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Imparare dagli errori: incidenti in lavori di splateamento e sbancamento

Imparare dagli errori: incidenti in lavori di splateamento e sbancamento
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

01/10/2015

Esempi di infortuni correlati alle attività di scavo e in particolare alle attività di splateamento o sbancamento. Le dinamiche degli incidenti, i fattori causali e di rischio rilevati, le misure di prevenzione in relazione a scavi e fondazioni.

Brescia, 1 Ott – Diverse puntate della rubrica “ Imparare degli errori” e vari articoli di PuntoSicuro hanno sottolineato in questi anni come nel comparto edile, già di per sé un comparto caratterizzato da un elevato numero di infortuni, l’attività di scavo risulti essere una delle attività a maggior rischio per i lavoratori, con esiti spesso gravi e mortali.
 
Per questo motivo torniamo a parlarne oggi in questa rubrica, iniziando un breve viaggio che ci porterà attraverso i rischi nelle attività di scavo, ad esempio quelli correlati alla caduta all’interno degli scavi, al seppellimento per il franamento delle pareti o agli incidenti con le macchine movimento terra. E ci permetterà di offrire ai lettori alcuni suggerimenti per evitare errori, comportamentali, organizzativi e procedurali.
 
Ci soffermiamo oggi in particolare sugli infortuni correlati a due specifiche attività: i lavori di splateamento (scavo di una notevole porzione di superficie orizzontale per dar luogo a una struttura di fondazione del tipo “a platea”) e i lavori di sbancamento (asportazione massiccia di terreno o roccia).
 
Come sempre i casi che presentiamo sono tratti dall’archivio di  INFOR.MO. -  strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al  sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.

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I casi
Il primo caso riguarda un incidente in lavori di sbancamento.
Un lavoratore si appresta a dare delle indicazioni per l'esecuzione di lavori di sbancamento su area su cui deve sorgere un fabbricato.
Il conduttore di un automezzo per il trasporto di inerti, nello scendere dal mezzo non inserisce il freno a mano; l'automezzo è posto in prossimità di un pendio. Inavvertitamente l'automezzo pesante nella sua corsa si scontra con l'autovettura privata dell'infortunato già parcheggiata nel piazzale che a sua volta investe violentemente il lavoratore schiacciandolo fra il parafango della macchina e il paraurti di un'altro autocarro fermo in cantiere.
Chiaramente è stata rilevata la mancata organizzazione dell'ingresso in cantiere con differenzazione tra percorso pedonale e carrabile.
I fattori causali dell’incidente rilevati nella  scheda sono dunque:
- “mancata organizzazione dell'ingresso in cantiere con differenzazione tra percorso pedonale e carrabile”;
- “mancato utilizzo di freno del mezzo”.
 
Il secondo caso riguarda invece un incidente che si è verificato in lavori di splateamento.
Durante i lavori di splateamento di un’area retrostante una villetta, due lavoratori tolgono anche la fondazione di un muro di sostegno che si abbatte su uno dei due lavoratori.
 
Il terzo caso riguarda un incidente che avviene mentre si procedeva allo sbancamento per la costruzione di una civile abitazione nelle vicinanze di un vecchio prefabbricato.
Durante questa attività di sbancamento e a causa di uno smottamento repentino del terreno circostante, questo crolla seppellendo il lavoratore che si trova nelle vicinanze per controllare le fasi di lavoro del ruspista.
Questi i fattori causali rilevati:
- un lavoratore stazionava nelle vicinanze del terreno in sbancamento;
- smottamento del terreno.
 
Il quarto caso riguarda un incidente che avviene mentre sono in corso operazioni di preparazione scavi a sezione obbligata per il getto delle travi di fondazione di un edificio di comune abitazione.
Durante i lavori di sbancamento per gettare le fondamenta di un edificio, un lavoratore mentre si trova a ridosso di una parete sterrata viene travolto dall'improvviso cedimento della parete medesima. Muore per frattura del cranio.
Il principale fattore causale è chiaramente il cedimento di una parete dello scavo.
 
I fattori di rischio
Proprio perché l’attività di scavo è un’attività con molti rischi di infortunio, anche mortale, per i lavoratori, sono stati pubblicati in questi diversi documenti di approfondimento sui rischi del settore e sulle possibili miglioramenti delle strategie di prevenzione.
 
Alcune informazioni generali sulla prevenzione degli infortuni nelle attività di scavo si possono trovare nella “ Guida pratica all’antinfortunistica nei cantieri edili”, pubblicata sul sito prevenzionecantieri.it  e realizzata dall’ AUSL di Reggio Emilia e dalla Regione Emilia Romagna.
 
Ad esempio in relazione a scavi e fondazioni la guida si sofferma sui lavori di splateamento e sbancamento, con particolare riferimento all’articolo 118 (Splateamento e sbancamento) del Decreto legislativo 81/2008.
 
Nei lavori di splateamento o sbancamento se è previsto l’accesso di lavoratori “le pareti delle fronti di attacco devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Quando la parete del fronte di attacco supera l’altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete”.
Inoltre:
- “quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti”, si deve provvedere all’armatura o al consolidamento del terreno;
- “nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell’escavatore e sul ciglio del fronte di attacco;
- il posto di manovra dell’addetto all’escavatore, quando questo non sia munito di cabina metallica, deve essere protetto con solido riparo;
- ai lavoratori deve essere fatto esplicito divieto di avvicinarsi alla base della parete di attacco e, in quanto necessario in relazione all’altezza dello scavo o alle condizioni di accessibilità del ciglio della platea superiore, la zona superiore di pericolo deve essere almeno delimitata mediante opportune segnalazioni spostabili col proseguire dello scavo”.
Nei disegni esplicativi allegati alla guida si ricorda che “qualsiasi tipo di scavo deve essere sempre delimitato con steccato” e che “si può effettuare lo scavo a mano fino ad un’altezza non superiore a m. 1,50, diversamente è necessario l’impiego di un mezzo meccanico”.
 
Inoltre presso il ciglio degli scavi (art. 120 D.Lgs 81/2008) è “vietato costituire depositi di materiali”. “Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature”.
 
Rimandiamo ad altri “ Imparare dagli errori” e agli altri articoli di PuntoSicuro in relazione all’importanza di una viabilità sicura nei cantieri di lavoro, ad esempio con idonee differenziazioni e segnalazioni relative a percorsi pedonali e percorsi carrabili.
 
Ricordiamo, infine, anche una puntata di “ Le immagini dell’insicurezza” dedicata agli scavi, ai rischi nei lavori di splateamento e sbancamento e alla stabilità delle pareti dello scavo.
 
 
Pagina introduttiva del sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 2424, 1591, 903 e 1579 (archivio incidenti 2002/2010).
 
 
 
 
Tiziano Menduto
 
 
 
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