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Imparare dagli errori: transpallet elettrici e scarico merci
Brescia, 18 Feb – Sono numerosi i documenti e i convegni che in questi anni hanno affrontato i problemi correlati alla sicurezza nell’utilizzo dei normali carrelli elevatori. Più raramente, invece, convegni ed enti preposti alla prevenzione hanno presentato i rischi per la sicurezza di chi utilizza carrelli a conduzione manuale e transpallet di varia tipologia (elettrici, trasversali, con postazione per l’operatore, ...).
E proprio per evitare una sottovalutazione dei rischi di queste attrezzature di lavoro, “ Imparare dagli errori” torna a presentare gli incidenti con i transpallet e la prevenzione correlata partendo dalle dinamiche infortunistiche raccolte nell’archivio di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi. Uno strumento che, a causa di persistenti disfunzioni dello spazio web dell’area ricerca dell’Inail, non è ancora consultabile pubblicamente in rete.
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I casi
Il primo caso riguarda un infortunio avvenuto in attività di scarico merci.
Il lavoro, all'interno del polo logistico, è di scaricare le merci pallettizzate da autoarticolati posizionati davanti alle banchine di carico.
In particolare l'attività di un lavoratore prevede l’ingresso con transpallet nel cassone dell’autoarticolato, il prelievo di due bancali sovrapposti, carichi di sacchetti di crocchette per cani del peso di circa 4 kg/cad, e la conseguente uscita in retromarcia verso il magazzino.
Il lavoro è eseguito in contemporanea da due lavoratori, alla guida di transpallet elettrici con guidatore a bordo.
In occasione dell'infortunio, il transpallet del secondo lavoratore, che precede l’infortunato nell’effettuare la retromarcia, all’altezza dell’uscita dal vano di carico si ferma in modo brusco in quanto il carico trasportato urta la parte superiore dell’ingresso/uscita del vano di carico, incastrandosi. Il primo lavoratore, che segue a bordo del proprio transpallet, non si avvede della fermata dell’altro mezzo e lo urta violentemente. Questo comporta che il carico da lui trasportato (precisamente il pallet superiore) finisce per ribaltarsi ed investirlo, lesionandogli le prime vertebre della colonna vertebrale. L'infortunato resta tetraplegico con necessità di ventilazione artificiale fino al decesso, avvenuto per polmonite.
Questi i fattori causali dell’incidente rilevati dalla scheda:
- un lavoratore urta violentemente il carrello che lo precedeva in uno spazio troppo esiguo per lavorare con due carrelli;
- un transpallet effettua un brusco arresto determinato dell'urto del carico contro il varco di uscita a causa dell'eccessivo caricamento;
- il transpallet elettrico non è dotato di griglia di contenimento.
Anche il secondo caso riguarda un infortunio avvenuto in zona di carico/scarico merci.
L’autista di una cooperativa di trasporti deve consegnare alcune merci “a piazzale” presso la zona di carico e scarico di un supermercato alla presenza del direttore del supermercato stesso, pronto ad accoglierle.
Con il transpallet elettrico manovra sulla sponda elevatrice del camion alzata (a altezza di 1,2 m) quando, anziché inforcare il pallet, dirige erroneamente il transpallet verso il lato della sponda; infatti l’autista è da alcuni anni che non effettua operazioni di quel tipo (manovra di transpallet su sponde elevatrici).
La zona di carico e scarico merci è larga poco più dei camion e, da un lato, è adiacente ad un muro, alto circa m 1 dalla parte interna e m 3,50 da quella esterna. La zona di carico e scarico merci non è protetta dal rischio di caduta dall’alto con protezioni di altezza adeguata alle operazioni.
L’autista tenta di trattenere il transpallet che sta cadendo oltre il muro, ma ne è trascinato precipitando oltre il muro e cadendo prima sulla trave metallica di sostegno di una tettoia di plastica, posta a copertura della strada sottostante, e, dopo aver sfondato la copertura, sulla strada stessa. Il transpallet cade pochi attimi prima qualche metro più in là.
