Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Attivita’ lavorativa e affaticamento muscolare
Pubblicità
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
E’ calcolato tra lo 0,5% ed il 2% del prodotto nazionale il costo che ogni anno viene sostenuto dalle imprese e dalle economie nazionali dell’UE per i disturbi muscoloscheletrici degli arti superiori e del collo (DMAS) di origine lavorativa.
Queste patologie, che rappresentano la forma di malattia professionale più diffusa in Europa, possono riguardare lavoratori impiegati in un’ampia gamma di settori professionali.
Si tratta di disturbi che colpiscono muscoli, articolazioni, tendini, legamenti, nervi, ossa e il sistema circolatorio locale; tra i più comuni vi sono, ad esempio, la sindrome del tunnel carpale, le tendiniti e la sindrome del dito bianco.
Nell’ambito della campagna europea “Alleggerisci il carico”, l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro ha dedicato ai DMAS una scheda informativa, ora consultabile on line anche il lingua italiana.
Nella scheda vengono illustrate sinteticamente: le cause più frequenti di tali patologie, i fattori di rischio e le attività che accrescono il rischio di comparsa dei DMAS, il corretto approccio alla valutazione di tali rischi e le strategie di prevenzione.
La maggior parte dei DMAS è riconducibile all’effetto di molte applicazioni ripetute di una forza di intensità apparentemente moderata nel corso di un lungo periodo.
Posizioni scorrette sul lavoro, movimenti ripetitivi, l’attività lavorativa prolungata senza la possibilità di riposare e sgravarsi del carico, la compressione esercitata localmente da utensili e superfici, l’esposizione a vibrazioni, una cattiva disposizione della postazione di lavoro, ma anche una cattiva illuminazione che costringe il lavoratore ad assumere posizioni scorrette per vederci meglio e livelli di rumore elevati che provocano tensione fisica sono alcuni dei fattori di rischio per l’insorgenza di DMAS.
Accanto a fattori fisici e relativi all’ambiente di lavoro influiscono inoltre fattori soggettivi e fattori organizzativi e psicosociali. Tra i primi vi sono, ad esempio, la diversa capacità fisica dei lavoratori, precedenti lesioni, l’utilizzo di indumenti o dispositivi di protezione personale della misura sbagliata che possono limitare i movimenti o costringere a esercitare una forza maggiore del necessario durante l’attività.
Tra i fattori organizzativi e psicosociali vi sono: attività monotone o ritmi di lavoro troppo elevati, condizionamenti temporali, scarse opportunità di interazione sociale o poca assistenza da parte di superiori e colleghi.
La scheda è consultabile qui.
Queste patologie, che rappresentano la forma di malattia professionale più diffusa in Europa, possono riguardare lavoratori impiegati in un’ampia gamma di settori professionali.
Si tratta di disturbi che colpiscono muscoli, articolazioni, tendini, legamenti, nervi, ossa e il sistema circolatorio locale; tra i più comuni vi sono, ad esempio, la sindrome del tunnel carpale, le tendiniti e la sindrome del dito bianco.
Nell’ambito della campagna europea “Alleggerisci il carico”, l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro ha dedicato ai DMAS una scheda informativa, ora consultabile on line anche il lingua italiana.
Nella scheda vengono illustrate sinteticamente: le cause più frequenti di tali patologie, i fattori di rischio e le attività che accrescono il rischio di comparsa dei DMAS, il corretto approccio alla valutazione di tali rischi e le strategie di prevenzione.
La maggior parte dei DMAS è riconducibile all’effetto di molte applicazioni ripetute di una forza di intensità apparentemente moderata nel corso di un lungo periodo.
Posizioni scorrette sul lavoro, movimenti ripetitivi, l’attività lavorativa prolungata senza la possibilità di riposare e sgravarsi del carico, la compressione esercitata localmente da utensili e superfici, l’esposizione a vibrazioni, una cattiva disposizione della postazione di lavoro, ma anche una cattiva illuminazione che costringe il lavoratore ad assumere posizioni scorrette per vederci meglio e livelli di rumore elevati che provocano tensione fisica sono alcuni dei fattori di rischio per l’insorgenza di DMAS.
Accanto a fattori fisici e relativi all’ambiente di lavoro influiscono inoltre fattori soggettivi e fattori organizzativi e psicosociali. Tra i primi vi sono, ad esempio, la diversa capacità fisica dei lavoratori, precedenti lesioni, l’utilizzo di indumenti o dispositivi di protezione personale della misura sbagliata che possono limitare i movimenti o costringere a esercitare una forza maggiore del necessario durante l’attività.
Tra i fattori organizzativi e psicosociali vi sono: attività monotone o ritmi di lavoro troppo elevati, condizionamenti temporali, scarse opportunità di interazione sociale o poca assistenza da parte di superiori e colleghi.
La scheda è consultabile qui.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.