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Piani mirati di prevenzione: edilizia, economia circolare e rifiuti

Piani mirati di prevenzione: edilizia, economia circolare e rifiuti
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Edilizia

04/05/2023

Le esperienze territoriali dei piani mirati di prevenzione per l’assistenza alle imprese. I piani mirati in edilizia e sui rischi emergenti nella filiera dell’economia circolare per la riduzione, riuso, differenziazione e smaltimento dei rifiuti.

Roma, 4 Mag – Abbiamo ricordato più volte che i Piani mirati di prevenzione (PMP) sono probabilmente lo strumento migliore per organizzare in modo sinergico le attività di vigilanza e di assistenza alle imprese.

In particolare un PMP si configura “come un modello territoriale partecipativo nella prevenzione dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro, da attivare nelle Regioni da parte dei Servizi di prevenzione delle Asl secondo lo standard di riferimento contenuto” nel Piano nazionale di prevenzione (PNP 2020 – 2025).

A ricordarlo è il documento “ I piani mirati di prevenzione per l’assistenza alle imprese: metodi, strumenti ed esperienze territoriali” elaborato dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’ Inail e realizzato con il coordinamento scientifico di Giuseppe Campo (Inail, Dimeila), Enrico Lo Scrudato (Inail, Dimeila) e Maria Giuseppina Lecce (Ministero della Salute).

 

Il documento non è solo una presentazione teorica dei PMP ma è anche un importante “strumento di diffusione dei risultati progettuali secondo un processo più ampio di comunicazione con l’obiettivo di aumentare la conoscenza, la consapevolezza, il confronto e lo scambio di buone prassi, dati e informazioni”.

 

Per questo motivo torniamo oggi a parlare del documento con riferimento a nuove specifiche esperienze di piani mirati di prevenzione condotte sul territorio nazionale in vari contesti socio-economici.

 

L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:


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Sicurezza Ecologia (Servizi Di Settore) - Categoria Istat: E - Fornitura Di Acqua Reti Fognarie, Attività Di Gestione Dei Rifiuti E Risanamento

 

PMP: riduzione, riuso, differenziazione e smaltimento dei rifiuti

Dopo aver già parlato in passato di piani connessi alle attività in agricoltura, nel settore forestale e nelle strutture residenziali per anziani, ci soffermiamo oggi sul “Piano mirato di prevenzione sui rischi emergenti nella filiera dell’economia circolare per la riduzione, riuso, differenziazione e smaltimento dei rifiuti”, come raccontato nel documento da R. Lupelli, G. Piga, B. Martini, V. Meloni e D. De Merich.

 

Si indica che in linea con gli obiettivi fissati dal Piano nazionale della prevenzione 2014 - 2018, “è stato attivato da parte del Servizio di prevenzione della Asl di Latina sul territorio della provincia un intervento mirato per il comparto dell’economia circolare di cui ai codici ATECO E38 ed E39”.

Infatti “il settore di attività riguardante la raccolta, trattamento e riciclaggio dei rifiuti nella provincia di Latina, presenta indici di frequenza infortunistici elevati, oltre ad un numero di addetti sempre più consistente, stimati in circa 1.200 lavoratori operanti in 91 aziende del settore”. Si tratta – continua il documento – di un comparto economico in espansione, “punto di forza della competitività del tessuto produttivo regionale e, per natura, sottoposto a costanti sviluppi e innovazioni con conseguente emersione di possibili nuovi rischi”.

Il progetto “è stato finalizzato a migliorare le capacità di analisi, valutazione e gestione dei rischi lavorativi e a rilevare, rendendole disponibili, le soluzioni tecniche, procedurali e organizzative. Nel seminario di lancio, oltre agli obiettivi e alle modalità di svolgimento del piano, è stata illustrata la scheda, predisposta nella fase di progettazione dal gruppo di lavoro istituzionale, per l’autovalutazione aziendale del proprio sistema di prevenzione e con l’indicazione degli interventi da adottare per il miglioramento della salute e sicurezza”.

 

Per le azioni di monitoraggio, con la collaborazione degli RLS, sono stati poi “distribuiti ai lavoratori i questionari sulla percezione del rischio, al fine di approfondire i fattori che possono avere effetto sulla capacità di percepire il pericolo e la probabilità di accadimento di infortuni”.

 

A titolo esemplificativo riportiamo una tabella che presenta la percezione dei rischi, da parte dei lavoratori, rilevata dal questionario:

 

 

Veniamo ad alcuni risultati indicati con riferimento alle 90 ore di formazione svolta, alla sperimentazione dell’utilizzo del software Infor.Mo come strumento di supporto per la registrazione e analisi delle cause degli infortuni e dei near miss, alla restituzione di schede di autovalutazione e questionari.

