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Imparare dagli errori: gli infortuni mortali nel lavoro di magazzinaggio

Brescia, 15 Mag – Come riportato nei nostri articoli di presentazione di alcuni brevi saggi pubblicati sulla rivista “Diritto della sicurezza sul lavoro”, il settore della logistica, il mondo dei magazzini, sempre più rilevante nell’economia moderna, ha subito trasformazioni significative negli ultimi decenni. Riguardo a questo settore, spesso caratterizzato anche da ritmi e carichi di lavoro elevati, è bene soffermarsi su alcune criticità e sulle tante e molteplici sfide in termini di salute e sicurezza per i lavoratori.
Proprio per favorire alcune riflessioni sugli infortuni nel settore della logistica, il nostro giornale - con la rubrica “ Imparare dagli errori”, destinata al racconto e all’analisi degli infortuni professionali – inizia oggi un breve viaggio sugli infortuni gravi e mortali che avvengono nei magazzini, nelle attività di immagazzinamento con particolare riferimento alle attività di trasporto e movimentazione della merce.
Per questa prima puntata ci soffermiamo su un focus tecnico curato dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza dell’Inail, dal titolo “ Infortuni mortali nel lavoro di magazzinaggio: un caso particolare”, uno studio sui casi di infortunio mortale riconducibili ad una analoga catena di eventi e azioni.
Questi gli argomenti trattati:
- Tre casi emblematici di infortuni mortali nel lavoro in magazzino
- Stoccaggio delle merci, muletti e valutazione del rischio
Tre casi emblematici di infortuni mortali nel lavoro in magazzino
L’approfondimento tecnico dell’Inail, nell’ambito dell’approfondimento degli infortuni mortali nei lavori di magazzino, si è concentrato sugli eventi che hanno coinvolto i muletti (sollevatori a forche motorizzati), strumenti di larghissimo uso.
Questi muletti risultano “significativamente coinvolti negli accadimenti infortunistici del settore,
molto spesso a causa di manovre in condizioni di scarsa visibilità dovuta all’ingombro del carico
movimentato o di altre modalità di conduzione non idonea del mezzo che non di rado ne causano il ribaltamento”.
In particolare i dati dello studio hanno presentato tre casi emblematici di infortuni mortali, analoghi tra loro, nei quali il carrello elevatore è il primo elemento di una catena di eventi che conducono poi a un esito fatale, con il crollo del carico sull’operatore. Circostanze che si mostrano ricorrenti, “in quanto nel solo 2019 ne sono stati registrati 3 con esito mortale”.
E l’insidia – continua la scheda - è il fatto che il lavoratore coinvolto “non sembra percepire il rischio grave ed immediato al quale viene sottoposto”.
Le modalità di accadimento presentate, “al netto del dettaglio dei singoli casi esaminati, sono le seguenti:
- l’infortunato, durante le operazioni di movimentazione di pallet di sacchi contenenti materiale granuloso o polveroso (imballaggi e carichi deformabili), con le forche del ‘muletto’ danneggia alcuni sacchi già posizionati che si squarciano e perdono materiale;
- l’infortunato, smontato dal ‘muletto’, si reca a piedi presso i sacchi danneggiati per ripararne gli squarci e bloccarne la perdita con del nastro adesivo;
- a causa dello ‘sgonfiarsi’ dei sacchi danneggiati, alcuni sacchi posti sopra di essi cadono e investono l’infortunato, che resta schiacciato e in condizioni di possibile soffocamento”.
Stoccaggio delle merci, muletti e valutazione del rischio
Benché già la descrizione e la divulgazione di queste tipologie di infortunio può costituire una valida azione di prevenzione, migliorando la consapevolezza dei rischi, torniamo a soffermarci sulla scheda.
Il focus tecnico riporta, infatti, alcune utili informazioni e riflessioni a margine dell’infortunio descritto.
Si rileva che lo “stoccaggio di merci accatastate apre un intero capitolo sulla sicurezza del lavoro, nell’ambito del quale andranno senz’altro considerate le caratteristiche dell’area di deposito, i mezzi di movimentazione, la tipologia dei pallet, delle merci e degli imballaggi utilizzati”.
Ad esempio, si osserva che i bancali o ‘pallets’ (palette di carico) “hanno differenti modalità costruttive e che in particolare sono caratterizzati da una portata statica e dinamica (kg), e che la modalità di composizione dei colli su di esso (modalità di pallettizzazione) risulta fondamentale per la stabilità del carico che, una volta impilato sul bancale, viene normalmente consolidato ulteriormente avvolgendolo con una pellicola trasparente (reggiatura)”.
E la valutazione del rischio, “tanto più in presenza di merci deformabili che comportano maggiori criticità, può essere utilmente sistematizzata attraverso idonee liste-controllo che prendano in considerazione tutti i possibili fattori di rischio”.
A questo proposito la scheda indica che risulterà “fondamentale:
- stabilire correttamente l’altezza massima di accatastamento;
- predisporre precise regole (scritte) per lo stoccaggio ed il prelievo delle merci;
- predisporre e dimensionare pavimentazione, vie di circolazione, accessi al deposito e relative segnalazioni;
- programmare un’idonea manutenzione dei supporti e dei contenitori movimentati (pallet, telai per pallet, big bag, ecc.);
- predisporre un piano di controllo del rispetto delle regole, dello stato della pavimentazione, dei bancali e dei mezzi/sistemi di stoccaggio;
- fornire attrezzature idonee e idonei DPI;
- provvedere a un adeguato addestramento e a un’efficace formazione e informazione sulla sicurezza dei lavoratori, anche con riferimento al rispetto delle regole aziendali;
- programmare un idoneo controllo operativo nonché un monitoraggio sul rispetto delle condizioni di sicurezza e delle regole aziendali da parte delle figure sovraordinate, a partire dalle figure dei preposti”.
Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del documento Inail che riporta anche informazioni sui dati infortunistici
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
INAIL - FOCUS TECNICI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO - Infortuni mortali nel lavoro di magazzinaggio: un caso particolare- a cura della Ctss - Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (formato PDF, 471.96 kB).
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