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Profilo di rischio per l’addetto al forno di laminazione

Profilo di rischio per l’addetto al forno di laminazione

Le indicazioni dell’Inail relative al profilo di rischio dell’addetto al forno di laminazione nelle industrie meccaniche. La laminazione, i fattori di rischio e le misure di prevenzione. Focus su rumore e radiazioni ottiche artificiali.

Roma, 26 Mar – Con riferimento ai vari rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori del settore metalmeccanico, i dati confermano che molti eventi infortunistici gravi sono spesso correlati all’utilizzo di macchine utensili e a lavorazioni di carpenteria metallica e fonderia.
 
A questo proposito torniamo a parlare della ricerca Inail “ Profili di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e medie imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche” che raccoglie diverse schede relative ai rischi infortunistici, igienico-ambientali e organizzativi delle fasi che costituiscono il ciclo lavorativo nelle industrie meccaniche.

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Una scheda è dedicata in particolare all’addetto al forno di laminazione, dove la laminazione – come ricordato nella ricerca dell’Inail - è quell’operazione che consente di trasformare un semilavorato metallico proveniente dalla fonderia in lastre, lamiere, nastri, profilati, tubi senza saldatura, ecc. Questa operazione viene effettuata, a caldo o a freddo, mediante laminatoi, diversi secondo il prodotto che si vuol ottenere: tra i cilindri del laminatoio viene fatto passare il lingotto o la billetta fino a raggiungere le dimensioni desiderate del prodotto.
 
Nella scheda “S.P.R.4_Addetto al forno di laminazione” si ricorda che tale addetto è un lavoratore specializzato “nella gestione del forno di riscaldo delle barre da laminare e svolge una serie di compiti correlati a questo lavoro (caricamento del forno mediante apparecchio di sollevamento, regolazione e controllo del forno). La lavorazione è completamente meccanizzata”.
 
Vediamo innanzitutto i principalifattori di rischio.
L’addetto al forno può:
- essere soggetto a caduta o scivolamento in piano;
- essere soggetto a caduta dall’alto durante il raggiungimento di postazioni di lavoro in quota;
- essere vittima di urti, tagli e schiacciamenti durante l’operazione di imbracatura dei carichi da movimentare (barre da laminare), o mentre libera gli stessi dall’imbracatura una volta che ha completato la movimentazione;
- essere investito dai carichi (barre da laminare) durante la loro movimentazione;
- essere esposto a fonti di calore e relativi sbalzi termici, in particolare nella stagione estiva come in quella invernale;
- essere esposto a livelli di rumore prodotto principalmente dalle macchine/impianti e attrezzature di lavoro impiegate o presenti nell’area di lavoro e nelle aree limitrofe;
- essere esposto alle radiazioni ottiche provenienti dalle barre incandescenti che fuori escono dal forno e si immettono sulla linea di laminazione.
 
Queste le principali macchine/impianti correlate all’attività dell’addetto:
- apparecchio di sollevamento (carroponte o carrello elevatore);
- accessori per imbracatura (catene, fasce, funi);
- scale metalliche portatili;
- caricatore del forno.
 
Il documento si sofferma in particolare sulle misure di prevenzionee protezione correlate a:
- rischi infortunistici;
- rumore;
- vibrazioni sistema mano-braccio;
- vibrazioni corpo intero;
- radiazioni ottiche artificiali (ROA);
- microclima;
- rischio chimico;
- rischio biologico;
- lavoro ripetitivo;
- stress lavoro correlato;
- videoterminali.
 
Rimandando ad una lettura integrale delle misure di prevenzione presentate nella scheda, ci soffermiamo brevemente sui rischi correlati al rumore e alle radiazioni ottiche artificiali.
 
In relazione al rischio rumore, oltre a ricordare l’utilizzo di “idonei D.P.I. otoprotettori (cuffie o tappi), come definiti dall’analisi strumentale e VDR”, la scheda segnala che se dalle misurazioni strumentali risulta esserci un’esposizione è bene provvedere ad applicare misure preventive:
- “ridurre il rumore alla fonte, cioè progettare ed acquistare macchine con la più bassa emissione di rumore;
- limitare la propagazione delle onde sonore, isolando la sorgente sonora utilizzando per le pareti, i muri ed i soffitti degli ambienti di lavoro dei materiali assorbenti;
- limitare il tempo di esposizione del lavoratore”.
 
Riguardo alle radiazioni ottiche artificiali (ROA) si fa riferimento alla protezione del lavoratore mediante dispositivi di protezioni individuali (occhiali e indumenti idonei).
E se dalle misurazioni strumentali risulta esserci un’esposizione è bene provvedere ad applicare specifiche misure preventive:
- “utilizzare metodi di lavoro che comportano una minore esposizione;
- verificare l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione;
- utilizzare altre soluzioni tecniche come schermature fisse o analoghi sistemi di sicurezza;
- minimizzare la durata e l’intensità dell’ esposizione;
- risanare l'ambiente di lavoro per minimizzare i livelli di esposizione;
- effettuazione di manutenzione regolare e periodica degli utensili”.
 
Concludiamo riportando, in generale, alcune procedure gestionali fondamentali presenti nella scheda:
- “valutazione del rischio specifica per valutare l’entità dell’esposizione;
- formazione/informazione ed eventuale addestramento;
- sorveglianza sanitaria svolta dal medico competente nominato;
- prevedere specifiche procedure o istruzioni operative per svolgere l’attività;
- i luoghi di lavoro in cui le lavorazioni comportano un'esposizione al rischio sono provvisti di apposita segnaletica ed eventualmente delimitati per regolarne l'accesso;
- proteggere il lavoratore mediante dispositivi di protezioni individuali;
- programmazione dell’attività lavorativa dal punto di vista tecnico/organizzativo che tenga conto della comprensione delle procedure e istruzioni da parte dei lavoratori stranieri;
- prevedere pause frequenti con cambio di attività”.
 
 
 
Profili di rischio nei comparti produttivi, “ S.P.R.4_Addetto al forno di laminazione”, Inail/ex Ispesl (formato PDF, 196 kB).
 
 
 
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