Imparare dagli errori: dati e prevenzione degli infortuni stradali
Brescia, 2 Feb – Più volte PuntoSicuro ha ricordato come gli incidenti stradali in ambito lavorativo - il 4% di tutti gli infortuni sul lavoro – rappresentino più del 50% delle morti sul lavoro. E secondo altri dati il settore del trasporto merci su strada contribuisce a oltre il 50% dei morti e a oltre il 40% dei feriti per incidenti stradali sul lavoro.
Con riferimento a questi dati è dunque necessario che “ Imparare dagli errori”, la rubrica dedicata generalmente al racconto e all’analisi degli infortuni, si soffermi ogni tanto anche sulla prevenzione, sui fattori di rischio e sugli infortuni, stradali e non, che sono correlati all’utilizzo di camion e autocarri.
Lo facciamo oggi partendo tuttavia non da dinamiche di infortuni ma da una raccolta di dati che possono aiutarci a comprendere la dimensione del fenomeno infortunistico stradale.
Segnaliamo che sul tema degli infortuni stradali e degli infortuni in itinere PuntoSicuro pubblicherà due interviste, realizzate ad Ambiente Lavoro 2016, il Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che si è tenuto dal 19 al 21 ottobre a Bologna.
Un’intervista a Federico Ricci (Psicologo del lavoro e docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia) sul rischio stradale, con particolare riferimento all’impatto del contesto sul comportamento professionale dei guidatori, e ad Andrea Bucciarelli (Consulenza Statistico Attuariale dell’Inail) sugli infortuni in itinere.
I dati
Per raccogliere ulteriori dati sul tema degli infortuni stradali possiamo fare riferimento ad un intervento – nell’ambito delle Settimane della Sicurezza 2013 organizzate dall' Associazione Tavolo 81 Imola – che si è tenuto al convegno “La segnaletica di sicurezza nei cantieri stradali” (Imola, 23 ottobre 2013).
Nell’intervento “Road Traffic Safety Management - Lo standard ISO 39001”, a cura di Alessio Bezzi (external expert ISO 39001), si sottolineano infatti alcuni dati relativi al contesto sociale ed economico attuale riguardo in generale all’infortunistica stradale:
- “1,3 milioni di morti sulle strade di tutto il mondo e oltre 50 milioni di incidenti gravi ogni anno (fonte OHSA 2012). Nell’UE nel 2009 circa 35.000 morti;
- Sinistri stradali: maggiore causa di morte tra i giovani in età compresa tra i 10 e i 24 anni;
- entro il 2030 questa sarà una delle prime 5 cause di morte a livello mondiale;
- senza interventi mirati, si stima che nel 2020 le morti causate da incidenti stradali saranno circa 1,9 milioni all'anno”.
Sono riportati nell’intervento anche dei dati relativi all’impatto economico, ai costi sociali degli incidenti stradali (perdita capacità produttiva; decessi, infortuni ed invalidità permanente), i costi umani (danno morale, danno biologico), i costi sanitari, i danni materiali, i costi amministrativi e giudiziari. Ad esempio nel 2007 questi costi totali sono stati di 30.400 milioni di euro (2% del PIL).
Mentre da un altro intervento, dal titolo “ Salute e sicurezza: meno rischi sulla strada. L’uomo al centro: salute e comportamenti” – intervento a cura di cui Sandro Vedovi e Giorgio Ghedini, correlato ad un Corso di formazione specifica per la prevenzione del rischio di incidente stradale nell’autotrasporto - si possono trarre ulteriori dati.
Si segnala che una ricerca della Fondazione ANIA indica che almeno nel 76% dei casi di incidente stradale le cause sono da ricondursi a fattori umani, in particolare alla distrazione (46%).
La prevenzione
Possiamo riportare qualche spunto per la prevenzione degli infortuni stradali proprio partendo da quest’ultimo intervento. che si sofferma su vari aspetti correlati agli infortuni: condizioni psicofisiche, distrazione, invecchiamento, stanchezza, ergonomia, alcol, …
Ad esempio riguardo alle cause di incidenti si sottolinea che la distrazione e le non corrette capacità visive sono tra le principali cause d’incidente: “il sistema visivo è la ‘porta d’ingresso’ del 90% delle informazioni necessarie alla guida”.
E “la fascia di popolazione con problemi alla vista è in continuo aumento. Secondo alcune stime dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, oltre 1 milione e seicentomila persone sono affette da gravi patologie oculari”. In particolare alcune analisi campionarie (CRA - ACNielsen), svolte su un “campione eterogeneo di cittadini italiani”, evidenziano “che dopo i quarant’anni più di sette italiani su dieci, circa il 71,2 per cento, soffrono di almeno un disturbo di tipo visivo come presbiopia, miopia, astigmatismo e ipermetropia. Il problema della vista più diffuso è la presbiopia, colpisce, infatti, il 44,3 per cento degli italiani senza grandi differenze fra uomini e donne”.
E non bisogna dimenticare che l’avanzare dell’età e i problemi correlati all’invecchiamento provocano “alterazioni varie dell’occhio, del cervello e quindi dell’efficienza visiva complessiva, che diminuisce in maniera sensibile soprattutto per quando riguarda la sensibilità al contrasto ed alle basse luci”. In generale “il guidatore in età avanzata soffre maggiormente di un calo della prontezza di captazione dell’immagine più che dell’acuità visiva assoluta”.
L’intervento indica poi che la distrazione, “intesa come calo di attenzione alla guida, può essere provocata da vari fattori:
- stanchezza ai ritmi di studio e lavoro, allo stress, mancato riposo, patologie, …;
- alterazione delle condizioni psicofisiche dovute all’assunzione di sostanze (alcool, droghe, farmaci, …);
- strumenti tecnologici presenti nell’abitacolo del veicolo e che spostano l’attenzione dalla strada (telefono cellulare, videofonino, radio, navigatore satellitare, computer portatile etc.)”.
In particolare il telefono cellulare “(ora anche nella variante videofonino) viene considerato da vari studi internazionali una tra le cause principali degli incidenti stradali, perché riduce notevolmente l’attenzione del guidatore (fino al 50%)”.
Vi sono anche casi in cui i fattori di distrazione visiva sono creati dallo stesso guidatore, ad esempio, “appoggiando sul cruscotto fogli ed oggetti che creano dannosi riflessi”.
Inoltre bisogna “evitare assolutamente di appendere davanti agli occhi del guidatore (ad esempio: allo specchietto retrovisore) oggetti di qualsiasi tipo”: il “continuo movimento di questi oggetti è un fattore di distrazione e deconcentrazione troppo spesso sottovalutato”.
Concludiamo ricordando che nell’intervento si sottolinea che il sonno e la stanchezza “sono tra i nemici più pericolosi per chi guida”.
Questi alcuni suggerimenti per prevenirli:
- “mettendoci alla guida riposati;
- evitando di guidare per troppo tempo consecutivamente (2-3 ore);
- ascoltando i segnali che il nostro corpo ci manda (difficoltà nel tenere aperti gli occhi, nel ricordarsi i riferimenti della strada appena percorsa);
- prendendo delle precauzioni (teniamo nell’abitacolo una temperatura fresca, evitiamo di mangiare troppo e assumere alcol)”.
Tiziano Menduto
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