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Minor rischio di infortuni nell’industria chimica
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Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
L’entrata in vigore del regolamento REACH, il 1° giugno 2007, è stata lo spunto per la rivista Dati Inail di presentare una sintesi dell’andamento infortunistico nell’industria chimica.
Nell’ultimo quinquennio l’industria chimica registra un rilevante calo degli infortuni sul lavoro, pari all’11%, passando dalle 6824 denunce del 2002 ai 6076 casi del 2006.
La flessione risulta più marcata nei settori che producono fibre sintetiche (-40,5%) e fitofarmaci-prodotti agricoli (-26,7%), mentre pitture e vernici rimangono invece, sostanzialmente stabili (+0,3%).
“Nonostante la potenziale pericolosità intrinseca, - sottolinea l’Inail - l’Industria chimica presenti tassi infortunistici nettamente inferiori a quelli dell’Industria in generale.”
Relativamente al comparto delle raffinerie, a fronte di un decremento di circa il 5% nel numero di aziende e di un aumento del 12,6% dei lavoratori assicurati, si è registrata una diminuzione degli infortuni nell’ultimo quinquennio pari al 30,5% (da 554 infortuni a 385), “con una frequenza infortunistica - precisa l’Inail - che staziona stabilmente agli ultimi posti nella graduatoria rispetto agli altri settori industriali.” […] “Gli eventi lesivi colpiscono per lo più uomini italiani tra i 35 e i 49 anni e le loro cause sono da ricercare nell’ambiente di lavoro. Si tratta di lussazioni e contusioni che interessano in primo luogo la mano e la colonna vertebrale, così come avviene negli altri settori industriali.”
L’approfondimento Dati Inail è consultabile qui.
Nell’ultimo quinquennio l’industria chimica registra un rilevante calo degli infortuni sul lavoro, pari all’11%, passando dalle 6824 denunce del 2002 ai 6076 casi del 2006.
La flessione risulta più marcata nei settori che producono fibre sintetiche (-40,5%) e fitofarmaci-prodotti agricoli (-26,7%), mentre pitture e vernici rimangono invece, sostanzialmente stabili (+0,3%).
“Nonostante la potenziale pericolosità intrinseca, - sottolinea l’Inail - l’Industria chimica presenti tassi infortunistici nettamente inferiori a quelli dell’Industria in generale.”
Relativamente al comparto delle raffinerie, a fronte di un decremento di circa il 5% nel numero di aziende e di un aumento del 12,6% dei lavoratori assicurati, si è registrata una diminuzione degli infortuni nell’ultimo quinquennio pari al 30,5% (da 554 infortuni a 385), “con una frequenza infortunistica - precisa l’Inail - che staziona stabilmente agli ultimi posti nella graduatoria rispetto agli altri settori industriali.” […] “Gli eventi lesivi colpiscono per lo più uomini italiani tra i 35 e i 49 anni e le loro cause sono da ricercare nell’ambiente di lavoro. Si tratta di lussazioni e contusioni che interessano in primo luogo la mano e la colonna vertebrale, così come avviene negli altri settori industriali.”
L’approfondimento Dati Inail è consultabile qui.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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