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13 ottobre: la Giornata dedicata alle vittime del lavoro

13 ottobre: la Giornata dedicata alle vittime del lavoro
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Campagne di prevenzione

11/10/2013

Domenica 13 ottobre l’Anmil “cancella” 21 tra i più importanti monumenti d’Italia con l’artista Franco Scepi in occasione della giornata per le vittime del lavoro.

A Roma, Asti, Brescia, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catanzaro, Cuneo, Fermo, Formia (Latina), Grosseto, Macerata, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia, Rovereto (Trento), Siracusa, Torino, Varese e Vibo Valentia, su alcuni tra i più importanti monumenti del nostro patrimonio artistico, Domenica 13 ottobre verranno promosse le singolari installazioni #CANCELLATO dell’artista Franco Scepi realizzate dall’ANMIL nella Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro - istituzionalizzata nel 1998, su richiesta dell’Associazione, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – di cui l’ANMIL celebra la 63ª edizione, con manifestazioni che si svolgeranno contemporaneamente in tutte le province d’Italia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

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“Scuoteremo le coscienze di cittadini, istituzioni e media con questa provocatoria azione dell’artista Franco Scepi – dichiara il Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni - affinché venga data maggiore attenzione al fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali”.
Per questo da Torino a Siracusa, il Maestro Scepi e l’ANMIL denunceranno con “# CANCELLATO” il loro dissenso verso l’indifferenza generale per un problema che tocca tutti i cittadini, i lavoratori, il mondo dell’economia e non può essere oggetto di contrattazione nei luoghi di lavoro, sorprendendo con un’installazione che coinvolgerà alcuni monumenti emblematici del nostro Paese nella Giornata dedicata alle Vittime del Lavoro.
La manifestazione principale della 63ª Giornata che ricorre il prossimo 13 ottobre, avrà luogo nella capitale con il Patrocinio del Comune di Roma, e prevede alle ore 10.00 una singolare performance del Maestro Franco Scepi che “cancellerà” pubblicamente il Monumento equestre del Marco Aurelio.

Si terrà invece nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, alle ore 10.30 – al termine di una S. Messa officiata alle ore 9.00 nella Chiesa di Santa Maria in Portico Campitelli dall’Arcivescovo Mons. Vincenzo Paglia (Presidente del Sacro Pontificio della Famiglia) in memoria dei caduti sul lavoro – l’appuntamento con le massime istituzioni in materia al quale parteciperanno: il Sindaco di Roma Ignazio Marino, il Presidente nazionale dell’ANMIL Franco Bettoni, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini; il Presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi; la Componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Giuseppina Maturani, il Presidente dell’INAIL Massimo De Felice, il Presidente CIV INAIL Francesco Rampi, il Vice Presidente di Confindustria con delega alla sicurezza sul lavoro Samy Gattegno, il ViceSegretario Generale UGL Paolo Varesi e il Segretario Confederale UIL Paolo Carcassi.

Il fenomeno degli infortuni sul lavoro e ancor più quello delle malattie professionali restano purtroppo relegati in poche righe nelle pagine delle cronache locali.
Eppure nel 2012 si sono ancora contati quasi 900 morti sul lavoro e sono stati denunciati 750.000 infortuni che hanno dato luogo a 40.000 invalidità permanenti; mentre sul fronte delle malattie professionali ancor più drammatico e sconosciuto, sono deceduti 396 lavoratori per malattie denunciate nel solo 2012, ai quali ne vanno aggiunti altri 1.187 per malattie professionali denunciate in anni precedenti, e il riconoscimento di oltre 17.000 casi di malattie professionali, anche se va detto che negli anni l’INAIL abbia registrato un trend moderatamente decrescente che, però, va tarato con la grave crisi occupazionale che stiamo vivendo.
“Abbiamo invitato anche il Capo dello Stato, che per l’edizione dello scorso anno ci ha ospitato in Quirinale e saremmo più che onorati se potesse essere presente in questa giornata accanto a tutte le vittime del lavoro che saranno in Campidoglio. Sapete bene che, in questi anni, la sua voce autorevole è stata fondamentale e non è mai mancata per richiamarci ad una maggiore attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro e dunque speriamo di sentirla anche domenica prossima per non lasciarci soli”, conclude così il Presidente Bettoni.
 
