Ribi on tour: la sicurezza nei lavori sui tetti
Dopo aver presentato alcuni video della serie “Ribi on tour” di SUVA, dove Roman Ribi visita dei cantieri al fine di veicolare messaggi cruciali sulla prevenzione degli incidenti, che trattavano la sicurezza negli scavi, nei ponteggi e l’importanza di utilizzare gli indumenti di alta visibilità, presentiamo oggi un video sulla sicurezza nei lavori sui tetti.
Guarda i video già pubblicati:
- Ribi on tour: video sulla sicurezza sul lavoro sui cantieri
- Ribi on tour: la sicurezza di fosse e scavi
- Ribi on tour: l’importanza degli indumenti ad alta visibilità
Ribi on tour: tra la vita e la morte
Nei lavori sui tetti valgono disposizioni e regole speciali. I lavori con la fune di sicurezza possono essere normalmente svolti per un breve periodo di tempo e sono da ritenersi un’eccezione.
- Non bisogna solamente conoscere e capire le relative regole, ma anche metterle in pratica. Nel video Ribi visita un centro di formazione e ne parla con un professionista che ha vissuto sulla sua pelle quello che può accadere.
- Durante i lavori sui tetti questo professionista ha subito un grave infortunio sul lavoro. È caduto a terra da un’altezza notevole.
- Ha subito numerose fratture e ha perso un piede. Dopo molte operazioni e con l’aiuto di una protesi per camminare, oggi può lavorare di nuovo.
- Questo destino non è un caso isolato: Ribi ricorda che i tetti nascondono dei pericoli e le regole vitali sono particolarmente importanti durante i lavori con fune di sicurezza.
- Scoprite come voi e i vostri dipendenti potete proteggervi.
- Quali disposizioni valgono per la protezione dalle cadute dall’alto, com’è la protezione sul lavoro e quali sono i dispositivi di protezione individuale anticaduta?
I dispositivi di ancoraggio sui tetti
Per i lavori sui tetti è obbligatoria una protezione anticaduta. In linea di massima, la protezione collettiva ha la priorità sulle misure di protezione individuale. Per garantire la protezione individuale, i tetti devono essere dotati di dispositivi di ancoraggio adeguati, che devono essere previsti già al momento della progettazione dell’edifici, perché i dispositivi di protezione individuale anticaduta (DPIac) possono essere fissati solo a sistemi di ancoraggio verificati.
La protezione collettiva, come ad esempio un ponteggio per facciate, una ringhiera o una rete di sicurezza, ha la priorità assoluta.
Solo se non sono possibili misure di protezione collettive, è possibile ricorrere a una misura individuale, come ad esempio l’imbracatura di sicurezza. In conformità con le norme e le direttive, in questo caso degli esperti in materia devono pianificare dispositivi di ancoraggio specifici di protezione individuale.
A rappresentare un pericolo sono anche le aperture nei tetti e i lucernari non resistenti alla rottura. Inoltre, anche su tetti con pendenze esigue vi è il rischio di scivolare e di cadere dal bordo del tetto.
Progettare i dispositivi di ancoraggio
E’ importante incaricate degli specialisti della progettazione dei dispositivi di ancoraggio sui tetti e del loro allestimento. Durante la progettazione bisogna infatti considerare diversi parametri. Di questi fanno parte la geometria del tetto, l’estensione dell’area da mettere in sicurezza e le esigenze delle utilizzatrici e degli utilizzatori futuri. Questi devono poter svolgere sul tetto anche lavori di manutenzione e riparazione in piena sicurezza.
E’ consigliato quindi dotare anche gli edifici già esistenti di questi dispositivi.
E’ possibile approfondire questo tema leggendo l’articolo ” Edilizia: come progettare idonei dispositivi di ancoraggio sui tetti” che presenta la scheda informativa «Progettare i dispositivi di ancoraggio sui tetti» e fornisce tutte le informazioni utili per progettare i dispositivi di ancoraggio.
RFG
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