Le immagini dell’insicurezza
Bolzano, 17 Feb - Un container posizionato in modo non certamente idoneo e con un operaio sul tetto è la fotografia iniziale della sequenza delle immagini dell’insicurezza di SICURELLO.no di oggi.
Già da solo questo scatto illustra una serie di inosservanze alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro e di potenziali pericoli per il lavoratore, ma purtroppo non ci si ferma a questo primo momento e quelli successivi mostrano una situazione ancora più grave.
Un furgone con gru è piazzato all’esterno della recinzione e l’operatore della gru si prepara a spostare il container in una posizione più idonea (foto 02).
Dopo un primo spostamento, l’operaio, stando ancora sul tetto, si accinge a riagganciarlo alle catene per posizionarlo meglio (foto 03)
Probabilmente il furgone tende a sbilanciarsi ed a sollevarsi (non sembra che siano stati posizionati gli stabilizzatori) ed allora un terzo addetto decide di fare da contrappeso (foto 04).
Da sottolineare che l’operatore della gru, rimane posizionato nella zona a rischio ribaltamento del mezzo e perciò con elevato rischio di schiacciamento, mentre il lavoratore che era sul tetto si mette in sicurezza (?), posizionandosi - sempre in equilibrio precario - su una catasta di elementi di ponteggio.
Nonostante il furgone sia sempre più sbilanciato, la manovra continua ed il terzo operatore protrae il suo impegno nel tentativo di bilanciamento (foto 05).
Le manovre continuano con l’alternarsi dell’operatore in quota che si sposta più volte tra il container e la catasta a lato (foto 06 – foto 07).
Alla fine l’unica considerazione da fare è che forse l’assenza di molti dei D.P.I. necessari è il “male minore”.
Si ringrazia il sig. Matteo Gallo per le immagini.
Geom. Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS e Responsabile Comitato AiFOS COSTRUZIONI
Fonte: SICURELLO.no : l’evidenza dei mancati infortuni.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.
Pubblica un commento
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0 | 17/02/2017 (08:30:29) |
...l'italica arte di arrangiarsi... |
Rispondi Autore: Eugenio Roncelli - likes: 0 | 17/02/2017 (09:42:45) |
Qui non si tratta di "arrangiarsi": manca completamento l'organizzazione del lavoro e della sicurezza. Le colpe stanno in alto: che fanno le organizzazioni imprenditoriali, oltra a richiedere la quota associativa ? Avranno capito che il CSE doveva essere nominato ? Il CSE avrà fatto un PSC dettagliato sull'opera oppure avrà stampato un documento generico ? Un appunto personale ad Harleysta: qualche volta ci dica come si risolvono i problemi e come li ha risolti lui, grazie |
Rispondi Autore: Massimiliano Carpene - likes: 0 | 17/02/2017 (12:12:53) |
Nella vita tutto si può fare, anche cercare l'acqua su Marte. Il problema è prima mentale ma poi economico. Ci sono coordinatori alla fame che accettano incarichi con cifre che nella realtà non sono sufficienti a pagare il costo dell'auto per andare in cantiere. Uno può essere super preparato e onesto ma se il mercato non riconosce il valore del tuo lavoro o fai l'euro in meno o cambi mestiere. Tutto il resto sono chiacchiere da bar. La soluzione? Controlli lacrime e sangue degli enti preposti ma con una economia così fragile l'impatto sociale diventerebbe esplosivo. |
Rispondi Autore: Eugenio Rooncelli - likes: 0 | 17/02/2017 (12:30:53) |
Proprio a questo mi riferivo: le associazioni di categoria del Committente gli hanno ben spiegato perché la nomina del CSP/CSE è importante ? Che questi incarichi devono essere "correttamente" pagati ? Gli enti di controllo hanno capito che non serve colpire sempre e solo i CSE, ma va fatto un controllo sui committenti che rendono impossibile il lavoro del CSE (viste le condizioni capestro) ?. Qualche CSP/CSE sarà certamente impreparato, come in tutte le attività, ma la categoria è messa nelle condizioni di fare un lavoro di misero valore e di pagarne le conseguenze, a tutto vantaggio dei committenti, che restano impuniti. |
Rispondi Autore: Ivan - likes: 0 | 17/02/2017 (15:55:12) |
Il problema è proprio quello di continuare a focalizzarsi sulla carta e poco sulla realtà. Si investe tempo a compilare correttamente POS quando la realtà presente in cantiere o l'imprevisto/novità giornaliera, come spostare un container non sono minimamente contemplati. Il problema di questi operai è che peccano di formazione e addestramento e non hanno la minima idea di cosa stanno facendo e dei rischi che corrono. Vi faccio notare inoltre, che il furgone sulla sinistra, ha sul retro lo stemma della Provincia (figura in rosso)... a voi ogni altra considerazione |
Rispondi Autore: matteo - likes: 0 | 17/02/2017 (17:32:01) |
concordo pienamente con Ivan |
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0 | 20/02/2017 (11:59:16) |
...con il buonsenso e preciso, nessuno mi ha mai portato in tribunale. in itaGlia, si parla, scrive troppo e si delega a nuove figure. come diceva ezra pound: l'incapacità si manifesta con l'uso di troppe parole... |