Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Antenne per i cellulari indesiderate o troppo desiderate?
Nel cuore della città di Nuoro, a poche decine di metri dal palazzo che ospita le amministrazioni comunale e provinciale, un botto terribile, poco dopo l'una di mattina, ha svegliato mezza città. Bersaglio, una palazzina che ospita tre famiglie.
Mistero sul vero obbiettivo degli attentatori: in quella palazzina via abitano la famiglia di un operaio e quella di un allevatore. In entrambi i casi, niente che possa spiegare il ricorso a un messaggio al tritolo.
Gli attentatori sono entrati in azione poco dopo l'una di mattina: i soliti ignoti sono penetrati all'interno del cortiletto antistante la palazzina.
I dinamitardi hanno sistemato l'ordigno sul portoncino e innescato la miccia. La fortissima deflagrazione si è sentita in mezza città e ha fortunatamente causato solo danni materiali al portoncino e all'edificio senza causare cedimenti della struttura dello stesso.
Immediatamente è scattato l'allarme: i centralini di polizia, carabinieri e vigili del fuoco hanno ricevuto numerose chiamate.
Difficili le indagini degli uomini del pronto intervento, dalla squadra mobile e dai carabinieri. Inchiesta resa ancora più complicata dal fatto che le famiglie non sembrano essere un bersaglio concreto.
Un movente, quindi, inspiegabile o comunque non direttamente collegabile ai proprietari e agli inquilini della palazzina.
Gli investigatori hanno perciò incentrato le loro attenzioni su un particolare che interessa la palazzina e cioé la recente installazione di un'antenna per la telefonia mobile. Due le ipotesi degli investigatori (che comunque non tralasciano altre piste): un atto di protesta contro il presunto inquinamento elettromagnetico causato dai ripetitori per la telefonia mobile (lo scorso anno gli abitanti del quartiere avevano protestato contro l'installazione dell'antenna anche per la presenza, a poche decine di metri, di una scuola elementare), oppure il gesto di qualcuno che non ha gradito che la scelta della compagnia telefonica, che paga un canone ai proprietari dello stabile, sia caduta proprio su quella palazzina.
Mistero sul vero obbiettivo degli attentatori: in quella palazzina via abitano la famiglia di un operaio e quella di un allevatore. In entrambi i casi, niente che possa spiegare il ricorso a un messaggio al tritolo.
Gli attentatori sono entrati in azione poco dopo l'una di mattina: i soliti ignoti sono penetrati all'interno del cortiletto antistante la palazzina.
I dinamitardi hanno sistemato l'ordigno sul portoncino e innescato la miccia. La fortissima deflagrazione si è sentita in mezza città e ha fortunatamente causato solo danni materiali al portoncino e all'edificio senza causare cedimenti della struttura dello stesso.
Immediatamente è scattato l'allarme: i centralini di polizia, carabinieri e vigili del fuoco hanno ricevuto numerose chiamate.
Difficili le indagini degli uomini del pronto intervento, dalla squadra mobile e dai carabinieri. Inchiesta resa ancora più complicata dal fatto che le famiglie non sembrano essere un bersaglio concreto.
Un movente, quindi, inspiegabile o comunque non direttamente collegabile ai proprietari e agli inquilini della palazzina.
Gli investigatori hanno perciò incentrato le loro attenzioni su un particolare che interessa la palazzina e cioé la recente installazione di un'antenna per la telefonia mobile. Due le ipotesi degli investigatori (che comunque non tralasciano altre piste): un atto di protesta contro il presunto inquinamento elettromagnetico causato dai ripetitori per la telefonia mobile (lo scorso anno gli abitanti del quartiere avevano protestato contro l'installazione dell'antenna anche per la presenza, a poche decine di metri, di una scuola elementare), oppure il gesto di qualcuno che non ha gradito che la scelta della compagnia telefonica, che paga un canone ai proprietari dello stabile, sia caduta proprio su quella palazzina.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.