ora.
 

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Frequenti ricambi d’aria in tutti gli ambienti

Tra le azioni consigliate, garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti, anche in considerazione del fatto che alcune stanze sono diventate nuove postazioni di lavoro e di studio e scarsi ricambi d’aria possono favorire l’esposizione a inquinanti e favorire la trasmissione del virus. In luoghi poco ventilati sono spesso segnalati fenomeni come mal di testa, irritazione di occhi e gola, affaticamento delle vie respiratorie, asma, allergie, problemi cardiovascolari, riduzione delle prestazioni cognitive e della produttività.



Riscaldamenti e pulizie quotidiane

Nel caso di funzionamento del riscaldamento, è bene evitare l’aria troppo secca, non dimenticando di mantenere un certo grado di umidità, utilizzando gli appositi contenitori di ceramica. Per le pulizie quotidiane, particolare attenzione deve essere rivolta alle superfici toccate più di frequente: porte, maniglie, finestre, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, cellulari, tastiere, telecomandi, stampanti. È opportuno utilizzare panni in microfibra inumiditi con acqua e sapone e/o con alcol etilico 75 per cento. In ogni caso è opportuno eseguire le pulizie utilizzando i guanti e arieggiare stanze e ambienti sia durante che dopo l’uso dei prodotti.


Inquinamento dell’aria negli ambienti di lavoro indoor

Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, la qualità dell’aria influisce sulle prestazioni e il benessere fisico e mentale dei lavoratori. A tal fine vanno considerati i rapporti stretti tra le attività svolte dalle persone, le mansioni, i comportamenti, la corretta applicazione delle procedure organizzative e gestionali, le caratteristiche dell’edificio, la presenza e l’utilizzo di impianti tecnologici, le attività di pulizia e sanificazione, le manutenzioni. Nell’ambito dell’emergenza sanitaria in corso contribuiscono al mantenimento di una buona qualità dell’aria e al benessere dei lavoratori, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, il mantenimento della distanza di un metro fra le persone, tossire e starnutire coprendo naso e bocca usando fazzoletti o nella piega del gomito, lavare le mani con acqua e sapone o gel idroalcolico.
 

Pulizia delle prese e delle griglie di ventilazione con panni puliti in microfibra

È opportuno garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti. Negli edifici dotati di specifici sistemi di ventilazione che movimentano aria attraverso un motore/ventilatore, permettendo il ricambio con l’esterno, gli impianti devono mantenere attivo l’ingresso e l’estrazione dell’aria 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In questo periodo di emergenza, per aumentare il livello di protezione, deve essere eliminata totalmente la funzione di ricircolo dell’aria per evitare l’eventuale trasporto di agenti patogeni (batteri e virus). È necessario pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75 per cento asciugando successivamente.



Ambienti dove sono presenti distributori automatici di bevande e locali senza finestre

Deve essere garantito un buon ricambio d’aria anche nei luoghi dove sono ubicati distributori automatici di bevande, in questi contesti deve essere assicurata una pulizia sanificazione periodica e una giornaliera delle tastiere con appositi detergenti. Inoltre nei locali senza finestre (archivi, spogliatoi, bagni) dotati di ventilatori/estrattori, gli impianti vanno mantenuti in funzione per tutto il tempo di permanenza al fine di ridurre le concentrazioni nell’aria.



Accorgimenti da adottare sui mezzi pubblici

Sui mezzi pubblici gli impianti di climatizzazione devono essere mantenuti attivi per incrementare il livello di ricambio/diluizione/rimozione dell’aria e va eliminata totalmente la funzione di riciclo per evitare l’eventuale trasporto della carica microbica (batteri, virus) nell’aria. Se il tempo lo permette è bene aprire i finestrini.



Pulizie quotidiane sulle superfici utilizzate di frequente. 

Nei luoghi di lavoro le pulizie quotidiane devono riguardare le superfici toccate più spesso: porte, maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, lavandini, scrivanie, sedie, tasti, tastiere, telecomandi, stampanti. È bene utilizzare panni, diversi per ciascun tipo di oggetto/superficie, in microfibra inumiditi con acqua e sapone e/o con alcol etilico 75 per cento.



Sanificazione all’interno degli edifici. 

Nel caso in cui vi sia stata la presenza di casi sospetti di persone con COVID-19 all’interno dell’edificio, è necessario procedere alla sanificazione dell’ambiente intesa come attività che riguarda il complesso di procedure e operazioni tese a rendere salubre un determinato ambiente mediante interventi di detergenza e successiva disinfezione.
 


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Rispondi Autore: lorenzo Minto - likes: 0
09/04/2020 (09:30:10)
sarebbe interessante sapere nei locali climatizzati, con riciclo dìaria, quale perecentuale minima di aria deve essere aspirata dall'esterno
Rispondi Autore: stefano.caravelli - likes: 0
09/04/2020 (17:46:38)
La maggior parte degli impianti di climatizazzione prevede il riciclo dell'aria per cui l'ambiente climatizzato continua a ricevere una miscela di aria esterna + aria riciclata ed inoltre i filtri rischiano di essere contaminati .
Questo deve fare riflettere sia sulle quantità di aria riciclata , sia sulle modalità di manutenzione in particoare dei filtri.
Rispondi Autore: Luca - likes: 0
21/05/2020 (08:58:37)
Siamo in un reparto di assemblaggio privo di aria condizionata, ora inizia il caldo, secondo voi è possibile usare ventilatori portatili o aiuterebbero l'eventuale diffusione del virus?

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