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DINAMICA DI UN INCENDIO IN UNA RAFFINERIA

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Prevenzione incendi

14/12/2005

Un approfondimento tecnico da parte dei Vigili del Fuoco sull’incendio alla torre di distillazione della raffineria Iplom di Genova.

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Nell’ultimo numero del mensile Obiettivo Sicurezza dei Vigili del Fuoco è stato pubblicato un approfondimento tecnico sull’incendio avvenuto in settembre alla torre di distillazione della raffineria Iplom di Genova, impianto per la produzione di kerosene, gasolio ed oli combustibili, a rischio di incidente rilevante per la vicinanza di un reattore contenente idrogeno.

L’approfondimento, oltre alla descrizione delle modalità di intervento e coordinamento delle varie strutture di emergenza intervenute che hanno permesso il contenimento dell’incendio senza che ci fossero conseguenze ulteriori per la popolazione circostante all’impianto, si concentra sul processo produttivo e sulle modalità dell’incidente.

In particolare è messo in risalto che l’innesco è avvenuto mentre l’impianto era in fase di start-up a seguito di lavori di manutenzione e ristrutturazione.

Secondo le ricostruzioni dei Vigili del fuoco, “si presume che all’altezza del solaio del secondo piano rialzato della struttura, tra il reattore catalitico e la batteria di scambiatori (a fasci tubieri) della sezione 1700 B, si sia generata una perdita di gasolio o idrogeno da un accoppiamento flangiato della linea di alimentazione del reattore stesso e che, a causa delle elevate pressioni e temperature d’esercizio, il fluido abbia trovato un innesco sufficiente a provocare un primo flash fire.

Dalle tubazioni troncate si è sviluppato un jet-fire che ha esteso l’incendio coinvolgendo la batteria di scambiatori posti di fianco. Successivamente si è verificata un’altra esplosione(flash fire) che ha causato la rottura e la proiezione delle coperture metalliche esterne del rivestimento di coibentazione degli scambiatori stessi; essendo quest’ultimo, nello strato più interno, costituito da materiale polimerico (fibra di vetro e resine), ha alimentato velocemente l’incendio provocando fiamme gialle di circa 30 m di altezza e una più lunga colonna di intensi e caldi fumi neri. Le fiamme hanno coinvolto le batterie di scambiatori installati al terzo e quarto piano rialzati della struttura, causando un terzo flash fire questa volta di un ramo della linea di passaggio dell’olio diatermico utilizzato negli scambiatori, posto al quarto piano”.

Complessivamente l’incendio è durato circa 4 ore con un rilascio di ben 500 tonnellate di miscela.


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