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I programmi integrati e complessivi per la promozione della salute

I programmi integrati e complessivi per la promozione della salute

Una scheda informativa dell’Inail riporta indicazioni sulle definizioni e le caratteristiche chiave dei programmi integrati e complessivi per la protezione e promozione della salute dei lavoratori. L’importanza della governance partecipativa.

Roma, 5 Apr – Come ricordato in molti articoli sul tema della promozione della salute, i fattori di rischio connessi all’attività di lavoro possono contribuire a problemi di salute precedentemente considerati non correlati al lavoro, ad esempio i disturbi del sonno, le malattie cardiovascolari, la depressione e l’obesità.

E se “la tradizionale attività di sicurezza e salute occupazionale (OSH) ha impatti positivi sulla prevenzione di incidenti e malattie professionali”, per rispondere a queste nuove sfide “si rende necessaria una sempre maggiore integrazione con i programmi di promozione della salute (WHP)”.

 

Tuttavia nella prassi si assiste “ad una mancanza di coordinamento tra i diversi programmi che impattano sulla salute del lavoratore dal punto di vista delle pratiche, delle risorse, dei budget e della formazione. Inoltre, quando implementati, i programmi WHP vengono aggiunti ai programmi OSH, tradizionalmente indirizzati a minimizzare l’esposizione dei lavoratori ai rischi lavoro correlati, come interventi sanitari personalizzati per raggiungere obiettivi quali perdita di peso, controllo della pressione arteriosa, cessazione del fumo e screening delle malattie croniche”.

 

A raccontarlo è un nuovo factsheet, prodotto dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’ Inail e dal titolo “Programmi integrati e complessivi per la protezione e promozione della salute dei lavoratori - Definizione e caratteristiche chiave”. 

 

La scheda informativa, a cura di S. Calicchia, A. Bagnato, B. Papaleo, ricorda che in Italia il Piano nazionale prevenzione 2020 - 2025 “richiama la necessità di adottare più efficaci e complessivi modelli di intervento per il rafforzamento della salute globale del lavoratore come l’Healthy Workplace Model dell’Oms e il Total Worker Health del Niosh”.

E si sottolinea che tali modelli prevedono “una sempre maggiore integrazione tra i programmi OSH (Occupational Safety and Health) e i programmi WHP (Workplace Health Promotion) secondo una prospettiva salutogenica” (la salutogenesi è la ricerca dei fattori che promuovono la salute). Si indica poi che i programmi integrati di protezione e promozione della salute dei lavoratori (Integrated Workplace Health Protection and Promotion - IWHPP) “riconoscono l’importanza di operare a più livelli sul posto di lavoro - individuale, di gruppo, organizzativo e ambientale - e prendono in considerazione la relazione tra ambienti di vita e di lavoro. Il punto di forza degli approcci integrati sta quindi nell’attenzione alle politiche e alle pratiche che influenzano le condizioni di lavoro, tra le quali vengono presi in considerazione sia l’ambiente fisico che l’ambiente psicosociale”.

 

Nel presentare la scheda ci soffermiamo sui seguenti argomenti:


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I vantaggi dei programmi integrati di promozione della salute

Il factsheet ricorda che anche se non sono molti gli studi comparativi tra interventi tradizionali ed integrati, in letteratura sono riportati alcuni vantaggi di questi ultimi: “risultati di salute correlati al cambiamento di comportamenti a rischio come l’uso del tabacco, la dieta e la sedentarietà e una maggiore partecipazione ai programmi di salute e sicurezza”.

 

Una tabella riporta alcune opportunità e rischi/sfide connessi alle varie tipologie di programmi. Riprendiamo alcuni risultati:

  • Livello individuale:
    • opportunità:
      • Effetti positivi su salute e cambiamenti negli stili di vita con mitigazione degli effetti moltiplicatori tra job e life risk
      • Maggiore partecipazione dei lavoratori
    • sfide:
      • Utilizzo corretto dei dati di salute per il benessere totale dell’individuo
  • Livello organizzativo:
    • opportunità:
      • Risparmio di costi
      • Maggiore produttività
      • Minore assenteismo
      • Semplificazione dei processi di monitoraggio e valutazione
    • sfide:
      • Cambiamento degli assetti organizzativi al fine di far collaborare i professionisti OSH/WHP in ottica multidisciplinare

 

Riguardo agli interventi integrati si segnala che i lavoratori ritengono “più importante ridurre i rischi del lavoro e sono più propensi a cambiare stili di vita quando le due politiche sono correlate. I programmi integrati, mitigando l’effetto moltiplicatore tra job risk e life risk (es. benzene e uso di tabacco nel caso del rischio cancerogeno), agevolano soprattutto i lavoratori impegnati nei settori ad alto rischio, che statisticamente riportano stili di vita più scorretti e sono meno propensi a partecipare ai programmi WHP”.

E, come indicato sopra, dal punto di vista delle organizzazioni “si prospettano, a fronte dell’impegno nel cambiare gli assetti organizzativi, un risparmio di costi, una maggiore produttività e un minore assenteismo. Inoltre l’integrazione dei programmi permette di semplificare il monitoraggio e la valutazione facilitando un processo di miglioramento continuo”.

