BUON COMPLEANNO 388!
Ad un anno dalla entrata in vigore del D.Lgs. 388/2003 (il provvedimento che regolamenta l’organizzazione del primo soccorso aziendale, la formazione della squadra di pronto soccorso e fissa le attrezzature minime che ogni azienda deve avere a disposizione per fronteggiare una eventuale emergenza medica, previsto dall’art. 15, comma 3, del D.Lgs. 626/1994) cosa è cambiato nel mondo della formazione aziendale?
Ricordiamo che con il D.Lgs. 388/2003 entra in vigore anche l’obbligo di aggiornamento triennale della formazione, almeno per quanto attiene alla parte pratica dei corsi, aggiornamento triennale che va considerato dall’ultimo corso effettuato (e quindi non dall’entrata in vigore del decreto).
PuntoSicuro ha intervistato il Dr. Luigi dal Cason, componente del Consiglio Direttivo AIFOS, referente settore medicina del lavoro, laureato in medicina e chirurgia, specializzato in medicina ed igiene industriale.
PUNTOSICURO: Un anno dopo l'entrata in vigore del decreto 388/03 quali sono le sue valutazioni?
Dr. Dr. Dal Cason: Si spera di vedere dei risultati che ancora sono parziali.Quanto introdotto dal DM 388/03 dovrebbe sostituire quello che manca a livello generale: la cultura del pronto soccorso, che andrebbe insegnata fin dalla scuola.La formazione concentrata in 12 ore ogni 3 anni serve poco. Al congresso di Medicina del lavoro a Parma (indetto dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale, SMILI, ndr) statistiche hanno rilevato che fare 12 ore e poi più nulla per 3 anni serve a poco. Molto meglio sarebbe fare 4 ore ogni anno per 3 anni. Anche perché le persone cambiano e la formazione si perde.
PUNTOSICURO: Quali sono gli spazi per il miglioramento del pronto soccorso nelle aziende italiane private?
Dr. Dal Cason: Sono amplissimi. Una vecchia idea che potrebbe essere ripresa è che aziende vicine si consorzino per avere servizi unificati. Ottima soluzione nelle zone industriali per sopperire le assenze del personale delle squadre o l'acquisto di attrezzature di soccorso quali, ad esempio, il defibrillatore il cui utilizzo potrebbe salvare molte vite (vedere PuntoSicuro n. 1380 che riporta un’iniziativa di questo tipo già realizzata).
PUNTOSICURO: E nel settore pubblico?
Dr. Dal Cason: Spazi di miglioramento più ampi perché sono ancora più indietro rispetto al settore privato. Troppe persone debbono decidere e poi non decide nessuno. Il problema vero è il settore pubblico a contatto con il pubblico (scuole, musei, comuni...) dove l'assenza di squadre di primo soccorso addestrate può essere fatale a chi malauguratamente si infortunasse o avesse un malore al loro interno.
PUNTOSICURO: Qual è il principale suggerimento che darebbe ad un soccorritore di una squadra di pronto soccorso aziendale?
Dr. Dal Cason: Guardarsi intorno e raccogliere il maggior numero di informazioni e di dati. Non agire istintivamente ma fermarsi a pensare. Eseguire degli atti di soccorso soltanto essendo certi di poterlo fare in sicurezza.
PUNTOSICURO: Ci sono novità sulla questione dei defibrillatori semi-automatici?
Dr. Dal Cason: No. Tanti articoli e casistiche. Dovrebbero uscire questa primavera le linee guida del primo soccorso che dovrebbero indicare novità chi, dove e quando può utilizzare un defibrillatore.
PUNTOSICURO: Quante aziende hanno effettuato i corsi di formazione previsti dal DM 388/03?
Dr. Dal Cason: Secondo me un quarto delle aziende.
PUNTOSICURO: E quante invece non hanno neanche preso in considerazione l’obbligo lasciando senza un minimo di preparazione i propri lavoratori?
Dr. Dal Cason: Secondo le nostre statistiche sono pochi quelli che non hanno fatto nulla. Ma i tre quarti lo hanno fatto in modo insufficiente.
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