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Regione Lombardia: il Piano Regionale della Prevenzione 2014 - 2018

Regione Lombardia: il Piano Regionale della Prevenzione 2014 - 2018
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Normativa

08/02/2017

La Regione Lombardia ha approvato un documento relativo al Piano Regionale della Prevenzione 2014 – 2018. Il Piano nazionale per la prevenzione, i 10 macro obiettivi e i programmi regionali per attuare tali obiettivi.


Milano, 8 Feb – La giunta della Regione Lombardia, con riferimento all’Intesa del 13 novembre 2014 concernente il Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2014-2018 e all’Accordo Stato-Regioni concernente il “Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2014-2018 – Documento per la valutazione”, ha approvato nella seduta del 9 gennaio 2017 e con deliberazione n. X/6105 il documento “Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018”, che descrive i 13 programmi regionali finalizzati al raggiungimento dei 10 Macro Obiettivi Centrali (MOC) del Piano nazionale per la prevenzione (PNP) 2014-2018. E si prende atto, con la DGR X/6105, che il documento “Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018” dà evidenza del nuovo assetto del SSSR di cui alla lr. N. 23/2015 (riforma del servizio socio-sanitario) e integra la DGR n. X/3654/2015 e la DGR n. X/4702/2015, fermo restando l’organizzazione del Piano Regionale di Prevenzione (PRP) nei 13 programmi regionali “per rispondere ai 10 MOC del PNP 2014-2018”.


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A questo proposito nel documento “Piano Regionale della Prevenzione 2014 – 2018” si sottolinea che il Piano nazionale per la prevenzione (PNP), che per la sua definizione ha visto la stretta collaborazione tra Ministero della Salute e Regioni, “individua pochi macro obiettivi a elevata valenza strategica, perseguibili contemporaneamente da tutte le Regioni attraverso la messa a punto di Piani e Programmi che, partendo dagli specifici contesti locali, nonché puntando su un approccio il più possibile intersettoriale e sistematico, permettano di raggiungere i risultati attesi. I Macro Obiettivi sono stati individuati e fissati sulla base di queste priorità: ridurre il carico di malattia; investire sul benessere dei giovani; rafforzare e confermare il patrimonio comune di pratiche preventive; rafforzare e mettere a sistema l’attenzione a gruppi fragili; considerare l’individuo e le popolazioni in rapporto al proprio ambiente”. E un elemento di evoluzione del PNP, scaturito dalle precedenti esperienze, è la scelta di “fissare (pochi) obiettivi comuni a Stato e Regioni e lasciare alla programmazione inserita nei vari contesti regionali la definizione delle popolazioni target e la gestione delle azioni funzionali al raggiungimento di tali obiettivi”.

 

Questi i 10 Macro Obiettivi del PNP 2014-2018:

1. Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili

2. Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali

3. Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani

4. Prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti

5. Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti

6. Prevenire gli incidenti domestici e i loro esiti

7. Prevenire gli infortuni e le malattie professionali

8. Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute

9. Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie

10. Attuare il Piano Nazionale Integrato dei Controlli per la prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria.

 

Si indica poi che, con riferimento all‘Intesa del 23 marzo 2005 in sede di Conferenza Stato-Regioni, le regioni si impegnano dunque ad “assumere nel proprio Piano Regionale della Prevenzione (PRP), la visione, i principi, le priorità, la struttura del Piano nazionale, attraverso l’individuazione di Programmi regionali, integrati e trasversali ed in coerenza con gli elementi propri del contesto regionale”.

 

Dopo aver ricordato anche il successivo Accordo del 25 marzo 2015 – che ha esplicitato gli obiettivi, i requisiti, i criteri, l’oggetto della valutazione, le regole e la tempistica della certificazione dei PRP e previsto nel 2017 la possibilità di una di una rimodulazione – si indica che il documento “Piano Regionale della Prevenzione 2014 - 2018”, descrive i “programmi regionali, integrati e trasversali, con i quali si intende dare attuazione a tutti i Macro obiettivi e a tutti gli obiettivi centrali, definendo gli obiettivi specifici in modo coerente con gli obiettivi centrali e con l’analisi di contesto regionale, in modo da contribuire a garantire il perseguimento degli obiettivi nazionali”.

