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Imparare dagli errori: ancora infortuni e malattie nella pulizia urbana

Imparare dagli errori: ancora infortuni e malattie nella pulizia urbana
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Movimentazione carichi

15/06/2023

Esempi di infortuni e malattie professionali correlate alle attività di raccolta rifiuti. Gli infortuni degli operatori ecologici connessi alle cadute dai mezzi. I rischi fisici, la movimentazione dei carichi e i movimenti ripetitivi.

Brescia, 15 Giu – Nelle ultime puntate della rubrica “ Imparare dagli errori”, dedicata al racconto di infortuni e malattie, professionali, ci siamo occupati delle attività di pulizia urbana e dei rischi degli operatori ecologici.

 

Abbiamo affrontato, a questo proposito, diverse tipologie di infortuni connessi alla caduta dall’alto, all’interazione con macchine e attrezzature (ad esempio i compattatori) o alla presenza di macchine inidonee per quanto riguarda la sicurezza degli operatori.

 

E ci soffermeremo anche oggi, con riferimento alle dinamiche infortunistiche presenti nell’archivio di INFOR.MO., collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, sugli infortuni nell’uso di macchine e mezzi, con particolare attenzione alla caduta dai mezzi di lavoro.

 

Avendo tuttavia già affrontato, in precedenti articoli, le misure per la prevenzione connesse all’interazione con mezzi e macchine, in merito alla prevenzione ci soffermiamo su altri importanti nella raccolta rifiuti urbani: la movimentazione manuale dei carichi e i movimenti ripetitivi.

 

Questi gli argomenti trattati nell’articolo:


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Ancora infortuni per i lavoratori nelle attività di pulizia urbana

Nel primo caso un lavoratore è dipendente di una ditta che effettua la raccolta dei rifiuti nel territorio comunale.

Il lavoratore sta effettuando la raccolta della carta e cartone nel territorio del Comune insieme al collega con automezzo della ditta.

La squadra di lavoro risulta composta, dal collega alla guida del mezzo e dallo stesso lavoratore alla pedana posteriore con mansione di raccolta della carta e posizionamento all’interno del cassone.

 

L’infortunio accade durante la ripartenza del mezzo per la raccolta dei rifiuti.

In particolare, a causa di un avvallamento della strada, il mezzo sobbalza facendo perdere l’equilibrio all’operatore posto sulla pedana: l’operatore cade sulla strada sbattendo la schiena e la testa e procurandosi fratture multiple.

Si ritiene “che l’infortunio sia avvenuto a causa della mancata fornitura da parte del datore di lavoro di un sistema di ritenzione all’infortunato da utilizzare durante gli spostamenti del mezzo su pedana posteriore”.

 

Questo, dunque, il fattore causale rilevato:

  • “mancato uso, in quanto non fornito, di DPI di ritenzione durante la marcia del mezzo”.

 

Il secondo caso è relativo ad un infortunio di un operatore che lavora come autista di mezzi per il servizio di raccolta rifiuti.

Durante il percorso su strada verso l'isola ecologica, nel trasporto di materassi destinati al deposito per il successivo riciclo, trova un materasso in terra e, pur avvertendo l'addetto alla raccolta, prende l'iniziativa raccogliendo egli stesso il materasso, posizionandolo prima sulla cabina del mezzo e poi, salendo sulla cabina tramite la scaletta d'accesso, tentando di tirarlo nel container.

Durante questa manovra perde l'equilibrio cadendo a terra da circa 4 metri e procurandosi un grave politrauma con emorragia massiva da frattura pluriframmentaria scomposta dell’osso occipitale bilateralmente, frattura dell’osso temporale sx e fratture vertebrali multiple.

 

Il fattore causale rilevato è la perdita dell’equilibrio dell'infortunato “dalla cabina del camion su cui era salito per gettare un materasso nel cassone”.

 

La raccolta dei rifiuti: agenti fisici e movimentazione manuale dei carichi

Come indicato in apertura di articolo abbiamo già affrontato, nelle prime puntate della rubrica, le misure di prevenzione connesse al rischio di cadute dai mezzi e le “prescrizioni”, tratte dal documento “ La Sicurezza si fa strada”, per conducenti dei mezzi e operatori a terra.

 

Per questo motivo ci soffermiamo invece sullo “ Studio comparato sull’attività porta a porta dell’operatore ecologico” elaborato dalla Federazione italiana autonoma dipendenti enti locali (FIADEL).

 

Il documento indica che l’analisi dei rischi per gli addetti alla raccolta dei rifiuti “porta a rilevare molteplici situazioni di rischio potenziale” (il lavoro sulla strada, le interazioni con macchine e attrezzature, gli investimenti, agenti biologici, agenti chimici, lo stress e la fatica), ma anche gli agenti fisici ( movimentazione manuale dei carichi - MMC, vibrazioni, rumore) sono molto importanti. Infatti, riguardo alle malattie professionali, “la maggior parte delle patologie denunciate nell’ambito del comparto della raccolta di rifiuti possono essere ricondotte alla MMC”.

 

In particolare i principali fattori di rischio “vanno individuati nella postura, nella forza e nella ripetitività dei movimenti, ai quali si aggiungono fattori complementari quali l’uso di strumenti e attrezzature non adatti, l’uso di DPI non adatti, le basse temperature, i carichi disomogenei ecc”. E gli effetti dannosi “sono principalmente rappresentati da mal di schiena, ernia del disco, artrosi, patologie a carico di articolazioni”. Inoltre le azioni critiche si individuano, ad esempio, nel traino, nella spinta, nel sollevamento, nel trasporto, nella flessione, nella raccolta ingombranti, nello spazzamento ( attività ripetitiva), nella movimentazione cassonetti, nella movimentazione sacchi, …

 

E i sistemi di prevenzione da adottare “sono rappresentati da una maggior automazione della raccolta e dello spazzamento, dall’adozione di mezzi a caricamento ribassato per piccoli contenitori di rifiuti (sacchi e cestoni)”. E sono idonee anche le “attrezzature di facile presa (grip ottimale) e con curvature ergonomiche che permettano di fare leva con tutte le braccia e non solo col polso”.

 

Rimandiamo alla lettura integrale del documento che riporta poi ulteriori indicazioni sui fattori di rischio delle patologie a carico del sistema muscoloscheletrico riconducibili al lavoro, sui riferimenti normativi e su vari altri aspetti correlati a postura, forza e ripetitività.

 

 

Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 12488 e 14645 (archivio incidenti 2002/2020).

 

Tiziano Menduto 

Scarica le schede da cui è tratto l'articolo:

Imparare dagli errori - Ancora infortuni e malattie nella pulizia urbana – le schede di Infor.mo. 12488 e 14645.

 


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