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Rischi e procedure per la sicurezza nella pratica equina

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Materiale informativo

08/06/2012

Un manuale affronta le misure e le procedure di sicurezza da attuare per eliminare o ridurre i rischi connessi alle attività condotte a contatto con i cavalli. I rischi per la salute e la sicurezza e la procedura di per avvicinarsi a questi animali.

 
Pisa, 8 Giu – PuntoSicuro è sempre alla ricerca di documenti significativi per la riduzione dei rischi in ambiti lavorativi che raramente vengono considerati dal punto di vista della sicurezza o in cui i pericoli professionali sono pericolosamente sottovalutati.
Un documento interessante, benché non recente e dunque non aggiornato al Decreto legislativo 81/2008, fa luce su un settore raramente affrontato: la sicurezza nella pratica equina.
 
Elaborato dal Dipartimento di Clinica Veterinaria dell' Università di Pisa, il “ Manuale di sicurezza nella pratica equina”, fornisce agli operatori del Dipartimento stesso e agli studenti della Facoltà di Medicina Veterinaria le misure e le procedure di sicurezza da attuare per eliminare o ridurre i rischi connessi alle attività condotte a contatto con i cavalli. Misure e procedure che, tuttavia, possono essere utili per la sicurezza in tutte le attività del settore ippico.
 
Uno dei primi punti affrontati è l’analisi dei rischi, con riferimento ai rischi per la sicurezza e la salute.
 


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Riguardo ai rischi per la sicurezza si sottolinea che le attività equestri “possono essere causa di gravi eventi traumatici”.
Infatti “le cause più frequenti dei traumi sono provocati da cadute da cavallo, da schiacciamenti, da morsi, da graffi e da calci del cavallo. La maggior parte dei traumi gravi e mortali è costituita da traumi cranici derivanti dalle cadute da cavallo, mentre per quanto riguarda i traumi derivati dall’attività di accudimento dei cavalli, i più frequenti sono fratture cranio-facciali, costali, dei piedi, delle mani e delle braccia, sempre dovuti a calci del cavallo, morsi e schiacciamenti”.
Questi dati e gli studi correlati mostrano con chiarezza come a fini preventivi sia necessaria un’adeguata formazione del personale sui possibili rischi connessi all’attività con i cavalli.
 
I rischi per la salute sono invece relativi a:
-allergeni: un “gruppo di fattori di rischio presenti nel settore ippico e nella pratica equina, è costituito da allergeni di origine animale (forfore, acari, pelo, saliva, escrementi, urina), e vegetale (presenti come contaminanti nel fieno e nella paglia), i quali possono provocare, tramite inalazione o per contatto cutaneo, malattie allergiche respiratorie come rinite o asma o anche malattie polmonari come la bronchite cronica o la pneumoconiosi”. Il personale più esposto è quello che manipola lettiere e mangimi;
-movimentazione manuale dei carichi: questa movimentazione manuale – ad esempio lo spostamento di balle di fieno – “le operazioni di accudimento, il carico e lo scarico dei cavalli e la manutenzione delle strutture equestri, possono provocare patologie osteoarticolari”;
-fattori di natura microbiologica infettiva: tutti coloro che si trovano a contatto quotidianamente con gli animali “si sottopongono ad un rischio di esposizione ad agenti biologici”. In particolare “il contatto prolungato dell’uomo con animali che possono essere veicolo di agenti patogeni, quali sono i cavalli, aumenta il rischio di zoonosi, malattie che si trasmettono proprio dagli animali all’uomo”. Inoltre il rischio di contrarre malattie dai cavalli può essere dovuto “anche a esposizione dell’uomo a insetti, vettori di microrganismi patogeni, entrati in contatto con i cavalli stessi”;
-rischio chimico e cancerogeno: un rischio proprio delle cliniche veterinarie e correlato agli interventi che i veterinari effettuano sui cavalli.
 
Il documento ricorda brevemente che il datore di lavoro ha il dovere di tutelare la sicurezza e salute dei lavoratori e un importante strumento conoscitivo e operativo per questa tutela è la valutazione dei rischi.
In relazione alle possibili misure propedeutiche alla riduzione dei rischi si sottolinea che per la tipologia di attività analizzata, “caratterizzata dalla imprevedibilità e aleatorietà del comportamento dell’animale, le misure per la riduzione dei rischi sono per lo più di tipo procedurale/organizzativo: tra queste rivestono fondamentale importanza la formazione del personale addetto e l’adozione da parte di quest’ultimo di specifiche procedure di comportamento”.
 