 

E tali programmi regionali – continua il documento regionale – “danno evidenza di integrazione e realizzazione nell’ambito della più complessiva programmazione regionale, della sostenibilità delle azioni proposte, con un approccio per setting e per ciclo di vita ed orientato alla prevenzione e al contrasto delle disuguaglianze”.

 

E dunque “al fine di soddisfare le esigenze emerse dai Macro Obiettivi del PNP 2014-2018”, la Regione Lombardia ha “declinato le proprie attività nei seguenti programmi:

1. Reti per la Promozione della Salute negli ambienti di lavoro

2. Scuole che Promuovono Salute - Rete SPS - SHE Lombardia

3. Promozione della salute del bambino e della mamma nel percorso nascita

4. Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nelle comunità

5. Screening oncologici

6. Prevenzione della Cronicità

7. Rete regionale per la prevenzione delle dipendenze

8. Prevenzione, sorveglianza e controllo malattie infettive

9. Tutela della salute e sicurezza del lavoratore

10. Integrazione Salute e Ambiente

11. Piano dei controlli sulle sostanze chimiche

12. Prevenzione e controllo rischio amianto

13. Sicurezza alimentare per la tutela del consumatore e sanità pubblica veterinaria.

 

Concludiamo questa presentazione del Piano Regionale di Prevenzione lombardo, e del documento relativo, riprendendo qualche utile indicazione tratta dal paragrafo “Accountability dell’organizzazione e sostenibilità della prevenzione: la governance della prevenzione in Regione Lombardia”.

 

Si segnala che la Regione ha “riconosciuto la Prevenzione non come ambito a sé stante, ma parte essenziale e qualificante delle attività del Servizio Sanitario Regionale (SSR)”. E proprio a partire da tale assunto – che “vede cioè la prevenzione come linea di azione trasversale e con valenza pari a diagnosi, cura, riabilitazione – in tutti i più recenti documenti programmatori regionali è stato sempre evidenziato e riconosciuto il ruolo della prevenzione”.

 

E se la prevenzione si declina in “interventi finalizzati alla riduzione o rimozione di danni alla salute delle persone di ogni età, ceto sociale, attività lavorativa, e da interventi di promozione della salute”, per attuare efficacemente le politiche regionali di prevenzione è “necessario coinvolgere il più ampio schieramento di risorse e competenze, sviluppando la capacità di dialogo e di valorizzazione degli apporti di soggetti che hanno altre finalità o interessi, ma che su obiettivi concreti e misurabili di guadagno di salute possono fornire un contributo di risorse e competenze molto importante. È pertanto in questa logica che devono agire le strutture organizzative che a livello regionale e a livello territoriale sono specificamente destinate alle attività di prevenzione dei fattori di rischio e di promozione della salute”.

E in questo senso le azioni, le risorse e le attività definite dalle politiche regionali “non possono essere basate sulle sole strutture del Servizio Sanitario Regionale, ma devono coinvolgere tutti i soggetti che, per finalità, ruolo e/o competenze istituzionali, possono concorrere alla positiva riuscita degli interventi a tutela della salute, garantendo un approccio multidisciplinare”.

 

Concludiamo questa breve presentazione segnalando che una tabella del documento riporta nel dettaglio le evidenze di azioni/disposizione/strumenti “a sistema” e/o che si intendono attivare in relazione alle strategie e agli obiettivi individuati dal Piano nazionale per la prevenzione.

 

 

L’indice del documento “Piano Regionale della Prevenzione 2014 – 2018”:

 

La prevenzione e la promozione della salute alla luce della legge regionale 23/2015 di evoluzione del sistema socio sanitario lombardo

 

Introduzione

 

Accountability dell’organizzazione e sostenibilità della prevenzione: la governance della prevenzione in Regione Lombardia

 

Analisi di contesto

Prevenzione e promozione della salute

 

Equità nella prevenzione - Contrasto delle disuguaglianze

 

Programmi regionali

 

Quadro d’insieme indicatori regionali

 

 

 

Regione Lombardia – DGR n. X/6105 del 9 gennaio 2017 - Approvazione del documento “Piano regionale di prevenzione 2014-2018” - ai sensi dell'Intesa Stato Regioni del 13 novembre 2014 e della l.r. n. 23 dell’11 agosto 2015 “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo”.

 

 

Tiziano Menduto

 

 



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