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Regole ''globali'' per la privacy
In occasione della '' Conferenza internazionale sulla protezione dei dati'', tenutasi a Parigi alla fine di settembre, Stefano Rodota', presidente del Autorita' italiana garante per la privacy, si e' soffermato sulla necessita' di giungere a regole comuni in materia di privacy: ''Un mondo, una privacy''.
Il discorso e' stato riportato integralmente nella newsletter settimanale del Garante.
Rodota' ha preso in esame quattro ragioni che rendono urgente l'adozione di misure uniformi nella protezione dei dati personali.
In primo luogo la protezione dei dati personali, in quanto tale, è sempre più diffusamente riconosciuta come un diritto fondamentale della persona.
L'articolo 8 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea riconosce la protezione dei dati personali come uno di questi diritti.
La preoccupazione per la molteplicita' di regole che variano da Paese a Paese ed il bisogno di tutela sono avvertiti sia dai cittadini, sia dalle imprese. Una regolamentazione comune in materia di trattamento dei dati personali permetterebbe infatti una migliore efficienza ed un risparmio sui costi.
Il Garante ha sottolineato inoltre che ''l'identità personale, diventando "elettronica", assume una dimensione planetaria''. '' Trasferita nel ciberspazio, frammentata in una molteplicità di banche dati dappertutto nel mondo, l'identità personale divisa esplode nella rete…La possibilità per ciascuno di noi di ricostruire la propria identità, di riconoscersi come unità, dipende sempre più chiaramente da regole di base identiche dappertutto, dunque da uno statuto giuridico globale della persona elettronica''
Infine i tragici fatti dell'11 settembre ''indicano una prospettiva che mostra i limiti dell'autoregolamentazione e, di nuovo, l'esigenza di regole comuni.''
Le crescenti esigenze di sicurezza non devono tradursi nell'equazione''meno privacy=piu' sicurezza''.
Rodota' ha sottolineato l'analogia tra i paradisi fiscali, rivelatisi uno strumento utilizzato dai terroristi, e i paradisi dei dati, che possono avere una funzione simile.
Lo stesso discorso vale per le liste dei passeggeri dei voli, che devono essere protette contro i rischi di accesso da parte di terroristi e criminali.
Il discorso e' stato riportato integralmente nella newsletter settimanale del Garante.
Rodota' ha preso in esame quattro ragioni che rendono urgente l'adozione di misure uniformi nella protezione dei dati personali.
In primo luogo la protezione dei dati personali, in quanto tale, è sempre più diffusamente riconosciuta come un diritto fondamentale della persona.
L'articolo 8 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea riconosce la protezione dei dati personali come uno di questi diritti.
La preoccupazione per la molteplicita' di regole che variano da Paese a Paese ed il bisogno di tutela sono avvertiti sia dai cittadini, sia dalle imprese. Una regolamentazione comune in materia di trattamento dei dati personali permetterebbe infatti una migliore efficienza ed un risparmio sui costi.
Il Garante ha sottolineato inoltre che ''l'identità personale, diventando "elettronica", assume una dimensione planetaria''. '' Trasferita nel ciberspazio, frammentata in una molteplicità di banche dati dappertutto nel mondo, l'identità personale divisa esplode nella rete…La possibilità per ciascuno di noi di ricostruire la propria identità, di riconoscersi come unità, dipende sempre più chiaramente da regole di base identiche dappertutto, dunque da uno statuto giuridico globale della persona elettronica''
Infine i tragici fatti dell'11 settembre ''indicano una prospettiva che mostra i limiti dell'autoregolamentazione e, di nuovo, l'esigenza di regole comuni.''
Le crescenti esigenze di sicurezza non devono tradursi nell'equazione''meno privacy=piu' sicurezza''.
Rodota' ha sottolineato l'analogia tra i paradisi fiscali, rivelatisi uno strumento utilizzato dai terroristi, e i paradisi dei dati, che possono avere una funzione simile.
Lo stesso discorso vale per le liste dei passeggeri dei voli, che devono essere protette contro i rischi di accesso da parte di terroristi e criminali.
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