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100 statistiche: i dati Istat per conoscere meglio il nostro paese

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Criminalità

15/05/2008

L’Istat pubblica “100 statistiche per il Paese” che riporta i dati raccolti relativi a diversi aspetti della nostra Italia. La lenta crescita dell’economia, la preoccupazione per la povertà, un’Italia più sicura ma più spaventata. Prima parte.

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L’Italia è un paese in cui abbondano i commenti, ma a volte mancano i dati su cui i commenti dovrebbero basarsi. Un paese in cui i dati vengono prima interpretati che letti. Tuttavia, come ci ricordava un nostro lettore in un commento a margine della pubblicazione di alcune statistiche Eurispes, i dati sono fondamentali. Sono necessari per poterci fidare delle informazioni che riceviamo e devono servire a spingerci verso le scelte migliori e gli obiettivi più idonei.
 


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L’Istat, istituto nazionale di statistica pubblico, presente nel Paese dal 1926, è certamente il più importante produttore di dati ufficiali a supporto di cittadini e di enti pubblici.
 
L’Istat ha pubblicato qualche giorno fa la prima edizione di “100 statistiche per il Paese. Indicatori per conoscere e valutare”, una pubblicazione che offre un “quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano”.
 
Questo volume offre diversi indicatori, aggiornati e puntuali, “raccolti in 103 schede e distribuiti su 17 settori di interesse che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alla qualità della vita, alle infrastrutture, alla finanza pubblica, all’ambiente”.
A completamento di questo lavoro anche un focus dedicato a servizi essenziali come “l’assistenza domiciliare agli anziani, gli asili nido, lo smaltimento dei rifiuti, la distribuzione dell’acqua”.
 
Nella grande mole dati, che può essere scaricata o consultata on line, emerge ad esempio che
l'Italia, il quarto Paese per dimensione demografica in Europa, aveva nel 2006 142 anziani ogni 100 giovani. Un tasso di anzianità che lo rende, sempre in Europa, il paese più “anziano”. Se la regione più “anziana” risulta la Liguria, con 239 anziani ogni 100 giovani, la più giovane è invece la Campania (90/100).
 
Sfogliando i dati relativi alla macroeconomia si parla ancora alla Campania. È questa, infatti, la regione con il Pil pro capite più basso d'Italia (13.700 euro per abitante), mentre le regioni con Pil pro capite più alto sono Valle d'Aosta e Lombardia, insieme alla provincia di Bolzano.
 
Riguardo al lavoro nel 2007 in Italia i dati Istat ci ricordano che è occupato il 58,7% della popolazione (tra i 15 e i 64 anni), ma con notevoli differenze di genere: le donne occupate sono il 46,6%, mentre gli uomini il 70,7%.
Il tasso di occupazione risulta in leggera crescita (nel 2007 + 0,3%), ma ancora sotto la media europea.
 
Nella scheda relativa ai redditi scopriamo invece che in Italia 2 milioni e 623mila famiglie, l'11% del totale, hanno una spesa per consumi inferiore alla soglia o linea di povertà.
Come sempre, riguardo a questo aspetto, l’italia meridionale e insulare ha tassi di povertà molto più alti. È la Sicilia la regione che registra la più alta percentuale di individui poveri: circa 1,6 milioni.
 
Interessanti, inoltre, i dati sulla sicurezza che raccontano di un calo degli omicidi, ma in contemporanea di un aumento, non uniforme nel territorio italiano, della preoccupazione del cittadino riguardo a questi temi, con un insicurezza percepita diversa da quella reale.
 
Nei prossimi giorni PuntoSicuro dedicherà a questo tema un approfondimento per conoscere più nel dettaglio i dati forniti dall’Istat.
 
 
 
Tiziano Menduto


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