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Asl nel mirino del Garante della privacy

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

10/02/2004

La riservatezza dei pazienti deve essere sempre tutelata.

Dopo gli accertamenti nei confronti di una Asl in merito al ritrovamento di ricette e cartelle cliniche ancora leggibili, nel cortile di una biblioteca comunale liberamente accessibile al pubblico, il Garante della privacy ha avviato nuovi accertamenti nei confronti di una ASL.

Ora l’Autorità intende accertare se la documentazione richiesta ai pazienti nel caso di rilascio della tessera di esenzione dal ticket non sia eccedente rispetto alle finalità perseguite.
A colpire l’attenzione del Garante è stata una notizia apparsa su un giornale, nel quale una donna denunciava che in occasione del rilascio della tessera per l’esenzione dal pagamento del ticket la Asl le avrebbe chiesto anche copia del certificato medico che attesta la malattia dalla quale è affetta e che le dà diritto all’esenzione.

Il caso è stato illustrato nella newsletter dell’Autorità per la tutela dei dati personali.
Nell’impossibilità di fare una fotocopia all’interno dell’ufficio pubblico, la paziente si era dovuta recare presso un vicino tabaccaio dove aveva trovato in attesa altri malati che seguivano la stessa trafila. Per avere la copia del certificato, dove era indicata la diagnosi di tumore, era stata dunque costretta ad esibirlo al tabaccaio del quartiere dove abita.
Entro la fine di febbraio l’azienda sanitaria dovrà comunicare al Garante quali procedure utilizza per il rilascio dei documenti che consentono l’esenzione dal pagamento del ticket ed in base a quale norma verrebbe richiesta copia del certificato medico che attesta la patologia per la quale si chiede l’esenzione.
L’azienda dovrà inoltre far sapere le misure che intende adottare, alla luce dell’entrata in vigore del Codice sulla privacy, per assicurare il più possibile la dignità e la riservatezza delle persone che si recano presso i suoi uffici
Il nuovo Codice infatti prescrive una serie di accorgimenti che dovranno essere adottati dalle strutture sanitarie per migliorare il rapporto quotidiano con gli assistiti. Tra questi l’istituzione di appropriate distanze di cortesia, l’adozione di postazioni di lavoro riservate che non permettano, durante i colloqui, di far conoscere ai vicini informazioni sullo stato di salute, una maggiore tutela del segreto professionale al quale ora è tenuto anche il personale paramedico.
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