L’analisi degli infortuni nella fabbricazione di articoli in gomma e plastica
Roma, 31 Gen – Infor.MO, il sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi sul lavoro, oltre a raccogliere e diffondere dati e analisi degli aventi infortunistici, utili alla programmazione di interventi di prevenzione promozione, assistenza e controllo, produce periodicamente anche alcune importanti schede informative.
Tali schede riportano per ogni tematica analizzata le caratteristiche descrittive del fenomeno, l'analisi delle dinamiche infortunistiche correlate e, partendo dai fattori di rischio, alcune delle possibili misure preventive e protettive da adottare per il controllo e la gestione del rischio infortunistico.
Una scheda recentemente prodotta da Infor.MO è la scheda 19, dal titolo “Fattori causali e dinamiche infortunistiche nella fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e prodotti chimici” e a cura di M. Pellicci, A. Guglielmi e D. De Merich (Inail, Dimeila), L. Bolognini e G. Cenci (Asur Marche - Area Vasta n. 2 Uoc Epidemiologia occupazionale formazione e comunicazione), G. Rucci e P. Tittarelli (Asur Marche - Area Vasta n. 2 - Uoc Igiene industriale negli ambienti di lavoro).
La scheda ricorda, ad esempio, che in Italia, secondo il Registro statistico delle imprese attive (ASIA) dell’Istat, “al 2020 per il settore della Fabbricazione di prodotti chimici risultano attive 4.218 imprese, mentre per il settore della Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche si registrano, allo stesso anno, 9.881 imprese attive. I due settori considerati raffigurano il 3,8% delle imprese dell’industria manifatturiera mentre in termini di fatturato ne rappresentano circa il 12,1%”.
Nel presentare la scheda ci soffermiamo oggi sui seguenti argomenti:
- La scheda n.19: analisi dei dati infortunistici e indice di incidenza
- La scheda n.19: analisi degli incidenti e profili specifici dei settori
La scheda n.19: analisi dei dati infortunistici e indice di incidenza
La scheda n. 19 riporta dunque l’analisi dei dati infortunistici registrati nei settori indicati in precedenza con lo scopo di “fornire un quadro più ampio possibile per facilitare le azioni di riduzione e gestione del rischio”.
Veniamo dunque all’approfondimento delle caratteristiche degli infortuni occorsi nei “due settori di attività riferiti alla Fabbricazione di prodotti chimici e alla Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (rispettivamente codici C20 e C22 della classificazione Ateco 2007)”.
Si indica poi che l’analisi temporale dell’andamento degli infortuni “si riferisce al quinquennio 2016 - 2020. Per il calcolo della variazione percentuale nel periodo non si è però tenuto conto dell’anno evento 2020, interessato dall’evoluzione della pandemia da Covid-19 che, come ben noto, ha impattato fortemente sulle attività lavorative e sulla numerosità degli infortuni denunciati e riconosciuti dall’Inail”.
Per entrambi i settori in analisi nel periodo 2016 - 2019 “si rileva una diminuzione degli eventi riconosciuti positivi con una contrazione però inferiore alla media del complesso di settori appartenenti al Manifatturiero”.
Inoltre per una visione del rischio infortunistico nei settori è stato esaminato l’indice di incidenza (infortuni per mille addetti): il settore Fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche detiene un indice sempre superiore sia alla media del macrogruppo manifatturiero che al valore per la gestione Industria e servizi. Al contrario, i valori per la Fabbricazione prodotti chimici dell’indicatore sono più bassi”.
Riguardo poi ai dati più recenti (gennaio - aprile 2022) “la progressiva ripresa dell’attività seguente alla conclusione del periodo di crisi dovuto al Covid-19 sta determinando un aumento generalizzato degli infortuni sul lavoro”. E “mentre il complesso della gestione Industria e servizi registra nel periodo gennaio - aprile 2021 - 2022 un balzo del 47%, più attenuati sono gli incrementi per il settore Fabbricazione prodotti chimici (+19,0%) e per il settore Fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche (+26,5%), non distanti dal valore complessivo del Manifatturiero (+18,6%)”.
