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Imparare dagli errori: incidenti e sicurezza nel lavoro con i cavalli
Brescia, 13 Feb – PuntoSicuro si è soffermato spesso sui rischi e sulla prevenzione per gli operatori che operano nel comparto agricolo e zootecnico e un “Imparare dagli errori” ha già presentato in passato le dinamiche di incidenti correlate all’ imprevedibilità degli animali allevati.
Tuttavia con riferimento alla produzione di documenti specifici sulla sicurezza nella pratica equina (come vedremo nella sezione “prevenzione”), torniamo oggi a parlare di animali ma con particolare riferimento ai cavalli.
Come sempre le dinamiche e l’analisi degli incidenti è tratta da INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il primo caso, a cui abbiamo già fatto riferimento in passato, è relativo ad attività di allevamento e riproduzione dei cavalli.
Una donna, unitamente a due colleghi, si trova in un recinto per prendere la cavalla ed il suo puledro e condurli nella stalla. La donna ed un collega si avvicinano lateralmente alla cavalla, in maniera da spingerla verso la recinzione, mentre l'altro collega si trova posteriormente alla cavalla, a debita distanza, con il compito di formare barriera visiva con le braccia aperte.
Improvvisamente la cavalla si innervosisce e girandosi di lato inizia a scalciare, colpendo un operatore alla coscia sinistra e la donna alla gola, procurandole lesioni che ne determinano la morte. La cavalla era al primo parto ed anche per tale motivo era particolarmente agitata ed irrequieta.
Il secondo caso è relativo ad attività di preparazione per l’alimentazione degli animali.
Un lavoratore, che svolgeva in precedenza l’attività di commerciante di foraggio, deve reperire del foraggio per l’alimentazione di alcuni cavalli che possiede per proprio passatempo.
Si reca presso un’Azienda Agricola nelle vicinanze, con l’automezzo di proprietà della moglie (che conduce un fondo agricolo di proprietà) per caricare 36 rotoballe acquistate del peso di 4 quintali ciascuna.
Dopo aver posizionato la motrice con rimorchi nelle vicinanze della stalla, il titolare dell’Azienda venditrice del foraggio, inizia il caricamento con una macchina regolarmente attrezzata per le operazioni di caricamento delle rotoballe. Il caricamento inizia dal rimorchio, e mano a mano che il carico si completa, l’infortunato provvede alla legatura delle rotoballe.
A carico quasi completato e mentre il trattorista estrae le forche dalla penultima rotoballa caricata in seconda fila sull’automezzo, questa improvvisamente perde l’equilibrio e spostandosi cade da un’altezza di circa tre metri, probabilmente a causa di un’azione di trascinamento delle due forche in fase di estrazione dalla stessa rotoballa; in quel medesimo istante il primo lavoratore sbucando repentinamente dalla parte opposta dell’autocarro, dopo essere passato davanti alla motrice, entra nella zona di caduta della rotoballa e viene colpito dalla stessa.
Nella scheda di Infor.mo. le cause rilevate dell’incidente sono relative a:
- stazionamento in zona pericolosa;
- spinta accidentale rotoballa.
Concludiamo con un breve terzo caso che è relativo, in realtà, all’utilizzo delle macchine movimento terra in un impresa agricola con allevamento cavalli.
Un lavoratore conduce in discesa ed in retromarcia una pala meccanica utilizzata nell’impresa agricola. Compiendo una manovra repentina il lavoratore provoca il ribaltamento della pala e rimane schiacciato sotto il mezzo. La pala era dotata di abitacolo, ma priva di portiera e di cinture di sicurezza.
La prevenzione
Riguardo agli incidenti e alla sicurezza nelle attività condotte a contatto diretto con i cavalli possiamo fare riferimento al “ Manuale di sicurezza nella pratica equina” elaborato dal Dipartimento di Clinica Veterinaria dell' Università di Pisa. Un manuale che fornisce agli operatori del Dipartimento e agli studenti della Facoltà di Medicina Veterinaria le misure e le procedure di sicurezza da attuare per eliminare o ridurre i rischi connessi alle attività condotte a contatto con i cavalli. Misure e procedure che, tuttavia, possono essere utili per la sicurezza in tutte le attività del settore ippico.
Nel documento si sottolinea, riguardo ai rischi per la sicurezza, che le attività equestri “possono essere causa di gravi eventi traumatici”.
La maggior parte dei traumi gravi e mortali “è costituita da traumi cranici derivanti dalle cadute da cavallo, mentre per quanto riguarda i traumi derivati dall’attività di accudimento dei cavalli, i più frequenti sono fratture cranio-facciali, costali, dei piedi, delle mani e delle braccia, sempre dovuti a calci del cavallo, morsi e schiacciamenti”.
Questi dati e gli studi correlati mostrano con chiarezza come a fini preventivi sia necessaria un’adeguata formazione del personale sui possibili rischi connessi all’attività con i cavalli.
