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Imparare dagli errori: ancora infortuni con i carri raccogli frutta

Imparare dagli errori: ancora infortuni con i carri raccogli frutta
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

03/03/2022

Esempi di infortuni professionali nell’utilizzo di macchine e carri raccogli frutta. Due infortuni in attività di raccolta frutta e di potatura. Le dinamiche degli infortuni e le indicazioni della sorveglianza del mercato.

Brescia, 3 Mar – Come ricordato in molti nostri articoli, le macchine agricole raccoglifrutta, o carri raccogli frutta, utilizzate generalmente per il distacco dei frutti nelle colture arboree, ma anche per le operazioni di potatura, sono correlate a diversi rischi e tipologie di infortuni:

  • scivolamenti, urti e cadute durante la salita e la discesa dalle piattaforme di lavoro
  • scivolamenti e cadute sulle piattaforme di lavoro
  • caduta dell’alto
  • schiacciamenti e/o cesoiamenti con organi pericolosi in movimento
  • perdita di stabilita del carro.

 

Torniamo a parlarne, nella rubrica “ Imparare dagli errori” dedicata al racconto degli infortuni professionali, soffermandoci su alcune dinamiche di eventi incidentali avvenuti nel comparto agricolo e tratti dalle schede dell’archivio di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.

 

Questi gli argomenti trattati:


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Modello DVR
Sicurezza Agricoltura - Categoria Istat: A - Agricoltura, Silvicoltura E Pesca

 

Gli infortuni nell’impiego dei carri raccogli frutta

Il primo caso avviene al termine della raccolta della frutta e durante il rientro verso il ricovero attrezzi dell’azienda agricola.

Quattro lavoratori si apprestano a rientrare presso il ricovero attrezzi stando a bordo di un carro raccoglifrutta”.  Uno è alla guida mentre tre colleghi sono sul carro.

Per rientrare devono superare un argine; mentre il carro si accinge ad affrontare la salita che porta dal fondo alla sommità dell'argine, qualcosa non funziona in quanto il carro si blocca a metà del percorso. A questo punto sembra, secondo le indagini successive, che “il conducente non sia riuscito a far ripartire il carro, e, anzi, lo stesso è indietreggiato lungo la carreggiata finendo con le ruote oltre il bordo della stessa per poi rovesciarsi sul lato sinistro verso la scarpata”.

Nell'incidente uno dei lavoratori rimane schiacciato dal mezzo e muore sul colpo. Il conducente viene ricoverato in prognosi riservata, poi sciolta; “questo infortunio ha superato 90 giorni di prognosi. Uno degli altri trasportati ha avuto una prognosi di 30 giorni e l'ultimo è riuscito a saltare dal carro appena prima che questo si ribaltasse, uscendone indenne”.

Si segnala che “il conducente non era stato informato e formato né in generale, né sull'uso del carro. Il carro aveva 3 anni di vita. Sul libretto è specificato che i lavoratori possono stare a bordo solo durante la raccolta della frutta, ma durante gli spostamenti deve esserci solo il conducente”.

 

Al di là delle carenze formative questi i fattori causali riportati sulla scheda:

  • “il conducente non è riuscito a mantenere il controllo del carro che è indietreggiato ribaltandosi; inoltre ha consentito ai lavoratori di restare a bordo durante il tragitto di rientro”
  • “l'infortunato è rimasto a bordo del carro raccoglifrutta durante lo spostamento verso il ricovero attrezzi (vietato dal costruttore)”. 

 

Il secondo caso riguarda un infortunio avvenuto durante operazioni di potatura.

Nel primo pomeriggio un lavoratore si reca nel frutteto di sua proprietà per effettuare operazioni di potatura su un carro semovente per la raccolta della frutta.

Mentre sta potando l’ultima pianta del filare a circa un metro di distanza da una scarpata, per effettuare una manovra o per motivi accidentali, disinserisce (attraverso una leva) la marcia del cambio meccanico del mezzo spento che inizia a muoversi ha causa della pendenza dirigendosi verso la scarpata.

