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DPI per occhi e viso: protettori a rete, ripari facciali e filtri solari

DPI per occhi e viso: protettori a rete, ripari facciali e filtri solari
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: DPI

24/05/2017

Informazioni sui dispositivi di protezione degli occhi e del viso tratte dal progetto “Impresa Sicura”. Focus su protettori a rete, filtri solari e ripari facciali, visiere ed elmetti ad elevate prestazioni. L’ispezione prima dell’uso dei dispositivi.

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Roma, 23 Mag – In vari articoli di PuntoSicuro abbiamo sottolineato l’importanza, in molte attività lavorative, della protezione degli occhi e del viso da diverse tipologie di rischio, ad esempio ottico, meccanico, chimico, termico. Protezione che è generalmente realizzata attraverso occhiali di protezione, maschere, schermi e ripari facciali.

 

Con il supporto del documento “ ImpresaSicura_DPI” e del progetto multimediale Impresa Sicura - elaborato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail e validato dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza come buona prassi nella seduta del 27 novembre 2013 – ci soffermiamo in particolare su alcune specifiche tipologie di dispositivi di protezione individuale (DPI) per occhi e viso e sull’attività di ispezione dei DPI.

 

 

Il documento riporta, ad esempio, alcune informazioni sui protettori a rete degli occhi e del viso.

 

Si ricorda che la norma UNI EN 1731 – attualmente la UNI EN 1731:2007Protezione personale degli occhi - Protettori degli occhi e del viso a rete’ – “specifica i materiali, la progettazione, i requisiti prestazionali, i metodi di prova ed i requisiti per la marcatura per i protettori a rete degli occhi e del viso”.

E si indica che la norma “non si applica ai protettori degli occhi e del viso per l’utilizzo contro spruzzi di liquido (compreso metallo fuso), rischi da solidi caldi, pericoli elettrici, radiazioni infrarosse e raggi ultravioletti”. E non si applica ai protettori a rete degli occhi e del viso per l’utilizzo in sport come hockey su ghiaccio e scherma”.

 

In particolare i protettori a rete devono soddisfare caratteristiche particolari nei seguenti ambiti: “resistenza alla corrosione, resistenza all’accensione, pulizia e disinfezione, innocuità dei materiali, numero di aperture in una rete, costruzione generale, fasce girotesta, regolazione e/o sostituzione dei componenti, superficie minima di copertura e campo visivo di uno schermo facciale a rete, superficie minima di copertura e campo visivo di un protettore a rete degli occhi, comfort e stabilità nell’uso, contatto con le parti metalliche, fattore di trasmissione luminosa, variazione del fattore di trasmissione luminosa, oculari supplementari o alternativi, robustezza, protezione contro le particelle ad alta velocità (facoltativa)”. 

 

Ci soffermiamo ora sui ripari facciali, visiere ed elmetti ad elevate prestazioni.

 

Si sottolinea che è la norma UNI EN 14458 a disciplinare i “ripari facciali e le visiere per l’uso con elmi per vigili del fuoco ed elmetti di sicurezza ad elevate prestazioni per l’industria utilizzati da vigili del fuoco e per servizi di ambulanza e di  emergenza, al fine di fornire protezione contro i vari possibili pericoli che si possono incontrare nel corso di eventi di lotta contro l’incendio, di servizi di ambulanza e di emergenza ad eccezione di pericoli respiratori ed emissioni di fumi e gas/vapori”.

 

Anche questi DPI devono soddisfare caratteristiche particolari nei seguenti ambiti: “costruzione, materiali, resistenza all’invecchiamento, pulizia e disinfezione, compatibilità con altri equipaggiamenti, resistenza alle temperature estreme, resistenza alla corrosione, visione, ergonomia, montaggio e regolazione, posizionamento e funzionamento, area di protezione, riparo facciale, riparo degli occhi, proprietà elettriche, protezione contro particelle ad alta velocità, infiammabilità, resistenza agli agenti chimici”. 

 

Il documento si sofferma poi sui filtri solari.

 

Si ricorda che la norma UNI EN 172 (attualmente la UNI EN 172:2003Protezione personale degli occhi - Filtri solari per uso industriale’) specifica i “numeri di graduazione, i fattori di trasmissione e i relativi requisiti per filtri solari per uso industriale”.

