Storie di infortunio: le mani di Agnese

Storie di infortunio: le mani di Agnese

La storia di un infortunio accaduto in una ditta metalmeccanica che esegue lavorazioni per conto terzi: come è avvenuto l’incidente, le cause e come si sarebbe potuto evitare.

Presentiamo la storia intitolata "Le mani di Agnese", curata da Renato Turturro AZ USL Bologna. Questa narrazione è tratta dal repertorio delle "Storie d'infortunio", elaborate dagli operatori dei Servizi PreSAL delle ASL piemontesi a partire dalle inchieste sugli infortuni, e raccolte sul sito del Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte (Dors).

Riconosciamo che la comprensione delle dinamiche degli infortuni non può prescindere dalla considerazione dei contesti, specialmente degli aspetti organizzativi, sempre più rilevanti nelle cause degli eventi. Pertanto, adottare un approccio basato sullo studio di casi, che trasformi le inchieste sugli infortuni in narrazioni fornite dagli operatori che hanno condotto le indagini, può facilitare la comprensione dei fattori che hanno contribuito al verificarsi o alla persistenza di una situazione di rischio. Questo approccio agevola anche la formulazione e la condivisione di soluzioni preventive.

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Comparto produttivo: metalmeccanica

Esito: lesione permanente, amputazione falange.

Dove è avvenuto: ditta metalmeccanica che esegue lavorazioni per conto terzi.

Che cosa si stava facendo: il giorno dell’infortunio Agnese stava lavorando alla pressa piegatrice. 

Descrizione dell’infortunio: Agnese durante lo svolgimento dei compiti sulla pressa piegatrice, attivata tramite pedale e priva di dispositivo di comando a due mani, barriere fotoelettriche (fotocellule) per impedire ingresso delle mani nella zona di lavoro, zona pericolosa. Agnese non aveva ricevuto alcuna formazione. In passato aveva svolto lavori in altri settori.

Come prevenire:

Nel caso specifico il datore di lavoro doveva:

• garantire e mettere a disposizione un’attrezzatura/macchina con i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa;
• redigere una procedura di lavoro specifica, comprensiva dell’individuazione dei compiti e con tempistiche e carichi di lavoro tali da non compromettere lo svolgersi delle attività in sicurezza;
• garantire un’adeguata formazione specifica relativa alla mansione e all’utilizzo della macchina.
  
  

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