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Lavoro atipico e stress

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Lavoratori

14/01/2005

Un sondaggio dell’Eurispes ha valutato l’impatto della flessibilità sul benessere psicofisico dei lavoratori.

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Con un sondaggio realizzato, nel periodo 25 novembre 2004-5 gennaio 2005, su un campione rappresentativo di 446 lavoratori atipici di età compresa tra i 18 e i 39 anni, l’Eurispes ha esplorato il mondo del lavoro atipico, valutando, tra gli altri aspetti, l’impatto della flessibilità sul benessere psicofisico dei lavoratori atipici.

Una anticipazione dei risultati dell'indagine è stata resa nota ieri.
Il fatto di non avere un rapporto di lavoro sicuro e stabile ha procurato, almeno una volta, ansia nel 74, 4% degli intervistati, stress nel 74,2% e depressione nel 35,7 del campione.

"Ansia e stress colpiscono spesso o continuamente la maggioranza degli intervistati di età compresa tra i 33 e i 39 anni (rispettivamente, il 60,9% e il 57,5%). - Sintetizza l'Eurispes - Molto diffusi, anche tra gli intervistati di età compresa tra i 26 e i 32 anni, frequenti o continui stati di ansia (44,3%) e di stress (51,5%), disturbi che colpiscono in misura minore i lavoratori atipici più giovani (18-25 anni), spesso o perennemente ansiosi nel 37,8% dei casi e soggetti frequentemente o continuamente a stati di ansia nel 31%. Il fatto di non avere un lavoro sicuro e stabile espone una percentuale importante (36,7%) del segmento più maturo del campione (33-39 anni) a stati depressivi frequenti (28,7%) o continui (8%), di cui è vittima anche il 14,2% dei 26-32enni ed il 5,8% dei più giovani. "

Valutando le risposte del campione, l’Eurispes giunge alla conclusione che la precarietà lavorativa derivante dallo status di atipico condizioni sensibilmente lo stato di benessere psicofisico, “provocando stati di ansia, stress, depressione, e/o portando ad una somatizzazione del disagio vissuto”.

Ma i disturbi accusati possono essere effettivamente collegati alla “atipicità” del lavoro? Sarebbe stato interessante confrontare le risposte dei lavoratori atipici con quelle dei lavoratori che non lo sono, ad esempio riguardo ai fastidi pscico-fisici di diversa natura.
Sono invece disponibili solo le risposte dei lavoratori atipici. Ha sofferto almeno una volta nella vita di dolori muscolari il 55,8% del campione, di disturbi intestinali il 59,6%, di problemi cutanei il 39,5% di emicrania il 55,4%, di stanchezza cronica il 46,2%, di disturbi della vista il 40,6%, di calo delle difese immunitarie il 30,9%, di attacchi di panico il 18,6%.
Un lavoratore atipico su quattro afferma di soffrire frequentemente di mal di testa, uno su cinque di problemi intestinali, uno su 6 di stanchezza cronica.

Per valutare se i disturbi siano da attribuire all'attività lavorativa, è stata posta la seguente domanda “Se le è capitato di soffrire almeno qualche volta dei disturbi sopra elencati, quanto, a suo avviso, sono collegabili alla atipicità della sua condizione lavorativa?”
A tale domanda ha risposto “per niente il 35% degli intervistati, “poco” il 31,8%, “Abbastanza” il 19,5%, “Molto” il 4,9%. Non ha invece saputo rispondere l’8,7% del campione.
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