La scheda n.19: analisi degli incidenti e profili specifici dei settori
Veniamo all’analisi degli incidenti.
Lo studio degli eventi avvenuti “indica tre primarie modalità: il contatto con organi lavoratori in movimento (43,4%), le cadute dall’alto dei gravi (9,2%) e lo sviluppo di fiamme (8,6%)”. E “lo sviluppo di fiamme, la proiezione di solidi e la fuoriuscita/contatto con gas, fumi, aerosol e liquidi (alta/bassa temperatura, pericolosi) racchiudono oltre l’82% dei lavoratori che si infortuna in eventi collettivi”. Inoltre “il confronto della tipologia incidentale con il dato registrato nell’archivio per la totalità dei settori lavorativi mostra una maggiore frequenza del contatto con organi di lavoro in movimento, dello sviluppo fiamme, della fuoriuscita/contatto con gas, fumi, aerosol e liquidi”.
Riprendiamo dalla scheda una tabella relativa alla distribuzione degli incidenti:
In merito poi all’agente materiale dell’incidente si evidenzia che “il contatto con organi lavoratori in movimento riguarda essenzialmente le macchine e gli impianti di processo; le cadute di gravi avvengono dagli impianti di processo, dai mezzi di trasporto, dalle macchine di sollevamento/trasporto e dagli impianti annessi agli edifici industriali; lo sviluppo di fiamme interessa essenzialmente i prodotti chimici in uso liquidi e gassosi”.
Veniamo, sempre con riferimento all’analisi degli incidenti, ad un approfondimento per i due settori in esame che mostra “profili specifici delle modalità incidentali”.
Si indica che nella Fabbricazione di articoli in gomma e plastica, “che racchiude circa il 70% degli eventi”, si registra “il contatto con organi lavoratori in movimento (52,5% vs 43,4%), le cadute dall’alto dei gravi (11,9% vs 9,2%), l’ avviamento intempestivo di macchine e impianti (9,9% vs 7,2%) e il contatto con altri oggetti, mezzi o veicoli in movimento (5,9% vs 3,9%)”.
Invece il settore della Fabbricazione di prodotti chimici, si caratterizza “per il contatto con gas, fumi, aerosol e liquidi (alta/bassa temperatura, pericolosi) o per fuoriuscita dai loro sistemi di contenimento o perché già presenti negli ambienti di lavoro (15,6% vs 7,2%), lo sviluppo di fiamme (15,6% vs 8,6%), la proiezione di solidi (11,1% vs 6,6%) e la caduta dall’alto dell’infortunato (11,1% vs 7,2%)”.
Si segnala che le differenze registrate tra i due settori “sono collegate e in linea con i diversi scenari espositivi che caratterizzano i cicli produttivi, uno più collegato alle macchine/attrezzature /impianti e l’altro più all’utilizzo di agenti chimici pericolosi”.
Concludiamo segnalando che il nuovo documento Inail, su cui torneremo per futuri approfondimenti, si sofferma anche sui fattori di rischio, connessi all’analisi delle dinamiche infortunistiche, e sulle misure preventive e protettive nei settori lavorativi analizzati.
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Infor.mo., Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, “ Fattori causali e dinamiche infortunistiche nella fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e prodotti chimici”, scheda n. 19 a cura di M. Pellicci, A. Guglielmi e D. De Merich (Inail, Dimeila), L. Bolognini e G. Cenci (Asur Marche - Area Vasta n. 2 Uoc Epidemiologia occupazionale formazione e comunicazione), G. Rucci e P. Tittarelli (Asur Marche - Area Vasta n. 2 - Uoc Igiene industriale negli ambienti di lavoro), edizione 2023 (formato PDF, 750 kB).
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