Dopo aver ricordato che il documento si sofferma anche su indumenti da lavoro e dispositivi di Protezione Individuale (ad esempio mai indossare gioielli: “gli anelli possono provocare tagli profondi alla mano, i braccialetti e gli orecchini e gli orologi possono impigliarsi nelle redini o nelle lunghine”, tratti di corda utilizzati per condurre o legare un cavallo), passiamo a presentare una procedura di sicurezza: la procedura per avvicinarsi al cavallo.
 
Questa procedura si compone di regole “da rispettare tutte le volte che ci si avvicina al cavallo, sia al momento iniziale che durante una attività”, ricordando che è necessario “imparare a conoscere il cavallo con il quale si lavora, il suo temperamento e le sue reazioni”. Senza tuttavia sottovalutare i rischi anche in caso “di grande dimestichezza nel settore e/o di approfondita conoscenza dell’animale”.
Queste le regole da seguire:
- “parlare sempre al cavallo prima di avvicinarsi o di toccarlo (se il cavallo è colto di sorpresa, può reagire calciando o rampando);
- avvicinarsi all’animale sempre dal davanti, evitando movimenti bruschi; se il cavallo è girato, è necessario chiamarlo facendo in modo che si accorga della nostra presenza e, se libero in paddocks (recinti per cavalli, ndr) o nel box, che si avvicini. in ogni caso mai avvicinarsi al cavallo da dietro, nemmeno se è legato;
- non toccare l’animale sul muso o per lo meno evitare movimenti bruschi per non rischiare un morso o una testata: il cavallo può essere accarezzato sulla spalla o sul collo; la carezza deve essere simile ad uno sfregamento;
- controllare sempre l’espressione del cavallo prima di avvicinarsi, soprattutto se è legato (ad esempio, se il cavallo ha le orecchie abbassate significa che è nervoso e quindi potrebbe manifestare delle reazioni di difesa);
- tenere sempre un comportamento calmo, pacato e concentrato quando siete intorno ad un cavallo; infatti il vostro nervosismo viene recepito dal cavallo che tende di conseguenza ad agitarsi;
- far capire al cavallo che cosa si vuole fare, agendo sempre con autocontrollo e sicurezza;
- mai inseguire il cavallo nel tentativo di prenderlo perché questa azione rafforza il suo desiderio di fuggire”;
- “essere sempre pronti ad una reazione improvvisa del cavallo, il quale, soprattutto in un ambiente nuovo, reagisce a stimoli che sovente possono non apparire importanti;
- se il cavallo deve essere punito per il suo temperamento, la punizione deve essere inflitta nell’istante successivo alla sua disobbedienza; l’attendere alcuni istanti potrebbe non fargli capire il motivo della punizione;
- la punizione deve essere inflitta solo da personale competente ed autorizzato, senza rabbia. in ogni caso mai colpire il cavallo sulla testa;
- agire sempre con estrema cautela in particolare se dovete interagire con stalloni, fattrici con puledro, animali poco addestrati, animali giovani: queste sono le categorie che possono reagire agli stimoli esterni e alla vostra presenza in maniera totalmente imprevedibile”.
 
Concludiamo ricordando che il manuale, che invitiamo i nostri lettori a visionare interamente, riporta le seguenti procedure di sicurezza
- procedura per avvicinarsi al cavallo;
- procedura per mettere la cavezza al cavallo;
- procedura per condurre il cavallo a mano;
- procedura per trasportare il cavallo;
- procedura per riparare i box e le staccionate dei paddocks;
- procedura per rimuovere e sostituire la lettiera dei box;
- procedura per l’alimentazione dei cavalli nei box e nei paddocks;
- procedura per effettuare il governo del cavallo;
- procedure per il contenimento del cavallo durante la visita clinica e le indagini diagnostiche;
- procedure per la Foal Unit;
- procedura in caso di incendio.
 
 
Università degli Studi di Pisa, “ Manuale di sicurezza nella pratica equina”, elaborato dal Dipartimento di Clinica Veterinaria dell'Università di Pisa (formato PDF, 440 kB).
 
 
 
RTM


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Rispondi Autore: Fulvio Beneggi - likes: 0
09/06/2012 (11:46:05)
Buongiorno,
questo file:
“ Manuale di sicurezza nella pratica equina” elaborato dal Dipartimento di Clinica Veterinaria dell' Università di Pisa,non si riesce ad aprire e quindi non si può scaricare.
Cordiali saluti.
Fulvio Beneggi
Rispondi Autore: Fulvio Beneggi - likes: 0
10/06/2012 (01:45:20)
Mi scuso.Ora sono riuscito a scaricarlo.

Cordialmente.
Fulvio Beneggi

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