 

Si riportano anche alcune azioni di miglioramento “adottate in azienda a seguito dell’attività di sensibilizzazione e formazione del PMP per la riduzione dei rischi:

  • Rischio caduta in piano e dall’alto
    • Istallazione fari per l’illuminazione interna di ambienti chiusi (biocelle) da attivare durante le manutenzioni straordinarie di pulizia che garantiscono un’adeguata visibilità.
    • Sostituzione chiusura di sicurezza della scala d’accesso a parti in quota (al biofiltro) da catena a sportello con chiusura lucchetto limitando così l’accesso incauto.
  • Rischio interferenza
    • Confinamento delle attività di manutenzione mezzi, in un’area segregata nel piazzale posteriore all’impianto, con ridotta circolazione interna e con accesso vietato ai mezzi esterni.
    • Spostamento parcheggio auto dipendenti al piazzale riservato della nuova palazzina, riducendo interferenza nella viabilità interna all’impianto con fornitori/clienti/visitatori.
  • Rischio biologico
    • Spostamento spogliatoi dipendenti presso la nuova palazzina, con dotazione lavanderia per gli indumenti da lavoro (lavatrice + asciugatrice), e adozione di procedura per l’igienizzazione degli abiti sporchi da lavoro.
    • Locale ristoro adibito in piano dedicato nella nuova palazzina, completamente separato dalla zona di produzione” (nel documento sono riportate poi anche alcune azioni specifiche per la prevenzione del contagio da virus SARS-CoV-2).

 

Inoltre sono state introdotte “una procedura di analisi dei near miss con il modello Infor.Mo nel SGQAS aziendale e una nuova procedura d’emergenza per la gestione di un eventuale nube tossica attraverso l’osservazione della manica a vento con conseguente formazione e pianificazione della simulazione con periodicità semestrale”.

 

Piani mirati di prevenzione: indicazioni e percezioni del rischio in edilizia

Veniamo brevemente anche al “Piano mirato di prevenzione in edilizia” come descritto da C. Scarnera, G. Di Maro, G. De Pascale, F. Rezza, V. Meloni, B. Martini e G. Campo.

 

In particolare il Piano mirato di prevenzione - progettato e attuato nel settore edilizia dalla Asl di Taranto e da Inail Dimeila, in considerazione del consistente fenomeno di insorgenza di malattie professionali e di costante persistenza di infortuni sul lavoro in questo ambito - ha previsto “l’attuazione di azioni mirate a migliorare il livello di valutazione dei rischi e la sorveglianza sanitaria nel comparto edile”.

 

Il PMP ha preso avvio in data 4 dicembre 2018 con convegno organizzato presso l’università di Taranto.

 

I destinatari diretti dell’iniziativa sono stati le imprese edili, le figure aziendali dei datori di lavoro, lavoratori autonomi, coordinatori per la sicurezza in fase di progettazione, coordinatori per la sicurezza in fase di esecuzione, preposti, responsabili del servizio di prevenzione e protezione, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali e territoriali e i lavoratori delle imprese coinvolte”.

In quest’ottica il nuovo approccio alla vigilanza è stato diretto “sia all’attività di controllo che alla possibilità di fornire soluzioni tecniche adeguate alla gestione dei problemi riscontrati”. Tale opportunità è stata perseguita attraverso “il perfezionamento dei sistemi e degli strumenti di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro, con il rafforzamento del coordinamento e della collaborazione tra le Istituzioni e partenariato economico-sociale e tecnico-scientifico e, infine, anche attraverso la promozione della compliance dei destinatari delle norme”.

 

Si indica che i rischi maggiormente percepiti e a carattere trasversale, anche in questo caso rilevati tra i lavoratori tramite questionari sulla percezione del rischio, sono “rumore, vibrazioni e sovraccarico biomeccanico. A livello di approfondimento per mansioni lavorative, il rumore rimane trasversale, mentre il rischio vibrazioni; è maggiormente percepito da manovratori e autisti, e il sovraccarico biomeccanico è maggiormente percepito dal carpentiere in legno e dal muratore. Alla luce delle risultanze e dalla elaborazione delle schede di percezione del rischio dei lavoratori pervenute sono state programmate ulteriori azioni di formazione e di sensibilizzazione da erogare alle figure della prevenzione presenti nei cantieri. Inoltre, è stata pianificata un’azione di formazione specifica rivolta ai referenti aziendali preposti all’analisi degli incidenti e degli infortuni sul lavoro attraverso il modello Infor.Mo, al fine di favorire un corretto e costante riesame del documento di valutazione dei rischi”.

