Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Le immagini dell'insicurezza: al ristorante e sotto il Brennero
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Proponiamo due recenti immagini simbolo di come la cultura della sicurezza manchi sia nella mente dei semplici cittadini ma anche in chi dovrebbe organizzare un’attività lavorativa in modo sicuro.
Le prime immagini ci giungono da un lettore che, interrompendo il suo pranzo non si è lasciato sfuggire l’occasione di ritrarre un ristoratore acrobata intento a ripristinare il tiraggio del barbecue.
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La seconda immagine rappresenta invece una situazione ben più grave, sia per l’ambito (il cantiere del futuro tunnel del Brennero) sia per il numero di situazioni insicure.
La fresa nella immagine è quella che sarà utilizzata per lo scavo del tunnel esplorativo della galleria ferroviaria del Brennero lungo 53 km, fresa messa in funzione con una cerimonia ufficiale alla presenza del presidente della Repubblica e dell'Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato lo scorso 28 aprile.
Come evidenziato da alcuni lettori, nella immagine si possono vedere:
- un operaio (in basso destra) investito dalle scintille di una saldatura, probabilmente quelle di un collega all’interno della fresa;
- il collega vicino senza elmetto e senza altre protezione contro le scintille;
- un “trabattello” allestito in modo approssimativo;
- nessun operaio è dotato di indumenti ad alta visibilità;
- vari materiali abbandonati (rischio di inciampo).
Lasciamo ai lettori l’eventuale caccia ad altri errori.
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Rispondi Autore: Claudio D'Aguanno - likes: 0 | 09/05/2008 (10:33) |
Buongiorno, premetto che sono un consulente che opera nel settore da più di 20 anni ed ho seguito come RSPP granparte dei lavori di scavo della metro di Torino, effettuato con una macchina (TBM) analoga a quella della foto e che conosco piuttosto approfonditamente le problematiche di sicurezza nel montaggio e nella gestione di tali complesse attrezzature. Detto ciò vorrei precisare alcune cose: 1) in quella particolare fase del cantiere non occorre il giubbino ad alta visibilità perchè il rischio di investimento non c'è in quell'area di lavoro; è da precisare, inoltre, che la maggior parte dei giubbini è in materiale che potrebbe danneggiarsi se non addirittura incendiarsi, in presenza di pesanti operazioni di saldatura, come sono quelle per il montaggio di una TBM. 2) Stessa cosa vale per l'elmetto, è evidente che gli addetti indossano i copricapi specifici previsti per le operazioni di saldatura. 3) il presunto trabattello è, molto più probabilmente, parte di ponte di accesso alla parte alta della macchina, che , per le sue caratteristiche dimensionali, non può essere avvicinata diversamente. 4)Se per qualcuno quello che si vede è "disordine" allora probabilmente non ha mai visto un cantiere serio ed una "vera" situazione di disordine e di pericolo! La mia modesta riflessione, è che diventa molto difficile dare delle valutazioni seria dalla visione di una semplice foto, che non è sicuramente rappresentativa ed esaustiva e,nel caso specifico, non permette neppure una visione di insieme. Prima di parlare occorre conoscere e poter valutare con completezza!!! Mi stupisco che Punto Sicuro, sempre serio ed attento alle cose, faccia del "terrorismo" a mio modesto avviso inutile e dannoso. Volevo infine precisare, che, nei cantieri da me seguiti, cercando di applicare la sicurezza in modi fattibili, accettabili e condivisi, su tre anni di lavori complessivi di cui due di scavo per svariati chilometri di galleria, il n. degli infortuni è sempre stato contenutissimo e, soprattutto cxon indici di gravità fra i più bassi in assoluto. Grazie per l'attenzione e cordiali saluti. |
Rispondi Autore: ing. M. Filippi - likes: 0 | 12/05/2008 (09:40) |
Mi complimento per il commento di Claudio Aguanno. La valutazione del rischio non è un'attività così superficiale da poter essere effettutata da una fotografia, senza conoscere approfonditamente le lavorazioni. Il suo intervento la dice lunga sull'utilità della proposta di avere dei volontari della delazione, invece che professionisti dell'ispezione. |
Rispondi Autore: claudio - likes: 0 | 12/05/2008 (09:42) |
Non trattasi assolutamente di gratuito terrorismo ma di puntale meritoria informazione di punto sicuro. In estrema sintesi, al fine di non disquisire più di tanto su una materia, quella della sicurezza nella quale non bisogna ASSOLUTAMENTE LASCIARE NULLA AL CASO, non condivido nessuna delle osservazioni fatte dal Sig. D'Aguanno ad eccezione di quella al punto 1)del suo articolo, in quanto il casco va sempre indossato, il cantiere va sempre tenuto in ordine, per qualsiasi lavoro in quota superiore a mt. 2,00 si devono adottare tutte le misure possibili al fine di prevenire cadute dall'alto (D.P.I. es.cinture di sicurezza) e quindi per la tipologia di lavoro, che non'è certo occasionale, ma frequente nelle opere di scavo della galleria, la fresa dovrà essere avvicinata da un apprestamento anche costruito e certificato ad hoc avente i requisiti di un normale ponteggio. |
Rispondi Autore: Claudio Ceneda - likes: 0 | 12/05/2008 (11:03) |
Sono d'accordo con il mio omonimo Claudio. Naturalmente è molto difficile valutare da una foto, ma si commenta quello che si vede; clamorosa, sempre per quel che si vede, è la postazione di lavoro in quota.... Se anche una persona con l'esperienza citata si ostina non vedere vuol dire che la formazione sulla sicurezza deve fare molti passi avanti(forse c'è anche componente di deformazione professionale da RSPP che si sente sempre accusato, a volte ingiustamente); per quel che riguarda i giubbini, prima di affermare che non servono, al contrario di quanto richiesto ad esempio dalla nota interregionale Emilia Romagna Toscana, farei qualche indagine più approfondita sulla disponibilità di DPI che coniughino le diverse esigenze. |
Rispondi Autore: fabri - likes: 0 | 12/05/2008 (12:33) |
Leggo un'abbondante dose di eroica auto-indulgenza. E' il tipico atteggiamento che incontro nei sopralluoghi, mi sento sempre dire che se il cantiere deve produrre allora non si può stare attenti ai "dettagli". E' vero che l'apparenza inganna, ma vorrei ricordare il valore didattico della fotografia. Per quanto tempo abbiamo deriso i giapponesi, abili solo a copiare ed a fotografare tutto? Attenzione: la Toyota ha superato la GM. Fotografare il proprio lavoro e "leggere" correttamente le immagini sono ottimi strumenti per una serena auto-critica. Chi non sa essere onesto, neppure con se stesso, non potrà mai migliorare, ne' apprendere dai propri errori. |