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Formazione in evoluzione

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In considerazione dell’interesse dimostrato nei confronti del tema (e-learning sulla sicurezza) del convegno che PuntoSicuro ha organizzato il 13.10.2004, nell’ambito della manifestazione fieristica “Ambiente lavoro” di Modena, vogliamo fornire ai nostri lettori alcune anticipazioni.

Abbiamo oggi intervistato la dott.ssa Laura Pacini, che terrà la relazione “Diffondere l'utilizzo dell'e-learning nella pubblica amminstrazione: linee guida e vademecum”.
La dott.ssa Pacini è consulente scientifico per il Progetto Scuola Virtuale delle PA, per l’attuazione dell’Osservatorio su e-learning nella PA e per la realizzazione delle Linee Guida sull’e-learning e del Vademecum, per conto di CNIPA- Area Regolazione e Formazione (Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione).

Riguardo all’utilizzo dell’e-learning nella pubblica amministrazione (p.a.), la diffusione è ancora agli inizi. Si è ancora lontani dall’obiettivo che nel 2001 aveva fissato il ministro Stanca (un terzo della formazione erogata nella p.a. tramite e-learning), tuttavia il trend di crescita dell’investimento complessivo in Italia in e-learning è altamente elevato, pari al 67% di incremento annuo (fonte: Rapporto Osservatorio e-learning 2004 – Anee/Assinform-CNIPA) , pertanto è ragionevole prevedere un congruo incremento anche nella P.A..
La dott.ssa Pacini rileva inoltre una situazione altamente variegata; varietà accentuata dal fatto che vi è una apparente disparità tra l’implementazione dell’e-learning negli enti locali (regioni - comuni) rispetto alla p.a. centrale (ministeri). “Apparente” in quanto gli enti spesso tardano nel rispondere alle rilevazioni, ma soprattutto si deve tenere in considerazione che nelle regioni sono pronti molti progetti, che dovranno partire nel 2005, che aspettano solo di passare da progetto alla attuazione.

La lentezza burocratica è infatti uno dei fattori frenanti per la diffusione dell’e-learning nella p.a.; l’iter che porta dal progetto di fattibilità, all’emanazione del bando e all’aggiudicazione dello stesso, si completa nel migliore dei casi in 12 mesi. In altri casi la lentezza burocratica dipende dalla scarsità di risorse finanziarie; “la formazione- sottolinea la dott.ssa Pacini – sovente è la prima a risentire dei tagli di spesa”.

Tuttavia il primo fattore frenante non è quello della lentezza della macchina burocratica, bensì la mancanza di cultura di cosa sia un progetto di e-learning, che spesso è identificato solo con la consegna di un cd-rom, o in altri casi, non conoscendone le opportunità e le modalità di realizzazione, è visto come un progetto dispendioso e difficilmente realizzabile.
A questo si aggiunge la mancanza , negli organici della p.a., di competenze adeguate che possano gestire con competenza manageriale progetti e-learning, contribuisce ad incrementare il ritardo della diffusione della formazione a distanza.

Molto si sta facendo tuttavia per la diffusione dell’e-learning nella p.a, anche attraverso una attività di regolamentazione per indicarne il corretto uso, affinché gli enti possano formare e aggiornare efficacemente e a costi contenuti il loro personale utilizzando la modalità della formazione a distanza.

Tre documenti complementari sono stati ad oggi emanati, la direttiva sull’e-learning del Ministero dell’innovazione del 6 agosto 2004 (pubblicata in G.U. il 29.9.2004), le linee guida e il vademecum operativo elaborati dal CNIPA.

La direttiva detta i fattori essenziali per la progressiva implementazione di progetti di e-learning, le linee guida specificano le modalità con le quali essa deve avvenire, mentre il vademecum è un manuale operativo che indica come tali progetti devono essere realizzati.
I tre documenti, ai fini di coerenza, si articolano in cinque uguali argomenti: gestione e coordinamento (il progetto deve essere presidiato da un responsabile di progetto con competenze manageriali); impatto organizzativo (un progetto di e-learning è un processo che esce dal perimetro circoscritto della sola formazione per integrarsi alla gestione delle risorse umane e alle strategie organizzative interne); figure necessarie (ruoli); fasi di sviluppo per erogare un progetto di qualità (dalla progettazione, alla realizzazione, fino al monitoraggio); componenti di costo.
Riguardo a quest’ultimo aspetto il vademecum indica la struttura dei costi di un progetto di e-learning per consentire alla amministrazione di fare le scelte più coerenti con le sue opportunità economiche.
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