 

In definitiva, riguardo ai risultati, si indica che il PMP, con il coinvolgimento delle figure del sistema aziendale per la prevenzione e sicurezza, “ha permesso di raggiungere i seguenti risultati:

- è stata attivata e consolidata una rete tra gli enti interessati. Attraverso la sottoscrizione del protocollo dedicato le parti hanno instaurato un rapporto di collaborazione con la finalità di diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro nelle aziende che operano nel territorio, proponendo un modello partecipativo di assistenza, di approccio al processo di valutazione e gestione dei rischi costituendo una rete collaborativa tra istituzioni, aziende e rappresentanti dei lavoratori (RLS e RLST);

- è stata avviata un’attività di sensibilizzazione e formazione/informazione a seguito della elaborazione delle schede di percezione dei rischi dei lavoratori edili;

- è stata fornita attraverso la divulgazione delle schede di autovalutazione del rischio alle aziende edili, per il tramite degli RLS, attività di assistenza e di promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (art. 10 d.lgs. 81/2008);

- sono stati diffusi nella rete i risultati ed è in corso di attuazione il monitoraggio per la verifica dell’efficacia dell’intervento di prevenzione nel tempo”.

 

Documento Inail: le esperienze dei piani mirati di prevenzione

Concludiamo l’articolo rimandando alla lettura integrale del documento Inail e ribadendo tutte le esperienze applicative di piani mirati di prevenzione presentate nel documento:

  • Prevenzione degli infortuni derivanti dall’utilizzo di macchine e attrezzature nel comparto metalmeccanico
  • Piano mirato di prevenzione sui rischi del settore forestale
  • Sicurezza sul lavoro nelle strutture residenziali per anziani di Trieste.
  • Piano mirato di prevenzione: fonderie e lavorazione a caldo dei metalli
  • Piano mirato di prevenzione per rischio da MMC nel comparto delle aziende logistiche
  • Piano mirato di prevenzione agricoltura
  • Gestione della sicurezza sui motopescherecci
  • Piano mirato di prevenzione sui rischi emergenti nella filiera dell'economia circolare per la riduzione, riuso, differenziazione e smaltimento dei rifiuti
  • Comparto del legno: esposizione lavorativa a polveri di legno duro
  • Piano mirato di prevenzione in edilizia
  • Prevenzione in campo: coltivare la sicurezza
  • Piano mirato di prevenzione nella cantieristica navale.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail - Dipartimento di medicina epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale, “ I piani mirati di prevenzione per l’assistenza alle imprese: metodi, strumenti ed esperienze territoriali”, a cura di Giuseppe Campo, Diego De Merich, Daniele De Santis, Armando Guglielmi, Giulia Forte, Enrico Lo Scrudato, Brunella Malorgio, Benedetta Martini, Valentina Meloni, Mauro Pellicci, Giusi Piga, Antonio Pizzuti, Massimo Spagnuolo, Fabrizio Ferraris, Secondo Barbera, Giampiero Bondonno, Dario Uber, Paolo Beber, Nicoletta Buffatto, Andrea Misseroni, Alberto Turri, Luca Chini, Ermanno Dossi, Marcello Cestari, Alessandro Moreo, Alessandro Pedrotti, Valentino Patussi, Daniela Bais, Duccio Calderini, Marina Gallazzi, Fabio Conti, Battista Magna, Roberto Dighera, Graziella Zanoni, Sabina Galistu, Sandra Marzini, Francesco Bardizza, Franca Bertolotti, Marilena Bestetti, Diana Bonali, Flavia Borello, Veronica Cassinelli, Adriana Chisari, Giovanni Colombo, Jessica Di Giorgio, Emilio Duminuco, Mariarosa Fiume, Vincenza Giurlando, Elio Gullone, Davide Marinoni, Carola Montorfano, Sergio Pezzoli, Rosalba Pirola, Narcisa Piuselli, Ugo Piva, Gianni Saccu, Gabriella Venturini, Manuela Peruzzi, Katia Dalle Molle, Tonia Radev, Alessandro Giomarelli, Roberto Lupelli, Michele Balice, Paolo Marcuccio, Gerardo De Letteriis, Rossano Rizzo, Vincenzo Vacca, Fulvio Longo, Cosimo Scarnera, Gabriella Di Maro, Genoveffa De Pascale, Fabiana Rezza, Carmela Cortese, Maria Teresa Marrapodi, Enzo Orlando, Leonardo Lione, Edda Paino, Angelo Cammalleri, Annalisa Coppolino, Emanuele Ragusi, Salvatore Sindoni, Maria Giuseppina Lecce , edizione 2022 (formato PDF, 5.14 MB).

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a: “ I piani mirati di prevenzione per l’assistenza alle imprese”.

 



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