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La formazione alla sicurezza: scuole primarie, secondarie e università

La formazione alla sicurezza: scuole primarie, secondarie e università

Un intervento presenta esempi e criticità sulla formazione alla salute e sicurezza del lavoro nel mondo scolastico. I corsi di Laurea universitari, le scuole dell’infanzia, primarie, secondarie e la formazione mirata all’Alternanza Scuola-Lavoro.

 

Milano, 30 Ott - È indubbio che la consapevolezza generale dei rischi nei luoghi di lavoro e di vita debba nascere già sui banchi di scuola. Ed effettivamente in molte scuole di ogni ordine e grado, non solo in ambito di alternanza scuola-lavoro, sono finalmente entrati i temi correlati alla salute e sicurezza e alla prevenzione dei rischi.

 

Proprio per avere alcune indicazioni su queste realtà scolastiche, per conoscere vantaggi, criticità e auspici di questa integrazione nei programmi scolastici, ci soffermiamo oggi su un intervento al 2° seminario intersocietario di studio, dal titolo “ La prevenzione in Regione Lombardia e l’applicazione della Legge 23/2015: la situazione e le proposte” (Milano, 18 maggio 2018). Un seminario che, partendo dalla discussione della Legge regionale 11 agosto 2015 n. 23 (Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo), si è soffermato anche sulle problematiche connesse alla formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

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Scuola elementare in sicurezza per docenti ed alunni
Corso di specializzazione per docenti ed alunni (D. Lgs. n. 81, 9 aprile 2008)
 

Salute e sicurezza: mondo universitario e scuole primarie

Nell’intervento “Formazione alla Salute e Sicurezza del lavoro nel mondo scolastico”, a cura di Sergio Piazzolla e Giorgio Luzzana (U.O.C . Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria ATS Bergamo) ci si sofferma, con particolare riferimento al territorio dell’ATS, su quattro aspetti diversi:

  • Formazione alla SSL (salute e sicurezza sul lavoro) in alcuni Corsi di Laurea Universitari;
  • Formazione alla Sicurezza negli ambienti di vita degli scolari delle scuole dell’infanzia (ex materne), primarie (ex elementari) e secondarie di primo grado (ex medie);
  • Formazione alla SSL nelle scuole superiori (= secondarie di secondo grado): “secondo le indicazioni della Regione Lombardia è necessario privilegiare l’inserimento curricolare della cultura della SSL;
  • Formazione alla SSL mirata all’Alternanza Scuola-Lavoro”.  

 

Partiamo dai Corsi di Laurea Universitari che affrontano la formazione alla SSL.

Ne sono ricordati alcuni, chiaramente con riferimento al territorio dell’ATS di Bergamo:

  • Corso di Laurea in Ingegneria Edile, Università di Bergamo: “da circa 20 anni il personale SPSAL tiene la docenza al corso (che dà crediti formativi universitari) di SSL in edilizia della durata di 120 ore e quindi anche abilitante alla funzione di Coordinatore della Sicurezza (CSE);
  • Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Università di Bergamo: per questi studenti del 2° anno, futuri ‘insegnanti delle scuole materne ed elementari’ si è ritenuto importante attuare da parte dello SPSAL, all’interno del percorso didattico universitario, un insegnamento di ‘Salute e Sicurezza del lavoro dell’insegnante, del tirocinante e degli allievi’ che li formi sia come tirocinanti (per l’immediato, visto che dal secondo anno svolgono tirocinio presso le scuole), sia in prospettiva come futuri lavoratori e soprattutto, come futuri formatori/educatori alla sicurezza dei bambini che saranno loro affidati. Si è tenuta a marzo-aprile 2108 la prima sperimentazione del corso, ed a settembre ci sarà la seconda edizione;
  • Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione, Università di Bergamo: dal 2018 avviati 3 seminari didattici tematici per gli studenti (tenuti dal Servizio Promozione della Salute) su: ‘La promozione della salute e sicurezza nelle scuole e nei servizi educativi’”.

 

Molto importante è poi anche la generale formazione alla sicurezza negli ambienti di vita (casa, strada, scuola e territorio) degli scolari delle scuole dell’infanzia (ex materne), primarie (ex elementari) e secondarie di primo grado (ex medie).

