
Imparare dagli errori: i problemi con carrelli e transpallet nella logistica

Brescia, 29 Mag – Come si può facilmente rilevare sfogliando i casi di infortunio descritti nel sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi sono sempre molti gli incidenti che avvengono nei magazzini e nelle attività di stoccaggio, immagazzinamento e accatastamento utilizzando attrezzature per la movimentazione della merce.
Per aumentare la consapevolezza dei rischi e offrire spunti di miglioramento della prevenzione, torniamo a parlarne oggi con la rubrica “ Imparare dagli errori”, dedicata al racconto e all’analisi degli infortuni lavorativi.
Dopo aver, in una precedente puntata, presentato tre casi emblematici di infortuni mortali descritti nel documento Inail “ Infortuni mortali nel lavoro di magazzinaggio: un caso particolare”, ci soffermiamo oggi su alcuni infortuni nell’uso dei carrelli denominati “Roll” e nell’ uso dei transpallet.
Le dinamiche infortunistiche presentate sono tratte dalle schede dell’archivio di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Questi gli argomenti trattati nell’articolo:
Esempi di infortuni mortali con carrelli e transpallet
Nel primo caso di infortunio che presentiamo, nell’ambito della movimentazione merci e del magazzinaggio, si parla di un luogo di lavoro in cui da alcuni mesi sono stoccate su di un carrello delle barre metalliche che sono state smontate da delle scaffalature. Il carrello è stato lasciato all’interno del magazzino accostato ad una parete. Una sera un addetto ai trasporti della ditta dà disposizione all’autista del camion di caricare le barre sul mezzo in partenza per Milano se fosse rimasto del posto sullo stesso.
Dopo circa mezz’ora l’autista sale in ufficio per comunicare che è rimasto del posto nel camion. A questo punto un lavoratore prende il carrello con le barre e lo sposta verso la parete più vicina alla porta di accesso al magazzino dove nei pressi è parcheggiato il camion e dove generalmente vengono posizionati i carrelli denominati Roll in attesa di essere prelevati con il carrello elevatore e caricati sui camion.
Dalle riprese video – visionate successivamente all’infortunio, si osserva che “l’infortunato (dipendente di una ditta che ha il sub-appalto di movimentazione dei pacchi) ha prelevato il carrello con le barre trascinandolo in modo tale da stare davanti nel senso della direzione di marcia. Durante la movimentazione il carrello si è ‘impuntato’ ribaltandosi insieme alle barre che hanno colpito e schiacciato il lavoratore, che riportava lo schiacciamento del cranio”.
Dalle indagini è poi emerso che il pavimento del piazzale esterno “era sconnesso ed il carrello si è impuntato in un piccolo dislivello di circa un centimetro”. Sul carrello “roll” “erano depositate 29 barre aventi sezione di cm. 8 x 4 e lunghezza di m. 2,60. Il peso di ciascuna barra è stato stimato in circa 10 Kg. cadauna”.
I fattori causali individuati nella scheda:
- “Piazzale esterno sconnesso con presenza di in un piccolo dislivello di circa un centimetro su cui il carrello si è impuntato”;
- “Movimentava le barre metalliche con attrezzatura non idonea a contenerle e trascinandolo in modo tale da stare davanti nel senso della direzione di marcia”.
Nel secondo caso un lavoratore trasporta con un transpallet un carico davanti al cancello aperto di una scaffalatura alta 5 metri da terra: il carico viene prelevato con carrello elevatore dal collega che si trova a terra.
Mentre predispone un secondo carico, procedendo in retromarcia verso l’apertura, il lavoratore cade nel vuoto e si frattura il cranio.
Le indagini hanno rilevato che non erano stati previsti “né predisposti sistemi anti-caduta. Il lavoratore non era stato formato. Il DVR considerava il rischio di caduta, ma la procedura adottata non era idonea ad evitare le cadute".
I fattori causali individuati:
- l'infortunato “manovra il transpallet volgendo le spalle al vuoto”;
- “scaffalatura con punto di carico non protetto”.
Indicazioni sull’uso sicuro dei transpallet
Per offrire qualche spunto di prevenzione nella movimentazione meccanica dei carichi, e con particolare riferimento alle dinamiche connesse al secondo caso presentato, ci soffermiamo sul documento “ Procedure di utilizzo transpallet elettrico”, a cura della Direzione Generale Organizzazione, Settore Servizio di Prevenzione e Protezione della Regione Toscana.
Il documento toscano indica che durante l’utilizzo del transpallet “devono essere seguite le seguenti prescrizioni:
- obbligo di utilizzo di scarpe di sicurezza in dotazione (DPI);
- controllare sempre che il carico non ecceda la portata del carrello;
- controllare che in posizione di guida l’impugnatura del timone deve trovarsi ad una distanza minima di 50 cm dal telaio;
- controllare che il bordo del telaio dell’attrezzatura sia integro, al fine di evitare danni ai piedi dell’utilizzatore durante il movimento;
- la conduzione deve essere effettuata camminando rivolti nella direzione di marcia;
- evitare di camminare all’indietro senza valide motivazioni. In caso di necessità, verificare che lo spazio tra timone e gli ostacoli fissi retrostanti sia sufficiente. In caso di pericolo premere il pulsante di inversione di marcia;
- i carichi trasportati normalmente non devono superare un’altezza tale da impedire la normale visibilità all’utilizzatore dell’attrezzatura;
- in caso di transito su corsie promiscue (ovvero corridoi ad uso promiscuo di transpallets e pedoni), segnalare sempre la presenza tramite avvisatore acustico; procede in questi casi con la massima cautela;
- nelle corsie promiscue è fatto divieto di movimentare pancali col transpallet durante il prelievo manuale di merce;
- rispettare sempre le distanze di sicurezza dai mezzi che sono davanti;
- è fatto divieto di:
- utilizzare il transpallet per usi diversi da quelli previsti;
- trasportare più di un pancale per volta;
- trasportare persone sulle forche o su pedane;
- trasportare persone sul mezzo;
- alzare od abbassare bruscamente il carico durante il trasporto”.
Si forniscono poi indicazioni per il prelievo/deposito materiali:
- “avvicinarsi e porsi in posizione frontale e perpendicolare al carico da prelevare;
- sollevare le forche fino all’altezza necessaria, quindi inforcare completamente il carico fino a quando il carico è stato completamente inforcato;
- sollevare il carico fino allo stacco dal pavimento/scaffale, arretrare lentamente in modo da portare il carico fuori dallo scaffale/catasta, quindi abbassare il carico in posizione di trasporto;
- in caso di persone in prossimità del transpallets, è fatto divieto di sollevare il carico, in quanto potrebbero essere esposte al rischio caduta del carico trasportato;
- non depositare, neanche temporaneamente, materiale lungo passaggi, davanti vie di esodo o porte di sicurezza od in prossimità di presidi antincendio (estintori, idranti, naspi, etc)”.
Rimandiamo, infine, alla lettura integrale del documento regionale, che riporta anche informazioni sui controlli del transpallet, e ai tanti articoli del nostro giornale che affrontano il tema della prevenzione nella movimentazione della merce nelle attività che si svolgono nei magazzini e nella logistica.
Tiziano Menduto
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato – le schede di Infor.mo. 10914 e 17132 (archivio incidenti 2002/2022).
Scarica le schede da cui è tratto l'articolo:

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