Acquistando velocità lungo la scarpata e a causa della presenza di cunette, il lavoratore viene sbalzato fuori e travolto dalle ruote anteriori del mezzo. Muore per fratture da schiacciamento del cranio.

 

Il fattore causale indicato riguarda lo spegnimento del motore e il disinserimento della marcia.  

 

Le frequenti non conformità dei carri raccogli frutta

Dopo aver già indicato in premessa alcuni dei fattori di rischio e delle cause di infortunio con le macchine agricole raccoglifrutta, ci soffermiamo oggi su un intervento al convegno “ Verifiche ed utilizzo in sicurezza dei carri raccogli frutta” (Bologna, 16 ottobre 2017).

 

L’intervento La sorveglianza di mercato sulle non conformità della marcatura CE dei carri raccogli frutta”, a cura di Massimo Rizzati (USL Ferrara), riporta criticità e problematiche evidenziate nelle segnalazioni relative a queste macchine agricole con riferimento ai requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute (RES), per la progettazione e costruzione delle macchine in ambito europeo, presenti nella Direttiva Macchine 2006/42/CE.

 

Ad esempio riguardo al rischio di caduta di materiali dalla piattaforma e rischio di scivolamento/caduta dell’operatore è stata evidenziata l’assenza o non idoneità delle fasce ferma piede: “le fasce ferma piede previste per ogni piattaforma di lavoro allo scopo di impedire la caduta di materiali possono essere accidentalmente aperte e provocare la caduta di oggetti, poiché sono incernierate lungo il margine superiore e tenute in posizione unicamente tramite una molla posizionata tra la struttura della macchina ed il bordo inferiore della fascia”.

 

Invece in relazione al rischio di scivolamento, inciampo o caduta è stata segnalata l’assenza o non idoneità dei parapetti: “in quanto le piattaforme di lavoro elevabili e le loro terrazzine non risultano dotate su tutti i lati di fasce ferma piede; inoltre il corrente intermedio dei parapetti delle suddette piattaforme non è previsto nelle porzioni anteriore e posteriore”. Nella configurazione allargata delle terrazze “la piattaforma elevabile estensibile non ha parapetto con arresto del piede su tutti i lati. I parapetti a protezione delle pedane elevabili non sono regolamentari, mancando il corrente intermedio e la tavola fermapiede”.

 

L’intervento si sofferma anche sui rischi derivanti dalle operazioni di avviamento/spostamento.

Ad esempio si fa riferimento ad una segnalazione in cui la macchina è risultata “essere non rispondente” a quanto previsto da alcuni requisiti, “in quanto il comando di avviamento risulta rappresentato da una leva ad azione non mantenuta e da un acceleratore manuale, sempre ad azione non mantenuta, per cui durante le fasi di raccolta lo spostamento comandato della macchina è possibile alla velocità di 0.8 Km/h anche se il conducente non si trova nella postazione di guida. La macchina, inoltre, risulta dotata di dispositivi di comando posti sulle piattaforme elevabili, sia anteriore che posteriore, (per il sollevamento e l’abbassamento della piattaforma e dell’elevatore a forche e per la sterzatura e l’avanzamento della macchina con marcia di lavoro), senza prevedere opportuni dispositivi di convalida o selettori che consentano il funzionamento dei comandi da una sola postazione per evitare che gli operatori possano mettersi reciprocamente in pericolo”.

 

Concludiamo segnalando che l’intervento riporta ulteriori informazioni anche su altri rischi (urto/schiacciamento, contatto con le parti mobili, carenze del manuale di istruzioni, …) e ricordando che ora una norma tecnica di riferimento è la UNI EN 16952:2018Macchine agricole - Piattaforme di lavoro fuoristrada per operazioni in frutteto (WPO) – Sicurezza’.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 4974 e 6507 (archivio incidenti 2002/2018).

 

 

Scarica le schede da cui è tratto l'articolo:

Imparare dagli errori - Ancora infortuni con i carri raccogli frutta – le schede di Infor.mo. 4974 e 6507.

 


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