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Imparare dagli errori: gli infortuni dei lavoratori stranieri in agricoltura
Brescia, 9 Ott – Come ricordato nel focus tecnico “ Comunicazione in materia di salute e sicurezza per i lavoratori stranieri”, pubblicato nel dicembre del 2024 ed elaborato dal CTSS dell’Inail, l’ordinamento giuridico nazionale “equipara gli immigrati ai cittadini italiani nel godimento di tutti i diritti correlati al lavoro”, e, tra questi, anche la tutela della salute e della sicurezza. Tuttavia i lavoratori stranieri, come mostrano i dati forniti dall’Inail, risultano “particolarmente suscettibili al rischio di infortunarsi e/o di contrarre tecnopatie, soprattutto a causa di:
- difficoltà linguistiche e barriere culturali;
- bassa percezione dei pericoli e dell’esposizione a essi;
- scarsa conoscenza delle norme di sicurezza in generale e delle procedure di lavoro”.
Proprio a partire da queste constatazioni relative ai rischi dei lavoratori stranieri la rubrica “ Imparare dagli errori”, dedicata al racconto e analisi degli infortuni professionali, ha iniziato un breve viaggio attraverso gli infortuni che avvengono in alcuni degli ambiti lavorativi con la più alta incidenza di occupati stranieri.
Dopo aver pubblicato una prima puntata sugli infortuni in edilizia, ci occupiamo oggi degli infortuni che avvengono in agricoltura.
Come sempre, le dinamiche degli infortuni presentati sono tratte dalle schede dell’archivio di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:
- Esempi di infortuni di lavoratori stranieri in agricoltura
- Lavoratori stranieri: i dati e le analisi dell’Inail
Esempi di infortuni di lavoratori stranieri in agricoltura
Il primo caso riguarda un bracciante agricolo di un’azienda agricola, di origine senegalese, che svolge attività di allevamento e in ambito forestale.
Il lavoratore raggiunge il bosco a bordo di un trattore agricolo con cui deve separare, da alcuni tronchi precedentemente abbattuti, i rami più piccoli per la successiva raccolta. Mentre percorre una pista forestale in retromarcia, da monte verso valle con roll-bar di protezione abbassato e cinture di sicurezza non allacciate, l’infortunato perde il controllo del mezzo.
Uscito dalla sede stradale verso la scarpata a valle, il trattore si rovescia sul fianco destro e urta contro un castagno all’altezza del volante. L’albero arresta il ribaltamento del trattore; l’infortunato urta prima contro l’albero e successivamente viene sbalzato a circa 10 metri di distanza a valle del trattore.
Le indagini hanno rilevato che il trattore “era dotato di arco di protezione anteriore abbattibile e il sedile era dotato di cintura di sicurezza. Tuttavia il trattore è risultato non adeguato all’uso in ambito forestale per quanto concerne la sicurezza al ribaltamento. L’arco di protezione non impediva che durante il ribaltamento il volume di sicurezza venisse invaso da ostacoli fissi come gli alberi, anche con protezione correttamente sollevata”. E ciò “può avere fatto dedurre all’infortunato che i dispositivi di sicurezza di cui era dotato il trattore non erano utili”. L’infortunato “era sprovvisto sia dell’abilitazione per la conduzione di trattori agricoli che di patente di guida”.
Questi i fattori causali rilevati:
- “l’infortunato utilizza il trattore con l'arco di protezione abbassato e senza usare le cintura di sicurezza”;
- “l’infortunato perde il controllo del trattore”;
- “il trattore non è adeguato al lavoro in ambito forestale”.
Nel secondo caso un lavoratore, di origine marocchina, ed un collega si trovano presso l’oliveto in uso ad un coltivatore diretto, incaricati dallo stesso per la raccolta delle olive. L’imprenditore non ha stipulato nessun tipo di contratto con i due lavoratori.
Per la raccolta delle olive viene utilizzato un trattore cingolato alla cui presa di forza è collegato un compressore che alimenta un abbacchiatore per olive. I due operai si occupano delle operazioni di raccolta, mentre il coltivatore diretto provvede alla manovra del trattore che viene spostato di pianta in pianta lungo i terrazzamenti dell’oliveto.
