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INFORTUNI SUL LAVORO IN LIGURIA E BASILICATA: RAPPORTO REGIONALE INAIL 2004

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria

19/12/2005

Diminuisce il numero complessivo degli infortuni sul lavoro, ma aumenta tra i lavoratori stranieri. Costruzioni, trasporti e industria i settori più a rischio

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INFORTUNI IN LIGURIA
 
È in costante diminuzione anche in Liguria, seguendo la tendenza nazionale, il numero degli infortuni sul lavoro. È quanto emerge dal Rapporto Annuale Regionale 2004 della direzione regionale INAIL Liguria, presentato a Genova questa mattina. Se infatti nel 2001 erano stati 33.286 gli infortuni sul lavoro complessivamente denunciati nella regione, tale cifra è scesa a 31.743 nel 2004. Anche l’indice di incidenza, cioè il confronto tra addetti e infortuni risulta il leggero e costante calo.

Se si analizzano i dati degli infortuni denunciati provincia per provincia, appare confermata la diminuzione, seppure con andamenti diversi secondo gli ambiti territoriali. Nella provincia di Imperia, ad esempio, il numero delle denunce per infortunio è risultato costante tra il 2001 e il 2003, per vedere un forte calo solo nel 2004, mentre a La Spezia la tendenza al decremento è costante fino dal 1999. Nella provincia di Genova invece a un aumento tra il 1999 e il 2002 ha fatto seguito una diminuzione delle denunce per il 2003 e il 2004. Costruzioni, trasporti e industria dei metalli sono i settori che producono il maggior numero di denunce per infortuni sul lavoro. Per quanto riguarda gli infortuni mortali pare difficile leggere indicazioni statistiche data l’esiguità dei casi: 29 nel 2002, 24 nel 2003, 27 nel 2004.

Aumentano, invece, gli infortuni tra i lavoratori extracomunitari anche in virtù di una loro sempre maggior presenza sul mercato lavorativo ligure e italiano. Dai 1.810 infortuni che hanno coinvolto lavoratori extracomunitari del 2002 si è passati ai 2.569 del 2004. Da segnalare che rispetto alla realtà ligure, se si prende in esame solo questa tipologia di lavoratori, l’incidenza degli infortuni mortali sul totale degli infortuni denunciati è dello 0,27%, mentre tra i lavoratori non extracomunitari tale percentuale scende allo 0,068%.

Occorre anche ricordare che INAIL Liguria partecipa al progetto nazionale che prevede un’indagine conoscitiva con un unico modello di riferimento e due fasi temporali (retrospettiva e prospettica) di approfondimento sulle cause e dinamiche degli infortuni mortali nel periodo 2002-2004. Gli operatori delle unità operative Psal delle 5 Asl liguri e delle 5 Sedi INAIL, secondo una metodologia definita, hanno raccolto informazioni su 82 infortunati relativi a 74 eventi infortunistici prevalentemente mortali (in parte “legati alla strada”, oltre a un congruo numero di infortuni gravi scelti in base a “interessanti” caratteristiche di accadimento).

BASILICATA. RAPPORTO REGIONALE 2004. Gli infortuni sul lavoro diminuiscono, ma il 15% degli incidenti non viene denunciato

Potenza, 15 dicembre 2005.Infortuni in discesa. Il Rapporto Regionale Annuale 2004 di INAIL Basilicata, presentato oggi presso la direzione regionale dell’Istituto, delinea un quadro articolato del fenomeno infortunistico regionale. Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro avvenuti nel 2004 in Basilicata denunciati all'INAIL si registra una diminuzione nel settore industria e servizi (da 5.669 infortuni del 2003 ai 5.431 del 2004) e nel settore agricoltura (da 1.368 del 2003 a 1.319 del 2004) mentre aumentano quelli dei dipendenti in conto Stato (da 241 del 2003 ai 297 del 2004).
Complessivamente gli infortuni mortali in tutti i settori economici scendono dai 19 del 2003 ai 7 del 2004.

Nel Rapporto si evidenzia come nella media e grande industria il livello di sicurezza di mezzi e ambienti sia aumentato negli ultimi anni, così come è si è diffusa l’attenzione delle imprese verso la messa a disposizione e il concreto utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali favorendo in questo modo una diminuzione degli infortuni.
Al tempo stesso il Rapporto sottolinea come nelle piccole imprese il livello di sicurezza sia ancora inadeguato. In tali imprese, infatti, la minore osservanza delle norme di sicurezza è accresciuta dalla difficoltà di controllo sul fenomeno del lavoro nero che si concentra soprattutto nel settore agricolo. La rilevanza di tale fenomeno non è per nulla trascurabile visto che oltre il 90% delle imprese presenti sul territorio sono aziende di piccole dimensioni, spesso con meno di 10 addetti ciascuna. Inoltre la presenza del lavoro nero nelle piccole imprese ha come conseguenza il fatto che alcuni piccoli e medi infortuni non vengano denunciati.
Il fenomeno del lavoro nero è favorito poi dalla presenza di lavoratori extracomunitari irregolari che non denunciano gli infortuni per timore di conseguenze sulla permanenza in Italia.

“Dall’analisi dei dati infortunistici” ha dichiarato Emilio Silenzi, direttore regionale dell’INAIL Basilicata, “emerge chiaramente che il maggior numero degli infortuni avviene nelle piccole e medie industrie e nelle aziende artigiane soprattutto quelle di piccole dimensioni. Ma anche il lavoro nero non va sottovalutato tenuto conto che ancora alto è il numero di infortuni che non vengono dichiarati, in media il 15% del numero totale. A tal proposito”, ha aggiunto Silenzi, “le sedi INAIL della Basilicata, in sinergia con gli organi di vigilanza degli altri enti, sono fortemente impegnate nel combattere la piaga del lavoro nero. Significativi successi si stanno ottenendo in questo campo e già si stanno ponendo le basi per perseguire con maggiore fermezza, unitamente alla Guardia di Finanza, alle Direzioni Regionale e Provinciale del Lavoro e all’Inps, quei datori di lavoro che non assolvono i loro obblighi nei confronti delle maestranze”.

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