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Piu' controlli e formazione contro le morti bianche
In Lombardia, dall’inizio del 2003, sono 14 le persone che hanno perso la vita in infortuni avvenuti sul luogo di lavoro, sei dei quali nella provincia di Milano.
Una serie di lutti che ha reso urgente un incontro tra i soggetti coinvolti nella tutela della sicurezza dei lavoratori. Il vertice si è svolto in Prefettura nella giornata di mercoledì e vi hanno preso parte rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, delle ASL, delle organizzazioni sindacali, di Inail, di Inps e della Direzione provinciale del lavoro.
Più della metà degli infortuni mortali in Lombardia dal 1 gennaio 2003 ad oggi sono avvenuti in cantieri edili.
Troppo spesso i subappalti a catena e la mancanza di coordinamento dei lavoratori delle varie aziende impegnate nell’esecuzione dell’opera sono all’origine degli infortuni. I lavori sono spesso subappaltati a microimprese che risparmiano sulla voce sicurezza.
I sindacati hanno richiesto maggiori controlli. L’Asl, da parte sua ha rilevato che le risorse a disposizione sono limitate : 334 ispettori (per vigilare su oltre 312 mila imprese e 17 mila cantieri) ai quali si affiancano 40 ispettori dell’Ispettorato del lavoro.
Al termine della riunione, è stato trovato accordo su tre principali settori di intervento.
Innanzitutto il ripristino della task force per la prevenzione costituita da ispettori di Inail, Inps, Asl e Ispettorato del lavoro, istituita nel settembre del 2000, ma dal 2001 utilizzata per l'emersione del lavoro irregolare.
Altri due punti chiave sono l’incentivazione della formazione per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, l’emersione del lavoro irregolare soprattutto nei cantieri edili; gli interventi in tali ambiti saranno individuati da due gruppi di lavoro, che si riuniranno a breve.
Una serie di lutti che ha reso urgente un incontro tra i soggetti coinvolti nella tutela della sicurezza dei lavoratori. Il vertice si è svolto in Prefettura nella giornata di mercoledì e vi hanno preso parte rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, delle ASL, delle organizzazioni sindacali, di Inail, di Inps e della Direzione provinciale del lavoro.
Più della metà degli infortuni mortali in Lombardia dal 1 gennaio 2003 ad oggi sono avvenuti in cantieri edili.
Troppo spesso i subappalti a catena e la mancanza di coordinamento dei lavoratori delle varie aziende impegnate nell’esecuzione dell’opera sono all’origine degli infortuni. I lavori sono spesso subappaltati a microimprese che risparmiano sulla voce sicurezza.
I sindacati hanno richiesto maggiori controlli. L’Asl, da parte sua ha rilevato che le risorse a disposizione sono limitate : 334 ispettori (per vigilare su oltre 312 mila imprese e 17 mila cantieri) ai quali si affiancano 40 ispettori dell’Ispettorato del lavoro.
Al termine della riunione, è stato trovato accordo su tre principali settori di intervento.
Innanzitutto il ripristino della task force per la prevenzione costituita da ispettori di Inail, Inps, Asl e Ispettorato del lavoro, istituita nel settembre del 2000, ma dal 2001 utilizzata per l'emersione del lavoro irregolare.
Altri due punti chiave sono l’incentivazione della formazione per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, l’emersione del lavoro irregolare soprattutto nei cantieri edili; gli interventi in tali ambiti saranno individuati da due gruppi di lavoro, che si riuniranno a breve.
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