I principali rischi per la salute sono invece relativi a:
-allergeni: un “gruppo di fattori di rischio presenti nel settore ippico e nella pratica equina, è costituito da allergeni di origine animale (forfore, acari, pelo, saliva, escrementi, urina), e vegetale (presenti come contaminanti nel fieno e nella paglia), i quali possono provocare, tramite inalazione o per contatto cutaneo, malattie allergiche respiratorie come rinite o asma o anche malattie polmonari come la bronchite cronica o la pneumoconiosi”. Il personale più esposto è quello che manipola lettiere e mangimi;
-movimentazione manuale dei carichi: questa movimentazione manuale – ad esempio lo spostamento di balle di fieno – “le operazioni di accudimento, il carico e lo scarico dei cavalli e la manutenzione delle strutture equestri, possono provocare patologie osteoarticolari”;
-fattori di natura microbiologica infettiva: tutti coloro che si trovano a contatto quotidianamente con gli animali “si sottopongono ad un rischio di esposizione ad agenti biologici”. In particolare “il contatto prolungato dell’uomo con animali che possono essere veicolo di agenti patogeni, quali sono i cavalli, aumenta il rischio di zoonosi, malattie che si trasmettono proprio dagli animali all’uomo”. Inoltre il rischio di contrarre malattie dai cavalli può essere dovuto “anche a esposizione dell’uomo a insetti, vettori di microrganismi patogeni, entrati in contatto con i cavalli stessi”;
-rischio chimico e cancerogeno: un rischio proprio delle cliniche veterinarie e correlato agli interventi che i veterinari effettuano sui cavalli.
Riguardo alle possibili misure propedeutiche alla riduzione dei rischi si sottolinea che per la tipologia di attività analizzata, “caratterizzata dalla imprevedibilità e aleatorietà del comportamento dell’animale, le misure per la riduzione dei rischi sono per lo più di tipo procedurale/organizzativo: tra queste rivestono fondamentale importanza la formazione del personale addetto e l’adozione da parte di quest’ultimo di specifiche procedure di comportamento”.
Una procedura di sicurezza presentata è la procedura per avvicinarsi al cavallo.
Questa procedura si compone di regole “da rispettare tutte le volte che ci si avvicina al cavallo, sia al momento iniziale che durante una attività”, ricordando che è necessario “imparare a conoscere il cavallo con il quale si lavora, il suo temperamento e le sue reazioni”. Senza tuttavia sottovalutare i rischi anche in caso “di grande dimestichezza nel settore e/o di approfondita conoscenza dell’animale”.
Queste le regole da seguire:
- “parlare sempre al cavallo prima di avvicinarsi o di toccarlo (se il cavallo è colto di sorpresa, può reagire calciando o rampando);
- avvicinarsi all’animale sempre dal davanti, evitando movimenti bruschi; se il cavallo è girato, è necessario chiamarlo facendo in modo che si accorga della nostra presenza e, se libero in paddocks (recinti per cavalli, ndr) o nel box, che si avvicini. in ogni caso mai avvicinarsi al cavallo da dietro, nemmeno se è legato;
- non toccare l’animale sul muso o per lo meno evitare movimenti bruschi per non rischiare un morso o una testata: il cavallo può essere accarezzato sulla spalla o sul collo; la carezza deve essere simile ad uno sfregamento;
- controllare sempre l’espressione del cavallo prima di avvicinarsi, soprattutto se è legato (ad esempio, se il cavallo ha le orecchie abbassate significa che è nervoso e quindi potrebbe manifestare delle reazioni di difesa);
- tenere sempre un comportamento calmo, pacato e concentrato quando siete intorno ad un cavallo; infatti il vostro nervosismo viene recepito dal cavallo che tende di conseguenza ad agitarsi;
- far capire al cavallo che cosa si vuole fare, agendo sempre con autocontrollo e sicurezza;
- mai inseguire il cavallo nel tentativo di prenderlo perché questa azione rafforza il suo desiderio di fuggire”;
- “essere sempre pronti ad una reazione improvvisa del cavallo, il quale, soprattutto in un ambiente nuovo, reagisce a stimoli che sovente possono non apparire importanti;
- se il cavallo deve essere punito per il suo temperamento, la punizione deve essere inflitta nell’istante successivo alla sua disobbedienza; l’attendere alcuni istanti potrebbe non fargli capire il motivo della punizione;
- la punizione deve essere inflitta solo da personale competente ed autorizzato, senza rabbia. in ogni caso mai colpire il cavallo sulla testa;
- agire sempre con estrema cautela in particolare se dovete interagire con stalloni, fattrici con puledro, animali poco addestrati, animali giovani: queste sono le categorie che possono reagire agli stimoli esterni e alla vostra presenza in maniera totalmente imprevedibile”.
Un’altra procedura presentata riguarda l’alimentazione dei cavalli nei box e nei paddocks. Nella procedura si fa esplicito riferimento anche alle rotoballe di fieno e all’uso in sicurezza di attrezzature di lavoro come i trattori.
Infine in relazione all’utilizzo e al rischio di ribaltamento delle macchine movimento terra rimandiamo a precedenti puntate di “Imparare dagli errori” dedicate all’argomento:
Pagina introduttiva del sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 85a, 194 e 238a (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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