Il Meccanismo europeo di Protezione Civile
Nell’ottobre 2001, la commissione europea ha stabilito il meccanismo europeo di Protezione civile. L’obiettivo di questo meccanismo è quello di migliorare la cooperazione fra i paesi europei, a fronte di possibili disastri.
Quando un’emergenza supera le capacità di risposta di un singolo paese europeo, oppure l’emergenza coinvolge più paesi, può essere chiamato in causa questo meccanismo, che permette di coordinare gli interventi delle strutture di Protezione civile di più paesi europei.
Questo meccanismo è stato allestito in quanto l’esperienza ha mostrato che i disastri non conoscono i confini tra le nazioni e numerosi paesi contemporaneamente possono essere coinvolti in situazioni drammatiche. Poiché è ben noto il fatto che, a fronte di emergenze, la preparazione delle strutture coinvolte deve essere messa a punto in anticipo, rispetto al momento in cui l’emergenza si verifica, questo meccanismo permette di aggregare le capacità e gli strumenti di protezione civile presenti vari paesi, per garantire una risposta più coerente e incisiva.
La proposta europea era talmente interessante, che anche altri sei paesi hanno deciso di aderire a questo meccanismo, in particolare l’Islanda, la Norvegia, la Serbia, la Macedonia, il Montenegro e la Turchia.
Quanto sia stata felice questa iniziativa europea lo dimostra il fatto che dal 2001 ad oggi sono stati attivati questi meccanismi europei a fronte di ben 540 richieste di assistenza.
Quando un paese ha bisogno di assistenza, prende contatti con il centro di coordinamento della risposta di emergenza, che è attivo ventiquattr’ore su 24 e che garantisce una rapida entrata in campo delle misure di supporto.
Il sistema ha accesso alle mappe satellitari del sistema Copernico, avendo quindi a disposizione strumenti oltremodo aggiornati e raffinati, che permettono di pianificare l’intervento.
Un’area interessante, in cui questo meccanismo è stato più volte coinvolto, riguarda l’emergenza afferente all’inquinamento marino. In questo caso il meccanismo chiama in causa anche l’agenzia europea per la sicurezza marittima, anche ha specifiche competenze per l’operato in mare.
Recentemente questo meccanismo è stato chiamato in causa anche in Ucraina, laddove ben 27 paesi hanno offerto assistenza, grazie a questo specifico strumento operativo.
L’assistenza comprendeva la fornitura di kit di primo soccorso, apparati antincendio, generatori di energia, tende di primo soccorso e via dicendo.
Ma l’operato di questo meccanismo non si ferma qui.
Esso ha preparato anche un corpo di riserva, composto da aerei antincendio, elicotteri, aerei in grado di effettuare evacuazioni in caso di emergenze sanitarie, come pure il costante ampliamento di magazzini di materiale medico, in grado di rispondere ad emergenze chimiche, biologiche, radiologiche e perfino incidenti nucleari.
Infine, per dimostrare quanto sia aperto l’approccio di questo meccanismo, esso è pronto ad operare anche in altri paesi non europei, sempre ovviamente nell’ambito di procedure di richiesta di soccorso e di offerta di assistenza.
Invitiamo tutti i lettori a prendere visione delle attività svolte da questo strumento di soccorso, sulla base dell’ormai famoso principio, che afferma che l’emergenza non si verifica mai, salvo quando si verifica!
Adalberto Biasiotti
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