Le iniziative più efficaci in materia di prevenzione e la tutela che deve essere garantita per una più valida e adeguata assistenza delle vittime del lavoro saranno, dunque, al centro dei lavori di questa Giornata in cui si ritroveranno a confrontarsi, sia a livello nazionale che nelle celebrazioni locali, tutti coloro che possono e devono garantire la salvaguardia della vita e della salute dei lavoratori ma anche una più adeguata tutela delle vittime.
Sull’onda dei progetti in cui l’ANMIL ha maggiormente investito negli ultimi anni entrando nelle scuole di tutta Italia, a partire da quelle elementari - nella convinzione che sia proprio dai più giovani che deve partire la cultura della sicurezza - per promuovere questa 63ª edizione della Giornata l’Associazione ha scelto la campagna “ The dream job – Il lavoro che sogno”, realizzata da Dario Di Matteo, giovane promessa del mondo della pubblicità che ha colto in pieno l’obiettivo dell’Associazione.
 
 
 



La storia della Giornata
"La Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro” affonda le sue radici nella storia dell’ANMIL (fondata nel 1943). Il Comitato Esecutivo dell’epoca, nella riunione tenuta a Firenze il 26 Novembre 1950, deliberò che il 19 Marzo di ogni anno sarebbe stata celebrata in tutta Italia la “Giornata del Mutilato del Lavoro”, e che in tale occasione sarebbero stati consegnati i Distintivi d'onore e i Brevetti ai Grandi Invalidi.
La prima “Giornata Nazionale del Mutilato” si tenne a Roma il 19 Marzo 1951 e per l'occasione, il giorno precedente l'allora Presidente Nazionale ANMIL Bartolomeo Pastore tenne un discorso di presentazione dell'iniziativa alla radio, fatto di eccezionale rilevanza per l'epoca. Lo scopo era quello di ricordare all’opinione pubblica, alle Istituzioni ed alle forze politiche la necessità di concentrare la propria attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e di garantire la giusta tutela alle vittime del lavoro e alle loro famiglie.
 
Dal 1998, con direttive del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 aprile 1998 e poi del 7 marzo 2003, tale ricorrenza è stata istituzionalizzata su richiesta dell’ANMIL e intervengono, in gran numero, Sindaci, Assessori, autorità locali oltre a parlamentari ed esponenti del Governo, trattandosi di un tema che riguarda tutto il mondo del lavoro.
Lo spirito della Giornata è rimasto invariato in oltre mezzo secolo, sebbene si sia arricchito di nuove, legittime istanze: oggi costituisce un doveroso momento di riflessione sul sacrificio di chi ha perso la vita nello svolgimento della sua professione, nonché un’occasione per rivendicare la centralità dei diritti di ogni lavoratore.
La Giornata vuole essere, prima di tutto, un momento di incontro tra le forze vitali della società, per non dimenticare, ad esempio, che negli ultimi cinque anni, in Italia, si sono verificati oltre cinque milioni di infortuni sul lavoro che hanno provocato quasi 200.000 invalidità permanenti e oltre 7.000 morti, e per sottolineare una volta di più che uno Stato civile non può permettere che si creino situazioni discriminanti tra i cittadini, ma deve anzi operare perché qualsiasi barriera venga eliminata e l’handicap, che esiste soprattutto in relazione alle difficoltà che un disabile incontra, tenda a scomparire. La manifestazione, inoltre, vuole essere un unico momento celebrativo, una ricorrenza comune in tutte le province italiane, anche a sottolineare che questo fenomeno purtroppo non conosce confini né provinciali né regionali e deve vedere il nostro Paese unito in questa battaglia per la sicurezza. Stando ai dati INAIL, la situazione è in lento miglioramento e vanno considerati positivi i risultati che vedono l’unità della categoria nel territorio nazionale.
 
Fonte: Anmil.
 


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