Protezione dei dati e libertà di stampa: un equilibrio delicato
Le autorità fiscali finlandesi pubblicano regolarmente dati, accessibili al pubblico, che fanno riferimento a tutti i cittadini che hanno un reddito superiore a determinate soglie. Viene differenziato il reddito derivante da capitale ed il reddito derivante da lavoro, nonché altre indicazioni afferenti alle imposte applicate.
La società che raccoglie questi dati presso le autorità finlandesi ha fatto un accordo con una società di telefonia mobile, che ha realizzato un servizio SMS. Questo servizio consente agli utenti di telefoni cellulari di ricevere sul proprio telefono, contro il pagamento di circa due euro, le informazioni pubblicate dalle autorità finlandesi. A richiesta dello specifico interessato, i dati personali possono essere ritirati dal servizio.
Alcuni interessati si sono lamentati per la violazione della loro vita privata e l’autorità garante finlandese è intervenuta. La corte amministrativa suprema finlandese, prima di prendere una decisione, ha sottoposto alla corte di giustizia europea alcune questioni afferenti appunto all’esistenza di un eventuale conflitto fra il diritto alla protezione dei dati di un interessato e la libertà di comunicazione.
Tanto per cominciare, la corte ha sottolineato che la raccolta dei dati presso le autorità finlandesi costituisce un trattamento di dati personali, anche se gli archivi delle pubbliche autorità comprendono solo informazioni già pubblicate, in quanto tali, sui mezzi di comunicazione di massa.
Pur tenendo presente il fatto che la direttiva europea sulla protezione dei dati personali protegge i diritti e le libertà fondamentali delle persone fisiche, la corte ha fatto presente che tale tutela deve conciliarsi con determinate deroghe e limitazioni alla protezione dei dati, quando possono essere presenti altri diritti della società civile, come le pubblicazioni giornalistiche, le espressioni artistiche e letterarie ed altre manifestazioni, che potrebbero essere prevalenti rispetto al diritto alla protezione dei dati del singolo interessato.
La corte ha concluso affermando che i dati provenienti da documenti pubblici possono essere utilizzati nelle attività giornalistiche, qualora siano diretti a divulgare al pubblico informazioni, opinioni ed idee, indipendentemente dal mezzo di trasmissione utilizzato.
Il fatto che nella fattispecie fosse richiesto un modesto compenso rappresenta una legittima forma di copertura dei costi di distribuzione.
Adalberto Biasiotti
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