Il lavoratore riporta nella caduta l’amputazione della falange distale del secondo dito della mano destra ed escoriazioni e contusioni varie.
Questi i fattori causali dell’incidente rilevati dalla scheda:
- l’autista, avendo sbagliato la manovra, ha cercato di trattenere l’attrezzatura venendone trascinato e cadendo dall’alto;
- la zona di carico e scarico merci non era protetta dal rischio di caduta dall’alto con protezioni di altezza adeguata alle operazioni.
La prevenzione
Per offrire ai nostri lettori qualche informazione relativa ai rischi e alle misure di prevenzione possiamo riprendere il contenuto di una scheda presente nel “ Manuale delle procedure di sicurezza”, un manuale elaborato dal Servizio di Prevenzione e Protezione dell’ Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi.
In particolare la procedura di sicurezza (SIC06), dedicata all’utilizzo transpallet elettrici e manuali (carrelli elevatori con timone), ha come obiettivo la definizione di corrette modalità di utilizzo dei transpallet elettrici e la riduzione della probabilità di infortuni e incidenti correlati al loro utilizzo. E ha come specifico luogo di applicazione l’interno dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna – Policlinico S.Orsola-Malpighi e tutti i luoghi di pertinenza dell’Azienda.
Il manuale segnala che gli operatori che utilizzano carrelli elevatori con timone sono “principalmente esposti al pericolo di:
- infortuni per un uso non appropriato del carrello (come monopattino o trasporto/ sollevamento di persone);
- schiacciamento dei piedi sotto il transpallet;
- schiacciamento tra transpallet e strutture o oggetti (muro, scaffale, merce, ecc);
- investimento di persone”.
Riportiamo infine alcune indicazioni utili nelle attività durante la movimentazione dei transpallet:
- “il timone deve essere sufficientemente lungo da evitare che il telaio del transpallet urti i piedi dell’operatore;
- in posizione di guida, l’impugnatura del timone deve trovarsi ad una distanza di almeno 50 cm dal telaio;
- il bordo del telaio del transpallet deve essere protetto in modo da evitare di urtare i piedi del cartellista;
- durante l’utilizzo del transpallet devono essere sempre utilizzate scarpe di sicurezza;
- avvicinarsi sempre frontalmente al pallet. Sollevare le forche sino alla giusta elevazione, traslare successivamente frontalmente il transpallet sino al completo inforcamento del carico (pallet);
- quando si manovra all’indietro il transpallet, assicurarsi che vi sia spazio sufficiente tra il timone e le pareti o gli scaffali retrostanti. In caso di pericolo premere il pulsante di inversione di marcia;
- lavorando in aree strette, tenere i piedi lontano dal telaio del transpallet; in caso di emergenza, abbandonare immediatamente il timone permettendo così l’entrata in funzione del dispositivo ad ‘uomo morto’;
- procedere sempre rivolti verso la direzione di marcia. Non camminare all’indietro, in particolare nelle vicinanze delle pedane di carico-scarico esterne;
- normalmente i carichi trasportati non devono superare un’altezza tale da impedire la normale visibilità al conducente del mezzo;
- in caso di transito all’interno di corridoi usati anche da persone, utilizzare preventivamente il segnalatore acustico per avvertire il personale della presenza del mezzo. Procedere successivamente con la massima cautela, ed evitare il sollevamento del materiale in caso siano presenti persone nelle vicinanze, che potrebbero essere esposte al rischio di un’eventuale caduta del carico trasportato;
- nelle corsie è vietato movimentare bancali in concomitanza alle operazioni di prelievo manuale di merce;
- rispettare sempre le distanze di sicurezza dai mezzi che sono davanti”.
Pagina introduttiva del sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato la scheda numero 3828 e 3749 (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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