 

Riguardo a questa tipologia di formazione l’intervento indica che:

  • “è necessario insegnare fin da piccoli gli elementi di sicurezza e prevenzione ai bambini/ ragazzi, utilizzando il modello di ‘inserimento curricolare’, quindi attraverso la docenza degli insegnanti scolastici nel normale orario;
  • esistono già in letteratura esempi di materiale didattico utilizzabile”;
  • “a Bergamo dal 2002 si utilizza il metodo/manuale “A scuola di sicurezza”, che però in questi ultimi anni ha visto un calo di adesioni. Necessita di un aggiornamento del materiale didattico alle problematiche e linguaggi attuali”;
  • “questa attività andrebbe sostenuta/rilanciata da Ufficio Scolastico Regionale e MIUR”.

 

La formazione alla salute e sicurezza nelle scuole superiori

Veniamo alla formazione nelle scuole superiori.

A questo proposito gli autori indicano che:

  • “le scuole devono formare alla SSL i loro allievi quando questi sono equiparati ai lavoratori (perché utilizzano attrezzature/laboratori)”;
  • le scuole devono formare alla SSL i loro studenti che vanno in Alternanza S-L”: come fanno? Si indica che in questi due casi spesso si fanno corsi di consulenti in ore aggiuntive e lezioni di insegnanti tecnici”;
  • è auspicabile (“opportuno, imprescindibile”?) che le scuole “formino e sensibilizzino alla SSL i loro studenti, come futuri cittadini – lavoratori: come possono fare”?

 

Per queste tre esigenze gli autori, che mostrano come il tema è declinato nell’ATS di Bergamo - consigliano l’inserimento curricolare.

 

Si indica che “la modalità/modello dei corsi secondo gli Accordi Stato-Regioni di alcune ore non è adeguata al mondo della scuola, che deve veicolare cultura della sicurezza e non semplici nozioni operative”. E per attuare questo, il modello proposto è “l’Inserimento curricolare della SSL, cioè:

  • la Formazione e la cultura della SSL è insegnata dagli stessi docenti scolastici;
  • si articola in parti/argomenti inseriti nelle varie (in prospettiva tutte) discipline scolastiche;
  • è affrontata gradualmente in tutte le 5 classi (o 3 o 4) del ciclo scolastico, e nelle normali ore di insegnamento, in collegamento/esemplificazione/approfondimento con parti del programma didattico specifico della materia stessa;
  • non ha quindi costi aggiuntivi, è autorevole, è verificata nel suo apprendimento, ed alla fine deve essere certificata dalla scuola: (aspetto da chiarire bene e condividere con le parti sociali);
  • è un guadagno enorme del territorio e del mondo produttivo, che non dovrà più sostenere in futuro oneri rilevanti per la formazione dei neoassunti (ma solo una quota ridotta)”.

 

Si segnala che, a questo proposito, “è stato approntato il materiale didattico per i 3 diversi indirizzi scolastici (Liceo, Istituto Tecnico e Istituto Professionale)” che è reperibile e scaricabile cliccando su questo link o collegandosi al portale ATS Bergamo). Si tratta di “materiale/schede di base in sperimentazione e poi da ampliare”. Inoltre “la diffusione di questa metodologia e quindi della cultura della SSL passa necessariamente da un’indicazione forte che dovrebbe pervenire alle scuole da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale (che è fortemente interessato) e dal Miur (e dalle parti sociali ?!)”.

 

Scuola sicura

 

La formazione mirata all’Alternanza Scuola-Lavoro

Riportiamo anche alcune indicazioni relative alla formazione alla SSL mirata all’Alternanza Scuola-Lavoro:

  • Può essere ben attuata attraverso l’inserimento curricolare di cui sopra (del quale è un ‘effetto collaterale’)
  • Vista l’‘urgenza’ anche altre modalità possono essere valide e accettate, in via transitoria per i prossimi anni…. Ma l’obiettivo è arrivare all’inserimento curricolare della cultura della sicurezza;
  • da inizio 2018 esiste per le scuole la piattaforma digitale MIUR/INAIL dedicata all’Alternanza che contiene la possibilità di attuare la formazione generale di 4 ore degli studenti on line. In prospettiva è prevista anche la formazione specifica. Questa possibilità on line è un buon passo avanti per i territori/regioni che non fanno formazione”;
  • “riteniamo utile l’attivazione in ogni ATS di uno “sportello informativo” sugli adempimenti di SSL nell’Alternanza, per le scuole, le aziende e le famiglie”;
  • ipotesi di lavoro: collaborazione con le Camere di Commercio che organizzano incontri di formazione per i tutor aziendali, con qualcuno che le affianchi per la parte SSL?
  • ipotesi di lavoro: richiedere all’Organismo Paritetico Scolastico della Regione Lombardia un confronto e una breve Linea Guida” sulla Formazione alla SSL per gli studenti in Alternanza?