 

I programmi: caratteristiche chiave e governance partecipativa

Riguardo alle definizioni si sottolinea che quando si affronta il tema dei programmi integrati “emerge la necessità di sviluppare definizioni e indicatori comuni, utili sia per facilitare l’implementazione di tali programmi nelle organizzazioni e per il monitoraggio della loro efficacia, sia per stabilire criteri di inclusione delle pratiche a scopi di ricerca”.

A partire dal sito del Niosh “sono stati selezionati alcuni modelli e identificate le caratteristiche più ricorrenti” (una tabella riporta un elenco di modelli complessivi per la protezione e promozione della salute dei lavoratori). E la “governance partecipativa” è stata considerata un fattore chiave di successo da cui discendono le altre componenti strategiche: integrazione intersettoriale, orientamento al setting e sostenibilità.

 

Riprendiamo una immagine relativa alle caratteristiche chiave dei programmi integrati:

 

 

In particolare la governance partecipativa presuppone:

  • impegno della leadership: “il coinvolgimento della leadership a tutti i livelli dell’organizzazione, anche se non sempre considerato come indicatore di unicità dei programmi integrati, ne rappresenta un presupposto fondamentale e si esplica a diversi livelli. La creazione di un luogo di lavoro sano inizia con una visione per la salute chiaramente articolata e comunicata dal top management che lega tale visione alla missione e alle strategie dell’organizzazione, attraverso un ampio coinvolgimento degli stakeholders e dei diversi livelli di management. L’impegno della dirigenza si esplica attraverso l’implementazione di politiche, programmi e risorse adeguate ed, infine, con una comunicazione chiara ai lavoratori degli obiettivi di salute”.
  • coinvolgimento dei lavoratori: “il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti in ogni fase del processo, dalla pianificazione alla valutazione, è un pilastro dei programmi integrati. L’atto stesso di partecipare a un team che ha il potere di prendere decisioni e apportare cambiamenti può migliorare il capitale sociale nell’ambiente di lavoro e, quindi, promuovere la salute”. La pubblicazione Inail riporta poi i risultati di alcuni studi riguardo ai numerosi vantaggi degli approcci partecipativi.

 

Integrazione intersettoriale, orientamento al setting e sostenibilità

Ci soffermiamo poi su altre caratteristiche come, ad esempio, l’integrazione intersettoriale.

 

Se in molte organizzazioni “il personale che si occupa di salute e sicurezza lavora in dipartimenti distinti rispetto ai professionisti del benessere o alle risorse umane”, per migliorare il benessere dei lavoratori “occorre integrare i sistemi adottando un processo decisionale coordinato e collaborativo e un apprendimento condiviso sullo sviluppo, l’implementazione e la valutazione di programmi, pratiche e politiche”.

Si segnala che l’integrazione tra i programmi di protezione e prevenzione dei rischi e di promozione della salute “è particolarmente importante nel caso dei doppi effetti: ad esempio, una politica volta a ridurre le potenziali esposizioni a fumi pericolosi può essere collegata agli sforzi generali per promuovere la salute respiratoria”.

 

Il documento parla anche dell’orientamento al setting, un criterio che “riflette la crescente evidenza del ruolo di un’organizzazione del lavoro sana come condizione necessaria per promuovere la salute dei lavoratori dentro e fuori i luoghi di lavoro”.

Un programma integrato “deve identificare i fattori di rischio all’interno e all’esterno del luogo di lavoro e le determinanti a monte. Riprendendo la gerarchia dei controlli proposta dal Niosh, i cambiamenti ai livelli più alti dovrebbero quindi essere prioritari rispetto agli interventi che mirano al cambiamento dei comportamenti degli individui. Ad esempio, è necessario intervenire sugli orari di lavoro e sugli schemi sonno-riposo prima di fare affidamento su pratiche di rilassamento individuali per migliorare l’igiene del sonno o ridurre la pressione sanguigna”.

 

Si parla, infine, di sostenibilità declinata in:

  • Pianificazione e monitoraggio: “integrare le iniziative salutari nel piano strategico dell’impresa conferisce sostenibilità di lungo periodo ai programmi. Un sistema completamente integrato comporta un monitoraggio e un reporting continui che consisteranno in più audit, valutazioni e meccanismi di feedback a tutti i soggetti interessati sul posto di lavoro. Il monitoraggio degli andamenti sia della salute che delle esposizioni e dei risultati comportamentali è fondamentale per sostenere il miglioramento continuo dei programmi. Tutti i programmi dovrebbero quindi essere orientati al problem solving: analisi dei bisogni, individuazione delle priorità, programma, applicazione, monitoraggio continuo e valutazione”;
  • Supporto e formazione continui: “i programmi integrati prevedono un approccio multidisciplinare e non sempre le risorse interne all’azienda sono all’altezza di affrontare sfide di così ampia portata. Imparare dagli altri è uno degli elementi chiave espressi dall’Oms nel suo programma, nei programmi partecipativi ci si avvale di facilitatori ed esperti esterni all’organizzazione, nel programma a 7 step di Sorensen et al. il processo di responsabilità e formazione è considerato un indicatore per le organizzazioni che vogliono implementare programmi TWH” (Total Worker Health).    

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, “ Programmi integrati e complessivi per la protezione e promozione della salute dei lavoratori - Definizione e caratteristiche chiave”, a cura di S. Calicchia, A. Bagnato, B. Papaleo, Factsheet edizione 2023 (formato PDF, 496 kB).

 

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