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Expo SicuraMente 2010: consuntivo di tre giorni intensi di lavoro
La quarta edizione di Expo SicuraMente, la rassegna dedicata alla sicurezza sui posti di lavoro, organizzata da Aifos, in collaborazione con Fiera di Brescia e promossa dalla Camera di Commercio di Brescia, ha chiuso ieri, 28 maggio, i battenti, con soddisfazione da parte dei visitatori che hanno partecipato agli incontri in programma.
Partecipata da circa 2.500 visitatori, dei quali circa 1.500 hanno preso parte attiva ai lavori intensi di una tre giorni di dibattito e di ricerca, Expo SicuraMente, più che una fiera tradizionale, si è posta come un momento essenziale di incontro e di progettazione nel campo della formazione e della informazione relative alla sicurezza nel mondo del lavoro.
Soddisfatti il presidente di Aifos, Rocco Vitale e il direttore generale, Francesco Naviglio, che ne sottolineano la natura di evento mirato. “Una formula azzeccata – dice Rocco Vitale – mirata, di alto valore culturale, che ha coinvolto centinaia di addetti ai lavori, contribuendo alla formazione di una cultura della sicurezza della quale c’è estremo bisogno”. “Molto bene – sottolinea Naviglio – la partecipazione in generale e quella degli addetti ai lavori. In questi tre giorni di incontri Expo SicuraMente è stata una vera e propria fucina di idee”.
A testimoniare dell’impegno culturale sono i sessanta eventi, tra i quali cinquanta work shop su argomenti specifici e tre bar camp, piccole conferenze in cui nessuno è spettatore e tutti contribuiscono alla riuscita dell’evento, portando un progetto, un’idea, preparando una presentazione, partecipando alla discussione o aiutando nell’organizzazione. I Bar Camp hanno trattato tematiche importanti e particolarmente apprezzate dai visitatori: la prevenzione incendi, la formazione dei formatori e il sistema di gestione.
Partecipata da circa 2.500 visitatori, dei quali circa 1.500 hanno preso parte attiva ai lavori intensi di una tre giorni di dibattito e di ricerca, Expo SicuraMente, più che una fiera tradizionale, si è posta come un momento essenziale di incontro e di progettazione nel campo della formazione e della informazione relative alla sicurezza nel mondo del lavoro.
Soddisfatti il presidente di Aifos, Rocco Vitale e il direttore generale, Francesco Naviglio, che ne sottolineano la natura di evento mirato. “Una formula azzeccata – dice Rocco Vitale – mirata, di alto valore culturale, che ha coinvolto centinaia di addetti ai lavori, contribuendo alla formazione di una cultura della sicurezza della quale c’è estremo bisogno”. “Molto bene – sottolinea Naviglio – la partecipazione in generale e quella degli addetti ai lavori. In questi tre giorni di incontri Expo SicuraMente è stata una vera e propria fucina di idee”.
A testimoniare dell’impegno culturale sono i sessanta eventi, tra i quali cinquanta work shop su argomenti specifici e tre bar camp, piccole conferenze in cui nessuno è spettatore e tutti contribuiscono alla riuscita dell’evento, portando un progetto, un’idea, preparando una presentazione, partecipando alla discussione o aiutando nell’organizzazione. I Bar Camp hanno trattato tematiche importanti e particolarmente apprezzate dai visitatori: la prevenzione incendi, la formazione dei formatori e il sistema di gestione.
Di primo piano la partecipazione di un centinaio di bambini delle scuole elementari, che hanno sperimentato un prototipo di area cantiere, dove possono essere vissute situazioni di pericolo e possono essere acquisiti, concretamente, comportamenti virtuosi e metodi di salvaguardia. Il percorso didattico è stato allestito in collaborazione con l’Ufficio scolastico Provinciale, il Collegio Costruttori, la Scuola Edile, il Comitato Paritetico Territoriale di Brescia e con i volontari dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile di Palazzolo.
Punto di forza della Mostra Convegno, che sempre più autorevolmente si inserisce nel panorama italiano delle rassegne sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, è stato, come s’è detto, il vasto programma di convegni, prove pratiche, ma soprattutto workshop, che hanno coinvolto lavoratori, responsabili del servizio di prevenzione e protezione, rappresentanti della sicurezza, medici competenti, addetti antincendio e all'emergenza, operatori e professionisti del settore.