 

Si indica che poiché gli occhiali da sole sono spesso utilizzati durante la guida, “i filtri con numeri di graduazione da 5-1,1 a 5-3,1 e da 6-1,1 a 6-3,1 devono soddisfare i requisiti per il riconoscimento delle luci di segnalazione oltre ai requisiti di protezione. Per questi numeri di graduazione i quozienti relativi di attenuazione visiva per le luci di segnalazione rosse, gialle, verdi e blu non devono essere minori di 0,8. Nel caso di filtri di categoria 5-4,1 e 6-4,1 e di filtri che non soddisfano i requisiti di 4.2.1 o 4.2.3, deve essere marcata sui filtri la seguente avvertenza: ‘Non adatto all’uso in strada e alla guida’ sottoforma di simbolo approvato o per iscritto. Il simbolo deve avere un’altezza minima di 5 mm”.

 

Il documento, che vi invitiamo a visionare integralmente, riporta diverse tabelle con i vari numeri di gradazione relativi ai:

- fattori di trasmissione ammessi per filtri senza alcun requisito di protezione nel campo dell’infrarosso;

- fattori di trasmissione ammessi per filtri con un requisito di protezione nel campo dell’infrarosso”. 

Una tabella riporta anche i numeri di scala per filtri, con riferimento a varie tipologie di filtri (filtri per saldatura, filtri per ultravioletti, filtri per infrarossi e filtri solari).

 

Ricordando che il documento riporta anche altre indicazioni sulle proprietà fisiche degli occhiali da sole e dei filtri solari aventi la funzione di protezione contro le radiazioni solari per uso generale, concludiamo l’articolo ricordando che i protettori dell’occhio “dovrebbero essere esaminati prima di ogni periodo di utilizzo per confermarne la capacità di fornire un determinato livello di protezione”.

 

Riguardo a questa attività di ispezione prima dell’uso sarebbe auspicabile una “procedura documentata e supportata da programmi di addestramento per garantire che la verifica e l’ispezione vengano condotte correttamente. I criteri di verifica e di ispezione sono soggettivi, ma se durante l’ispezione insorgono dubbi in merito all’integrità del protettore dell’occhio, esso dovrebbe essere scartato e sostituito immediatamente”.

 

Ad esempio durante l’ispezione si dovrebbe porre “particolare attenzione ai seguenti punti:

a) oculari: “è necessario sostituire gli oculari se presentano in modo significativo graffi, abrasioni, appannamenti o zone di scolorimento. Valutare anche se hanno un gioco eccessivo nella montatura”;

b) montature di occhiali: “le montature non dovrebbero aver subito deformazioni o danni e dovrebbero poter essere regolate per fornire una calzata ottimale. Le aste regolabili dovrebbero rimanere facilmente regolabili e senza un allentamento eccessivo. Le aste dovrebbero chiudersi e aprirsi liberamente ma senza un eccessivo allentamento nelle cerniere. Le protezioni laterali, se montate, dovrebbero essere ben fissate e in buone condizioni;

c) fascia girotesta: “tutte le fasce girotesta dovrebbero fornire una calzata ottimale ed essere facilmente regolabili. Le fasce girotesta elastiche dovrebbero mantenere un’adeguata estensibilità e risultare non logore. Le fasce girotesta una volta tese e fissate non dovrebbero allentarsi”;

d) alloggiamenti e montature: “le montature di maschere/occhiali a visiera non dovrebbero essere danneggiate o aver subito deformazioni. Qualsiasi ventilatore o apertura di ventilazione dovrebbe risultare non intasato e ben fissato nella montatura”; 

e) ripari facciali: le finestre dei ripari facciali per saldatura dovrebbero essere in grado di trattenere solidamente il filtro e i dispositivi di chiusura che dovrebbero chiudersi senza permettere l’ingresso di luce vagante. Gli schermi a rete non dovrebbero aver subito lacerazioni o deformazioni. Non dovrebbero esserci segni di graffi, abrasioni, crepe sottili o danneggiamenti provocati dal calore”.       

 

 

Il sito “ Impresa Sicura”: l’accesso via internet è gratuito e avviene tramite registrazione al sito.

 

Commissione Consultiva Permanente per la salute e sicurezza sul lavoro - Buone Prassi -Documento approvato nella seduta del 27 novembre 2013 – Impresa Sicura

 

Leggi gli altri articoli di PuntoSicuro sui dispositivi di protezione individuale

 

 

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