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Privacy a rischio per gli utenti di Kazaa?
Nel network di Kazaa, che permette lo scambio diretto di dati, condivisioni involontarie di messaggi di posta elettronica, password, dati finanziari. E' quanto rivela una indagine condotta da Hewlett-Packard.
La ricerca è stata condotta andando alla ricerca nel network di Kazaa di file che presumibilmente nessuno vorrebbe condividere, come ad esempio i messaggi di posta elettronica. Sono stati utilizzati , quindi, programmi per cercare i file che contengono i messaggi di posta di Microsoft Outlook Express.
I programmi hanno effettuato la scansione del network 443 volte in 12 ore.
Il 61% delle scansioni ha riscontrato almeno un file di e-mail; inoltre i file di e-mail di 156 utenti di Kazaa erano accessibili.
Un ulteriore test è stato realizzato prendendo in esame 20 casi in cui il programma Outlook risultava condiviso.
Nella maggioranza casi (19) era consentito l'accesso ad altri dati del programma, come ad esempio i messaggi inviati e file eliminati.
Nove utenti condividevano la cache del browser Web e i cookie, cinque condividevano programmi di word processing e due condividevano i dati che, dall'apparenza, erano di tipo finanziario.
I ricercatori che hanno condotto il test ritengono che i problemi di ''condivisione involontaria'' derivino dalle modalità di installazione di Kazaa: e' facile effettuare inconsapevolmente una configurazione errata, permettendo così la condivisione di informazioni private.
La ricerca è stata condotta andando alla ricerca nel network di Kazaa di file che presumibilmente nessuno vorrebbe condividere, come ad esempio i messaggi di posta elettronica. Sono stati utilizzati , quindi, programmi per cercare i file che contengono i messaggi di posta di Microsoft Outlook Express.
I programmi hanno effettuato la scansione del network 443 volte in 12 ore.
Il 61% delle scansioni ha riscontrato almeno un file di e-mail; inoltre i file di e-mail di 156 utenti di Kazaa erano accessibili.
Un ulteriore test è stato realizzato prendendo in esame 20 casi in cui il programma Outlook risultava condiviso.
Nella maggioranza casi (19) era consentito l'accesso ad altri dati del programma, come ad esempio i messaggi inviati e file eliminati.
Nove utenti condividevano la cache del browser Web e i cookie, cinque condividevano programmi di word processing e due condividevano i dati che, dall'apparenza, erano di tipo finanziario.
I ricercatori che hanno condotto il test ritengono che i problemi di ''condivisione involontaria'' derivino dalle modalità di installazione di Kazaa: e' facile effettuare inconsapevolmente una configurazione errata, permettendo così la condivisione di informazioni private.
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