Terminata la raccolta da un olivo il trattore a cingoli deve essere spostato a quello successivo; dalle dichiarazioni raccolte, “è risultato che il titolare si era assentato un attimo per andare nella propria abitazione e che l’infortunato è salito sul mezzo cingolato per spostarlo in avanti vicino alla pianta successiva; mentre stava effettuando questa manovra improvvisamente il mezzo si è spostato tutto sulla sinistra rispetto alla direzione di avanzamento, ribaltandosi sulla scarpata e precipitando sul terrazzamento più in basso, schiacciando l’infortunato”.
Gli accertamenti effettuati “hanno messo in evidenza che la trattrice in questione era priva di struttura di protezione del posto di guida e del sistema di ritenzione. Inoltre l’infortunato non era formato per la guida delle trattrici agricole”.
I fattori causali rilevati nella scheda:
- “l'infortunato è salito sul mezzo cingolato per spostarlo senza essere formato per la guida”;
- “la trattrice era priva di struttura di protezione del posto di guida e del sistema di ritenzione”.
Lavoratori stranieri: i dati e le analisi dell’Inail
Innanzitutto, può essere utile raccogliere un po’ di dati sugli infortuni dei lavoratori stranieri che avvengono in agricoltura.
Nella “ Relazione annuale Inail 2024” si segnala che “quasi otto infortuni denunciati su dieci hanno riguardato nel 2024 lavoratori italiani (-2,9% rispetto al 2023), il 23,5% lavoratori stranieri (+1,5% rispetto al 2023) la cui incidenza nel quinquennio ha fatto registrare un trend in crescita”. E sono analoghe le considerazioni per i casi mortali: “circa otto su dieci sono denunciati da lavoratori italiani (-6,5% rispetto al 2023), mentre il 21,6% da stranieri, con un aumento del 9,1% rispetto all’anno precedente”.
Riguardo poi alle malattie professionali, e in linea con l’andamento del fenomeno in generale, per i lavoratori stranieri si è registrato un incremento del 27,4% (maggiore di quello dei nati in Italia, pari al +21,3%), dalle 6.012 patologie lavoro-correlate denunciate nel 2023 alle 7.659 del 2024.
Per avere qualche dato e qualche analisi si può fare riferimento anche ad un focus sugli infortuni dei lavoratori stranieri contenuto in un numero del periodico Dati Inail del 2023, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail.
Si indica che la occupazione dei lavoratori stranieri è spesso “caratterizzata da una scarsa mobilità tra i vari comparti”. E “pur contribuendo in modo significativo al sistema produttivo nazionale, in molti casi si trovano in situazioni di irregolarità, incertezza e sfruttamento lavorativo. Le loro condizioni sono infatti mediamente peggiori rispetto a quelle degli italiani: svolgono lavori poco qualificati e con salari medi più bassi rispetto ai loro colleghi”.
Inoltre i lavoratori stranieri sono spesso “impiegati in attività particolarmente pesanti, di tipo manuale e ripetitive, che li espongono a rischi maggiori. Il 42,4% degli uomini, in particolare, è occupato nell’industria e nelle costruzioni, il 38,2% delle donne nei servizi domestici e di cura. Manovali, braccianti, camerieri, facchini, trasportatori, addetti alle pulizie sono le professioni più frequenti (63,8% degli stranieri in professioni non qualificate o operaie, contro il 31,7% degli italiani)”.
E come evidenzia il Centro Studi e Ricerche Idos, “tra loro è inoltre molto frequente il fenomeno della ‘sovra-qualificazione’, ovvero la condizione in cui una persona svolge un lavoro che richiede una preparazione intellettuale o tecnica inferiore a quella posseduta. Un terzo degli stranieri, infatti, ha un titolo di studio più alto rispetto al lavoro svolto, mentre tra gli italiani la stessa quota scende a meno di un quarto”.
Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale dei due documenti Inail citati per ulteriori dettagli sulle attività lavorative, gli infortuni e le malattie professionali dei lavoratori stranieri.
Tiziano Menduto
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede di Infor.mo. 11889 e 17355 (archivio incidenti 2002/2022).
Scarica le schede da cui è tratto l'articolo:
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