La cultura della sicurezza ha trovato in Expo SicuraMente ampio spazio per l’approfondimento ed il confronto. Tra le tematiche affrontate dagli esperti del settore, ha riscontrato notevole interesse la valutazione dei fattori di rischio da stress da lavoro: migliorare la consapevolezza e la comprensione dello stress da lavoro da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, per prevenire il problema all’insorgere dei primi sintomi. Si è discusso anche delle responsabilità e diritti di difesa dell’imprenditore e dell’R.S.P.P.; dell’importanza della formazione tecnica per l’individuazione degli effetti diretti e indiretti del rumore, a breve e a lungo termine, sul singolo individuo e sulla popolazione; della manutenzione e delle verifiche delle attrezzature di sollevamento, ma anche dei sistemi di gestione per la sicurezza.
Da sottolineare alcune proposte uscite dall’intenso lavoro di confronto, quali ad esempio un progetto per un percorso formativo dove l’aula sia solo una parte degli strumenti utilizzati, nella consapevolezza che la formazione va fatta in azienda, perché ogni realtà specifica richiede una formazione specifica. Un progetto annunciato da Aifos, l’Associazione italiana dei formatori della sicurezza sul lavoro, già in elaborazione, probabilmente pronto in autunno, che ridefinirà gli orizzonti formativi dei rappresentanti sindacali della sicurezza, calando la formazione nelle realtà aziendali.
Particolarmente seguito il confronto, al quale hanno partecipato esperti dell’Inail e di Rina, società di certificazione, sui sistemi di gestione, dove, come sottolinea Francesco Naviglio, oltre alla testimonianza della Pessina Costruzioni, che ha portato un’importante contributo esperienziale, è emersa la nuova figura del safety coach, ossia del professionista della sicurezza che accompagna il lavoratore nel percorso formativo a stretto contatto con la realtà dell’azienda.
Interessante anche, fra i molti, l’approfondimento relativo alla presenza degli stranieri, dove emerge una diffusa presenza di caporalato nelle aziende, spesso cooperative, gestite direttamente da stranieri, dove, è stato detto, i presidenti o i titolari sono padroni della vita dei loro associati o dipendenti.
Gravi le responsabilità delle aziende italiane che utilizzano queste società, in quanto delegano la sicurezza a mondi che sono fuori controllo.
Fonte: Aifos.
Punto di forza della Mostra Convegno, che sempre più autorevolmente si inserisce nel panorama italiano delle rassegne sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, è stato, come s’è detto, il vasto programma di convegni, prove pratiche, ma soprattutto workshop, che hanno coinvolto lavoratori, responsabili del servizio di prevenzione e protezione, rappresentanti della sicurezza, medici competenti, addetti antincendio e all'emergenza, operatori e professionisti del settore.
La cultura della sicurezza ha trovato in Expo SicuraMente ampio spazio per l’approfondimento ed il confronto. Tra le tematiche affrontate dagli esperti del settore, ha riscontrato notevole interesse la valutazione dei fattori di rischio da stress da lavoro: migliorare la consapevolezza e la comprensione dello stress da lavoro da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, per prevenire il problema all’insorgere dei primi sintomi. Si è discusso anche delle responsabilità e diritti di difesa dell’imprenditore e dell’R.S.P.P.; dell’importanza della formazione tecnica per l’individuazione degli effetti diretti e indiretti del rumore, a breve e a lungo termine, sul singolo individuo e sulla popolazione; della manutenzione e delle verifiche delle attrezzature di sollevamento, ma anche dei sistemi di gestione per la sicurezza.
Da sottolineare alcune proposte uscite dall’intenso lavoro di confronto, quali ad esempio un progetto per un percorso formativo dove l’aula sia solo una parte degli strumenti utilizzati, nella consapevolezza che la formazione va fatta in azienda, perché ogni realtà specifica richiede una formazione specifica. Un progetto annunciato da Aifos, l’Associazione italiana dei formatori della sicurezza sul lavoro, già in elaborazione, probabilmente pronto in autunno, che ridefinirà gli orizzonti formativi dei rappresentanti sindacali della sicurezza, calando la formazione nelle realtà aziendali.
Particolarmente seguito il confronto, al quale hanno partecipato esperti dell’Inail e di Rina, società di certificazione, sui sistemi di gestione, dove, come sottolinea Francesco Naviglio, oltre alla testimonianza della Pessina Costruzioni, che ha portato un’importante contributo esperienziale, è emersa la nuova figura del safety coach, ossia del professionista della sicurezza che accompagna il lavoratore nel percorso formativo a stretto contatto con la realtà dell’azienda.
Interessante anche, fra i molti, l’approfondimento relativo alla presenza degli stranieri, dove emerge una diffusa presenza di caporalato nelle aziende, spesso cooperative, gestite direttamente da stranieri, dove, è stato detto, i presidenti o i titolari sono padroni della vita dei loro associati o dipendenti.
Gravi le responsabilità delle aziende italiane che utilizzano queste società, in quanto delegano la sicurezza a mondi che sono fuori controllo.
Fonte: Aifos.
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