 

Si ricorda poi che la Formazione degli studenti alla SSL “può essere attuata sia dalla scuola sia dall’azienda ospitante (in base a quanto concordato e formalizzato nella convenzione stipulata tra scuola-azienda)”. E “qualora non si applichi da subito l’ ‘inserimento curricolare’, per ora uno schema di riferimento potrebbe essere:

  • Formazione Generale: almeno 4 ore (dalla scuola oppure dall’azienda)
  • Formazione Specifica ‘Teorica’: almeno 6 ore (sulle 8 del rischio medio) dalla scuola (o dall’azienda)
  • Formazione Specifica ‘Contestualizzata’ alla singola realtà aziendale: almeno le restanti 2 ore, dall’azienda”.

 

I relatori, in una nota, sottolineano che “se la scuola deve formare alla SSL, non lo deve fare solo a parole ma anche nei fatti, nel concreto dei suoi edifici, attività, attrezzature e procedure. La scuola che è in sicurezza è un esempio vivo, parlante e già di per sé didattico: cosa si sta facendo nei territori per controllare e promuovere la sicurezza degli edifici scolastici”?

 

 

Formazione: criticità e suggerimenti

Rimandiamo alla lettura integrale delle slide di questo interessante intervento, ricche di informazioni sulle soluzioni attuate nel territorio bergamasco e di esempi di unità didattiche.

 

Concludiamo l’articolo riprendendo, infine, alcune domande, spunti e criticità sollevate nell’intervento:

  • “Come diffondere l’Inserimento Curricolare della SSL? E come sensibilizzare e formare i docenti al suo utilizzo? Come richiedere un forte pronunciamento dell’USR e parti sociali?
  • Va chiarito come e quando la scuola certifica la formazione erogata (e quale) agli studenti;
  • La piattaforma digitale MIUR/INAIL dedicata all’Alternanza che eroga anche formazione on line per gli studenti (4 ore di F. Generale): quale utilizzo?
  • E’ utile/possibile attivare uno sportello provinc. (in ATS o UST...) sulla SSL in Alternanza?
  • Come e in quali termini attivare una collaborazione con le Camere di Commercio per la sensibilizzazione alla SSL delle figure aziendali che seguono gli studenti in Alternanza?
  • E’ utile chiedere ed avviare una collaborazione con l’Organismo Paritetico scolastico della Lombardia (per la predisposizione di L.G. sulla SSL in Alternanza)? Come fare?
  • Il metodo/manuale ‘A scuola di sicurezza’ o analoghi, per le scuole materne – elementari - medie: come farlo conoscere e promuoverne l’utilizzo?
  • Come promuovere/controllare/monitorare la sicurezza (del lavoro, igienistica ed impiantistica) dei plessi scolastici delle scuole di ogni grado?
  • Gli infortuni a scuola: in Lombardia nel 2016 (ultimo dato disponibile nella Banca Dati Inail al 6/4/2018) ne sono stati denunciati 15.201 agli allievi delle scuole statali (da aggiungere quindi quelli delle scuole paritarie). Il numero assoluto è in diminuzione, ma resta alto. Valutazioni e proposte per interventi e miglioramenti”?

 

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Formazione alla Salute e Sicurezza del lavoro nel mondo scolastico”, a cura di Sergio Piazzolla e Giorgio Luzzana (U.O.C . Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria ATS Bergamo), intervento al seminario intersocietario “La prevenzione in Regione Lombardia e l’applicazione della Legge 23/2015: la situazione e le proposte” (formato PDF, 837 kB).



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Rispondi Autore: Daniele Barbieri - likes: 0
30/10/2018 (08:38:29)
sono almeno tre anni che cerco (coinvolgendo più enti, anche pubblici) di portare avanti un progetto per l'insegnamento della sicurezza, in senso lato e in modo strutturale, nella scuola primaria di primo e secondo grado.
Il successo più grande è stato parlare con un preside di scuola elementare e li mi sono arenato.
probabilmente il tema nonostante se ne parli molto ( specialmente quando succedono eventi dannosi) non è ancora ben assimilato anche dalle istituzioni.

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