Il lavoro con le piattaforme digitali: i rischi e la regolamentazione
Bilbao, 3 Mar – In questi ultimi dieci anni sono aumentati considerevolmente i lavoratori delle piattaforme digitali. Tanto che, come ricordato anche nell’articolo “ Lavoro su piattaforma digitale: quali sono i rischi per la salute e la sicurezza”, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA) ha intensificato gli studi sui rischi connessi a queste variegate tipologie di attività, ad esempio con riferimento alle piattaforme utilizzate nella consegna di cibo o per altri servizi.
Riguardo a questi approfondimenti, anche in relazione alle novità normative nell’Unione europea, ci soffermiamo su un documento di sintesi dell’EU-OSHA dal titolo “Occupational safety and health in digital platform work: lessons from regulations, policies, actions and initiatives” (Salute e sicurezza sul lavoro nelle piattaforme digitali: insegnamenti tratti da regolamenti, politiche, azioni e iniziative).
Il documento, in lingua inglese, sottolinea i risultati e i punti essenziali di uno studio approfondito dei regolamenti, delle politiche, delle strategie, delle iniziative, delle azioni e dei programmi in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL).
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- Piattaforme digitali e lavoro: le sfide per tutelare la salute e la sicurezza
- Piattaforme digitali e lavoro: esempi di norme e regolamentazioni
Piattaforme digitali e lavoro: le sfide per tutelare la salute e la sicurezza
Il documento ricorda che i rischi in materia di salute e sicurezza per i compiti svolti tramite piattaforma sono simili a quelli che affrontano i lavoratori anche in altri ambiti lavorativi; tuttavia la natura del lavoro sulle piattaforme digitali e le condizioni specifiche con cui viene svolto, possono esacerbare questi rischi complicando la prevenzione in ambito SSL.
Il documento fa riferimento ad alcuni fattori di rischio:
- la determinazione dello status occupazionale dei lavoratori delle piattaforme digitali: si indica che sorgono due questioni. In primo luogo, una corretta determinazione dello status occupazionale dei lavoratori delle piattaforme digitali è complessa a causa della natura e delle caratteristiche del lavoro su piattaforma. In secondo luogo, i lavoratori delle piattaforme digitali sono generalmente classificati dalle piattaforme come appaltatori autonomi, ma questo può non essere corretto. Anche in relazione al fatto che alcune tutele a volte sono applicabili solo ai lavoratori dipendenti.
- l'uso della gestione algoritmica: l'uso di algoritmi per assegnare, monitorare e valutare il lavoro e le prestazioni e il comportamento dei lavoratori delle piattaforme incide sull'equilibrio di potere tra i lavoratori delle piattaforme, le piattaforme e i clienti e mina l'autonomia, il controllo del lavoro e la flessibilità dei lavoratori delle piattaforme, anche se queste caratteristiche sono spesso presentate, dalle piattaforme, come un aspetto centrale di questa tipologia di lavori. Questa situazione può portare a stress, ansia, esaurimento e depressione, e peggiora la salute fisica e mentale dei lavoratori delle piattaforme, la sicurezza e il benessere generale (Bérastégui, 2021).
- isolamento professionale, scarso equilibrio tra lavoro e vita privata e mancanza di supporto sociale: il lavoro su piattaforma è caratterizzato spesso da attività che possono favorire l’isolamento, i conflitti tra lavoro e vita privata e una mancanza di supporto sociale per i contatti limitati con gli altri lavoratori della piattaforma, la piattaforma stessa o i clienti (Bérastégui, 2021; EU-OSHA, 2017; Huws, 2015; Tran e Sokas, 2017). Questo causa problemi di insonnia, esaurimento, stress, depressione, burnout, solitudine e un'insoddisfazione generale per il proprio lavoro e la propria vita personale (Bérastégui, 2021).
- transitorietà del lavoro: i lavoratori delle piattaforme digitali sperimentano un'insicurezza cronica del lavoro e del reddito, che deriva dallo svolgere un elevato numero di compiti temporanei e a breve termine, in forte competizione con altri lavoratori, e spesso senza essere in grado di controllare il numero dei compiti che si possono eseguire o la paga corrispondente. Anche questo causa ansia e stress e influisce sulla salute dei lavoratori (Bérastégui, 2021).
Piattaforme digitali e lavoro: esempi di norme e regolamentazioni
Il documento non solo esamina le problematiche relative alla salute e sicurezza, ma affronta anche alcuni casi e sviluppi in Spagna, Italia e Francia.
Nel primo caso affrontato si presenta la legge spagnola Riders' Law, che affronta direttamente il lavoro sulle piattaforme digitali imponendo regole sulla gestione algoritmica e chiarendo lo status occupazionale di alcuni lavoratori delle piattaforme.
Si indica che obbligando le piattaforme a riconoscere i lavoratori nel settore delle consegne come dipendenti e aprendo, in una certa misura, la "scatola nera" della gestione algoritmica, la Riders' Law costituisce un balzo in avanti nell'affrontare i rischi di salute e sicurezza specifici.
La legge è anche un esempio chiave della importanza del dialogo sociale e della partecipazione dei lavoratori in questo contesto.
Tuttavia – continua il documento - si potrebbero individuare aree di ulteriore miglioramento. In primo luogo, il riconoscimento come dipendenti si applica solo ai lavoratori delle piattaforme nel settore delle consegne, il che ne limita la portata e non riflette l'ampia eterogeneità del lavoro su piattaforma. In secondo luogo, le piattaforme possono cercare di aggirare la legge lavorando con subappaltatori. Infine, sono necessari ulteriori chiarimenti sulla portata tecnica e pratica della disposizione normativa sulla gestione algoritmica.
Ricordiamo che un secondo caso studio, su cui ci soffermeremo più avanti, riguarda poi la Carta di Bologna (“ Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano”) firmata nel 2018 che rappresenta un caso di particolare interesse per il legame diretto con i temi SSL e per la dimensione urbana/territoriale risposte politiche.
Questa Carta mostra come le iniziative locali contribuiscano a spianare la strada alla legislazione nazionale.
Concludiamo segnalando che il documento riporta anche alcune considerazioni e raccomandazioni concrete per migliorare le problematiche relative alla salute e sicurezza nel lavoro su piattaforma digitale.
RTM
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