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''Diritto al voto assistito'' nel rispetto della privacy

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

19/02/2002

Le indicazioni del Garante per la realizzazione delle nuove tessere elettorali.

Rendere possibili le operazioni di voto ai cittadini disabili nel rispetto della privacy.
Sulla futura tessera elettorale degli invalidi, che hanno diritto al voto assistito, non dovra' essere annotata alcuna informazione relativa al tipo di patologia dalla quale sono affetti. Per essere ammessi all'esercizio del voto assistito basterà che la tessera riporti un codice o un simbolo.
Una precauzione necessaria per scongiurare il rischio che dati sullo stato di salute dell'elettore possano essere rivelati, anche accidentalmente, a terzi per motivi diversi da quelli strettamente legati allo svolgimento delle operazioni elettorali.

Questa indicazione, fornita dal Garante per la protezione dei dati personali, è stata recepita da un emendamento presentato dal Governo durante l'esame, in Commissione Affari Costituzionali del Senato, di un disegno di legge che si propone di agevolare l'esercizio del diritto di voto agli elettori gravemente infermi.

Il Garante era stato interpellato dal Ministero dell'interno che richiedeva il parare su alcuni emendamenti alla legge elettorale predisposti dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato; emendamenti che prevedevano l'annotazione obbligatoria, sulla carta di identità, di ogni tipo di invalidità, anche di quelle evidenti, per consentire agli elettori con gravi infermità l'esercizio del voto assistito senza avere la necessità di esibire ogni volta la certificazione medica.

Il ministero riteneva infatti che l'annotazione dei dati relativi allo stato di salute nel documento d'identità solo per poter accedere all'esercizio del diritto di voto assistito, non fosse in linea con i principi essenziali di tutela della riservatezza e proponeva l'annotazione sulla tessera elettorale, su richiesta dell'interessato, della dicitura 'diritto al voto assistito'.

Il Garante ha condiviso questa interpretazione affermando che ''l'annotazione dai dati relativi alla salute nel documento di identità risulterebbe una misura ingiustificata rispetto ai principi generali in materia di tutela della privacy, che prevedono limiti di pertinenza e non eccedenza nel trattamento dei dati personali rispetto alle finalità perseguite (art. 9 comma 1, legge n. 675/96)''

L'Autorita' ha suggerito inoltre che sulla tessera non sia riportata la dicitura 'diritto al voto assistito', ma sia apposto un codice o un simbolo che non permetta l'immediata conoscenza dei dati sull'infermità.
Questa indicazione e' stata recepita dal Governo e poi approvata in questi giorni dalla Commissione.

Il Garante inoltre ha ricordato al Ministero dell'Interno di aver auspicato, già dall'aprile 2001, un riesame dell'intera questione riguardante la nuova tessera elettorale (si veda PuntoSicuro n. 327).


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