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Privacy e ritardi nel pagamento delle bollette telefoniche
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Il tema del trattamento dei dati relativi agli inadempimenti e ai ritardi nei pagamenti nel settore della telefonia fissa e mobile è oggetto di una nuova consultazione pubblica avviata dal Garante della privacy, rivolta in particolare agli operatori del settore telefonico e ai rappresentanti dei consumatori.
Nel corso degli ultimi anni al Garante sono stati presentati ricorsi da parte di cittadini che lamentavano il fatto di essere menzionate nelle “centrali rischi” private a causa di ritardi o mancati pagamenti non di mutui, prestiti o finanziamenti, ma di bollette telefoniche.
Il Garante ha accolto i ricorsi proposti ritenendo che si trattasse di dati diversi e trattati per finalità ben differenti da quelle relative al rischio creditizio alla base dei nuovi sistemi di informazione creditizia (Sic) nati dal codice deontologico del 2004 in materia di credito al consumo.
I Sic sono grandi banche dati, costituite per verificare l’affidabilità e la puntualità nei pagamenti, il rischio di sovraindebitamento e le eventuali morosità dei cittadini, alle quali accedono i vari operatori finanziari prima di concedere un prestito, un mutuo, un finanziamento.
Da qui l’esigenza di un approfondimento relativo appunto al settore della telefonia, anche in considerazione dei milioni di cittadini coinvolti. Con la consultazione il Garante intende verificare la possibilità di una disciplina integrativa dell’uso di questi dati, e le modalità proporzionate della loro utilizzazione.
Il tema del trattamento dei dati relativi agli inadempimenti e ai ritardi nei pagamenti nel settore della telefonia fissa e mobile è oggetto di una nuova consultazione pubblica avviata dal Garante della privacy, rivolta in particolare agli operatori del settore telefonico e ai rappresentanti dei consumatori.
Nel corso degli ultimi anni al Garante sono stati presentati ricorsi da parte di cittadini che lamentavano il fatto di essere menzionate nelle “centrali rischi” private a causa di ritardi o mancati pagamenti non di mutui, prestiti o finanziamenti, ma di bollette telefoniche.
Il Garante ha accolto i ricorsi proposti ritenendo che si trattasse di dati diversi e trattati per finalità ben differenti da quelle relative al rischio creditizio alla base dei nuovi sistemi di informazione creditizia (Sic) nati dal codice deontologico del 2004 in materia di credito al consumo.
I Sic sono grandi banche dati, costituite per verificare l’affidabilità e la puntualità nei pagamenti, il rischio di sovraindebitamento e le eventuali morosità dei cittadini, alle quali accedono i vari operatori finanziari prima di concedere un prestito, un mutuo, un finanziamento.
Da qui l’esigenza di un approfondimento relativo appunto al settore della telefonia, anche in considerazione dei milioni di cittadini coinvolti. Con la consultazione il Garante intende verificare la possibilità di una disciplina integrativa dell’uso di questi dati, e le modalità proporzionate della loro utilizzazione.
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