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Privacy e bilanci
Il Garante per la protezione dei dati personali si e' pronunciato nei giorni scorsi in merito al ricorso presentato da uno dei soci di una cooperativa che aveva richiesto l'eliminazione, dai bilanci degli anni precedenti, dei dati relativi ai debiti che aveva contratto nei confronti della societa'.
Il socio si opponeva inoltre alla pubblicazione di tali dati nel bilancio in corso di approvazione.
Il ricorso non e' stato accolto dal Garante. Nella sua decisione l'Authoriy ha ribadito che per rettificare o cancellare i dati personali inseriti nei bilanci societari gia' approvati non si puo' considerare solo la legge 675/96.
Si devono applicare infatti anche le norme sulla formazione, correzione e integrazione dei bilanci, oppure adottare modalita' analoghe a quelle previste per le annotazioni sui documenti conservati negli archivi storici.
Inoltre, i dati riguardanti i debiti o i crediti di societa' e imprese ''rientrano nella nozione di dati relativi allo svolgimento di attivita' economiche'' e, come tali, la loro divulgazione puo' avvenire senza il consenso degli interessati.
Il caso in questione e' stato illustrato nella NewsLetter pubblicata sul sito del Garante per la privacy.
Il socio si opponeva inoltre alla pubblicazione di tali dati nel bilancio in corso di approvazione.
Il ricorso non e' stato accolto dal Garante. Nella sua decisione l'Authoriy ha ribadito che per rettificare o cancellare i dati personali inseriti nei bilanci societari gia' approvati non si puo' considerare solo la legge 675/96.
Si devono applicare infatti anche le norme sulla formazione, correzione e integrazione dei bilanci, oppure adottare modalita' analoghe a quelle previste per le annotazioni sui documenti conservati negli archivi storici.
Inoltre, i dati riguardanti i debiti o i crediti di societa' e imprese ''rientrano nella nozione di dati relativi allo svolgimento di attivita' economiche'' e, come tali, la loro divulgazione puo' avvenire senza il consenso degli interessati.
Il caso in questione e' stato illustrato nella NewsLetter pubblicata sul sito del Garante per la privacy.
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